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    Concluso a Corigliano lo sbarco dei 360 migranti abbandonati a largo, 74 sono minori

     

    Concluso a Corigliano lo sbarco dei 360 migranti abbandonati a largo, 74 sono minori

    03 gen 15 Si sono concluse stamani, nel porto di Corigliano Calabro, le operazioni di sbarco dei migranti siriani dal mercantile Ezadeen, soccorso giovedì pomeriggio al largo della costa calabrese dopo che l'equipaggio aveva abbandonato i comandi ed il cargo era rimasto a secco di carburante. Complessivamente sono giunte 360 persone, tra le quali 232 uomini, 54 donne e 74 minori, 8 dei quali da affidare perché non accompagnati da adulti. Questi ultimi 8 sono stati temporaneamente affidati alle cure di una casa famiglia di Corigliano in attesa di decidere dove trasferirli. Le condizioni dei migranti sono complessivamente buone, tant'è che non sono stati necessari ricoveri in ospedale. Le operazioni di sbarco si sono protratte per tutta la notte e sono terminate questa mattina grazie all'opera massiccia di agenti della Polizia di Stato che ha anche provveduto all'indentificazione dei soggetti. Una volta a terra i migranti sono stati rifocillati e visitati dai medici del 118. Dalle prime indicazioni e dallo stato complessivo delle persone che erano a bordo,le forze dell'ordine ritengono che la nave abbia viaggiato per pochi giorni prima di essere intercettata al largo della Calabria. Dopo lo sbarco, i migranti sono stati trasferiti in centri di accoglienza di varie regioni. Le operazioni sono state coordinate dalla Prefettura di Cosenza.

    Prima parte viaggio in aereo, pagati 8000$ per viaggio. Hanno fatto la prima parte del viaggio in aereo, raggiungendo la Turchia via Libano. Quindi, il 31 dicembre, si sono imbarcati sul mercantile Ezadeen per sbarcare, infine, la notte scorsa nel porto di Corigliano Calabro dopo che gli scafisti - rimasti sempre incappucciati, il che fa presumere che possano nascondersi tra i migranti - avevano abbandonato il timone. E' quanto hanno detto alle forze dell'ordine alcuni dei 360 siriani - tra i quali 74 minori - dopo essere scesi a terra. Ognuno di loro ha pagato dai 4 agli 8.000 dollari per assicurarsi un posto sul mercantile, in origine destinato al trasporto degli animali e posto sotto sequestro dalla magistratura Il punto sulle fasi dello sbarco è stato fatto stamani dal questore di Cosenza Luigi Liguori e dal prefetto Gianfranco Tomao. "Il prefetto - ha detto il Questore - aveva organizzato una macchina così complessa in modo rilevante. Per essere stata la prima volta a Corigliano abbiamo raggiunto un risultato eccellente con un livello di accoglienza notevole perché siamo riusciti ad unificare i nuclei familiari e, allo stesso tempo, a farli stare bene e sostenerli. I piloti della nave, incappucciati, hanno lasciato i migranti in balia delle onde con i rischi di incidenti. Il viaggio tutto sommato è stato in condizioni accettabili e hanno raggiunto la Turchia il 31 dicembre per essere qui già ieri. Ora speriamo di avere i risultati investigativi nel più breve tempo possibile per risalire agli scafisti". "La macchina organizzativa - ha detto Tomao - ha funzionato alla perfezione e ciò è avvenuto perché ci sono tante componenti che contribuiscono: la Capitaneria di porto, la Questura, tutte le forze di polizia, il 118, i vigili del fuoco e l'Amministrazione comunale. La macchina organizzativa è stata strutturata in maniera da rendere il più possibile veloce lo sbarco. Tutti i migranti sono stati accolti, rifocillati e soprattutto si è provveduto a riunire i nuclei familiari. Gli otto minori risultati essere non accompagnati sono stati affidati all'Amministrazione comunale di Corigliano Calabro che provvederà ad inserirli in centri di accoglienza per minori".

    Caritas Rossano: Gente ha reagito bene. "C'erano anche bambini e donne, non mangiavano da giorni in mezzo al mare. La gente ha reagito bene, si erano preparati con pasti e bevande calde. Anche l'arcivescovo, monsignor Satriano, ha seguito la situazione. Le istituzioni hanno reagito bene e sono state presenti". Lo ha detto, in un'intervista a Radio Vaticana, il direttore della Caritas di Rossano, don Vincenzo Miceli, in merito allo sbarco a Corigliano Calabro degli immigrati dalla nave Ezadeen. "Sui loro volti - ha aggiunto don Miceli - ho letto tanta sofferenza. Lasciare la propria patria a causa di nuovi Erode che devastano l'umanità non è facile. La loro speranza è però quella di essere arrivati in un luogo dove almeno regna la pace e questo per loro è una conquista". "Del viaggio - ha concluso il direttore della Caritas di Rossano - non ci hanno raccontato nulla perché hanno paura di essere giudicati e rimpatriati".

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