NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
  gd

      Condividi su Facebook

    Centro Cuore pronto dal 2011 mai aperto a Reggio, Gdf segnala a Procura danno da 40 mln

     

     

    Centro Cuore pronto dal 2011 mai aperto a Reggio, Gdf segnala a Procura danno da 40 mln

    12 feb 15 Doveva nascere a Reggio Calabria come centro d'eccellenza, all'avanguardia per la prevenzione e la cura delle patologie cardiovascolari ma non è mai entrato in funzione, dopo essere stato ultimato nel 2011. Per la realizzazione del "Centro Cuore" dell'ospedale Bianchi-Melacrino-Morelli, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria del Comando provinciale reggino hanno segnalato alla Corte dei conti 6 funzionari pubblici per un presunto danno erariale di circa 40 milioni di euro. Il centro - dotato di due sale operatorie (di cui una ibrida), 10 posti letto di degenza e altrettanti di terapia intensiva, attrezzato di sala multimediale, ambulatori e locali - doveva offrire ai cittadini le migliori tecnologie biomediche di un polo altamente specialistico, senza la necessità di migrare altrove e doveva entrare in funzione già da qualche anno, per razionalizzare e fare interagire in maniera trasversale le singole aree funzionali delle Unità operative di Cardiologia e cardiochirurgia. Invece, riferisce la Guardia di finanza, il "Centro Cuore" giace, ultimato e non operativo, al secondo piano dell'ospedale "Bianchi-Melacrino-Morelli" (gli "Ospedali Riuniti"), con più di 18 milioni di euro di denaro pubblico stanziati, un mancato risparmio per la sanità calabrese stimato in oltre 7 milioni di euro l'anno e nessun servizio ai pazienti. A ricostruire l'iter burocratico sono stati i finanzieri del Nucleo polizia tributaria - sezione Tutela spesa pubblica. A bandire la gara d'appalto con procedura aperta era stata l'Azienda ospedaliera nel 2006. La commissione, nel valutare le offerte proposte da tre Associazioni temporanee d'impresa, nel settembre del 2007 aveva aggiudicato l'appalto all'Ati "Siemens Medical Solution Spa", con un'offerta di quasi 13 milioni, "chiavi in mano". Nel novembre 2007 una delle Ati concorrenti, composta dalla società lombarda "GE Medical System Italia Spa" e dalla ditta reggina "Edilminniti", ha fatto ricorso al Tar per l'annullamento dell'aggiudicazione. Il ricorso, accolto dal Tar, è stato a sua volta impugnato dall'Ati vincitrice al Consiglio di Stato che ha respinto l'istanza, aggiudicando definitivamente i lavori alla "GE Medical System Italia Spa - Edilminniti". L'appalto, affidato nel marzo del 2010, prevedeva un esborso di 18.031.862 euro, per la realizzazione delle infrastrutture, comprensive di arredi e per la fornitura di costose apparecchiature biomedicali. Il "Centro Cuore" è stato ultimato e collaudato nel dicembre 2011 ma non è mai entrato in funzione. Le ragioni, secondo la Guardia di finanza, "sono da ricercarsi anche nell'impossibilità - scaturita dal Piano di Rientro dal disavanzo della spesa sanitaria - di assumere personale medico e paramedico specializzato". Per il Centro la Sanità pubblica sta ancora pagando un leasing da 18 rate da oltre mezzo milione di euro l'una, oltre alle spese per la manutenzione onerosa dei macchinari. Il controllo d'iniziativa messo in atto dalle Fiamme gialle ha permesso di ricostruire gli aspetti salienti della vicenda, individuando la responsabilità nei ritardi degli iter procedurali, nonché nella mancata previsione delle risorse finanziarie per l'assunzione del personale specializzato. L'informativa è stata trasmessa anche alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

    Ispe:E' solo punta iceberg. "La vicenda del 'Centro cuore' di Reggio Calabria è solo la punta di un iceberg. Nel nostro Libro bianco sulla corruzione in Sanità abbiamo messo nero su bianco tutte le voci di spesa in grado di rivelare un accordo corruttivo tra amministrazione sanitaria e fornitori di servizi. A Reggio sono stati capaci di andare oltre, impiegando decine di milioni di euro per non approdare a nessun risultato concreto per i cittadini". Lo afferma, in una nota, Francesco Macchia, presidente dell'Istituto per la promozione dell'etica in Sanità. "Purtroppo per i cittadini calabresi - prosegue - il Sistema sanitario regionale non brilla per efficienza. Secondo i nostri dati è l'ultimo a livello nazionale per soddisfazione dei pazienti e capacità di attirare soggetti residenti in altre Regioni. La nuova Giunta regionale ha sicuramente molto da fare per eliminare questo triste primato. I fatti di Reggio sono l'ennesimo monito per la classe politica. Non ha senso continuare a procrastinare la discussione delle proposte di legge con cui si propone un inasprimento delle pene per chi si macchia di reati contro la pubblica amministrazione". "La sanità pubblica - conclude Macchia - deve smettere di essere terreno di conquista per malapolitica e corruttori".

    Battaglia: Governo consenta apertura. Il deputato del Pd Demetrio Battaglia ha presentato un'interrogazione al Ministro della Salute per sapere "se e quali iniziative il Governo intenda attivare, con urgenza, al fine di consentire lo sblocco per le assunzioni del personale specializzato, in deroga al Piano di Rientro, consentendo finalmente l'apertura per i cittadini del 'Centro Cuore' di Reggio Calabria", per la cui mancata apertura la Guardia di finanza ha segnalato alla Corte dei Conti, per un danno erariale di 40 milioni di euro, sei funzionari pubblici. "Nelle more della definizione e dell'ultimazione dei lavori - scrive Battaglia nell'interrogazione - l'Azienda ospedaliera aveva anche determinato il piano di fabbisogno del personale necessario per rendere funzionante il Centro ed aveva avanzato la richiesta alla Regione per le relative autorizzazioni all'espletamento delle procedure di selezione del personale. La Regione aveva avviato l'iter per consentire il reclutamento del personale specializzato utile all'apertura del Centro al fine di renderlo punto di riferimento non solo per la provincia di Reggio ma per l'intera Calabria ed il Mezzogiorno. L'intervenuto Piano di rientro sanitario ha bloccato ogni procedura di assunzione nell'ambito della sanità calabrese non consentendo l'avvio dell'espletamento delle procedure concorsuali per il Centro Cuore. In questi anni il Ministero della Salute non ha provveduto ad assumere iniziative idonee a sbloccare la paradossale situazione di una struttura all'avanguardia ma non fruibile per assenza di personale". "L'inerzia del Ministero rispetto ad un centro di eccellenza - afferma il deputato dem - agli investimenti effettuati ed alle attese dei cittadini non è più accettabile, considerato che il Ministero non ha impedito anzi, forse ha autorizzato, altre realtà sanitarie calabresi a procedere ad assunzioni che non hanno certamente le caratteristiche, in termini di utilità, di quelle previste per il funzionamento del Centro Cuore. In particolare, non si capisce come e quale autorizzazione è stata possibile l'assunzione di decine di persone effettuate dall'Asp di Cosenza nel mentre il Ministero non consente l'apertura del Centro Cuore di Reggio Calabria".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore