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    Morto Costantino, reazioni e commenti

     

     

    Morto Costantino, reazioni e commenti

    20 feb 15 "Ho appreso con dolore che a Reggio Calabria si è spento, ad 82 anni, Demetrio Costantino. A nome mio personale e della Fondazione Antonino Scopelliti desidero porgere ai familiari i sensi della nostra partecipazione commossa al loro cordoglio". Lo afferma in una nota, l'on. Rosanna Scopelliti, presidente del Comitato beni confiscati all'interno della Commissione Parlamentare Antimafia. "Demetrio Costantino - prosegue - è stato un politico e poi un grande sindacalista, che ha saputo rappresentare le istanze delle categorie produttive più deboli di Reggio e provincia. Ma dal 2000 si è dedicato con una forza ed un impegno invidiabili anche dai giovani all'impegno per la legalità, fondando il Centro Interprovinciale per il diritto alla sicurezza, con il quale ha portato avanti con coraggio, ma sempre con il suo tratto da galantuomo d'altri tempi, importanti battaglie a favore delle vittime della violenza mafiosa. Sarà molto triste, per tutti noi, pensare che non saremo più fianco a fianco con lui nella nostra quotidiana lotta alla mafia, e da oggi dovremo intensificare il nostro impegno anche in suo nome".

    "La perdita del dottor Demetrio Costantino, presidente del Comitato per il diritto alla sicurezza suscita amarezza. Nel corso di questi anni egli si è saputo distinguere per le sue battaglie per la tutela dei diritti dei cittadini e per gli interessi generali di Reggio Calabria, stimolando i pubblici poteri e la società civile ad un impegno più puntuale ed efficace". Lo afferma il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò. "La sua coerenza intellettuale - prosegue - lo ha spesso condotto a produrre importanti iniziative, come la campagna per la realizzazione dei nuovi mercati generali, sollecitando le coscienze dei singoli e gli stessi partiti ad assumere tutte quelle azioni utili a recuperare il terreno perduto ed i ritardi nel completamento di importanti infrastrutture di servizio. La sua testimonianza, sono certo, rimarrà intatta in quanti hanno avuto la possibilità di apprezzarne la sua personalità, sempre schiva da interessi personali e pronta a tenere sempre vivo l'impegno affinché Reggio imbocchi definitivamente la strada dello sviluppo e della crescita civile".

    "Con la morte di Demetrio Costantino questa terra perde una voce libera, un cittadino esemplare un uomo pubblico d'altri tempi che ha vissuto la sua esperienza politica, sindacale e associazionistica con esclusivo spirito di servizio". Lo sostiene il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa. "Il suo grande pregio - prosegue - era di capire in anticipo i problemi di una comunità e le conseguenze che ne sarebbero derivate. La sua grande capacità di mediazione, in oltre 60 anni d'impegno civile, ha contribuito a stemperare le tante tensioni che, soprattutto nel settore dell'agricoltura, hanno caratterizzato gli anni in cui questa terra traeva dal comparto agricolo la sua maggiore risorsa economica. Demetrio Costantino era anche l'amico della gente: un vero difensore civico. Nelle sue denunce c'era sempre l'amarezza di un cittadino che non si rassegnava a vedere questa terra, sempre e comunque, in balia delle contraddizioni e della litigiosità. Le sue battaglie contro i poteri forti, la pervasività dell'antistato, la corruzione, lo strapotere della burocrazia, l'inciviltà le ha combattute viso aperto e senza quelle forme di tutela, peraltro mai invocate, diventate, ahinoi, uno 'status symbol' e, spesso, il trampolino di lancio per nuove carriere socio-politiche. Oggi, noi tutti, abbiamo il dovere di rispettare la sua memoria e soprattutto le sue battaglie come quella per il centro agroalimentare di Mortara di Pellaro. Per quest'opera, l'amico Costantino ha speso tanti anni del suo impegno civile. E allora perché non completarla e intitolarla proprio lui?".

    Il presidente del Movimento dei Popolari Liberali della Calabria Giovanni Nucera, in una nota, esprime "dolore e cordoglio per la scomparsa di Demetrio Costantino, uomo di grandi virtù morali e sociali. Ho conosciuto Demetrio Costantino - prosegue - nei primi anni novanta e mi fu presentato da un grande giornalista calabrese Totò Latella. Da allora una stima reciproca ci ha accompagnato e spesso siamo stati assieme in tante battaglie per la Calabria e Reggio. Pur divisi dalla formazione culturale, tuttavia, il richiamo del servizio al 'bene comune' ci ha sempre uniti. Ci univa, ancora, l'idea di una politica che ponesse, aldilà delle appartenenze di partito, 'l'uomo' al centro di ogni azione. Mi parlava spesso della sua esperienza con gli emigrati in Francia, e della militanza politica vissuta sin da giovane all'interno di un partito, assorbente e centralizzato quale era il Pci del tempo. Partito, sorretto da una ideologia, che la storia ha indicato come fallimentare. Non era un pentito! Anzi, cercava, nel riscatto dei deboli e dei poveri, le ragioni del suo continuo impegno sociale. Spirito libero, animo popolare spesso andava contro corrente. Ha saputo confrontarsi, anche con accese discussioni, con i potenti e con quanti abusavano delle loro funzioni dentro e fuori le istituzioni. Amava Reggio e faceva costantemente emergere le sue pigrizie, le indolenze, i soprusi, ed ancora di più le ingiustizie e le sue disuguaglianze. Prodigo nei consigli ai giovani. Spesso amava confrontarsi sui problemi di Reggio e della Calabria. Ricordo tante battaglie condivise: sulla riqualificazione urbanistica della zona sud, sulla difesa delle Omeca, sulla necessità che Reggio si dotasse di un fiorente mercato agroalimentare ed un mattatoio adeguato; sui temi della legalità e della 'ndrangheta che necessariamente dovevano passare da una 'rivoluzione culturale'. Nel nostro ultimo incontro stigmatizzava il comportamento della Regione in esito alla scarsa rilevanza operativa che attribuiva ad una legge da me presentata e fatta approvare in Consiglio sulla cittadinanza attiva".

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