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    Tutela della Questura, per le minacce, alla giornalista di Reggio

     

     

    Tutela della Questura, per le minacce, alla giornalista di Reggio

    17 dic 15 La giornalista del Corriere della Calabria, Alessia Candito, ha subito minacce in relazione ad alcuni articoli pubblicata sulla testata online. A seguito delle minacce - secondo quanto riporta il sito del Corriere della Calabria - la Questura di Reggio Calabria ha adottato una serie di misure di vigilanza a tutela della sicurezza di Alessia Candito e della sua famiglia. La Procura di Reggio Calabria, inoltre, ha sequestrato alcune e-mail ricevute dalla cronista. Il deputato e segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, con un tweet, ha espresso solidarietà e "vicinanza alla giornalista del @CorrCalabria Alessia Candito che, sono certo, continuerà a svolgere con passione il suo lavoro".

    Reazioni e commenti:

    "A nome del Consiglio regionale della Calabria esprimo solidarietà ad Alessia Candito, coraggiosa giornalista del Corriere della Calabria fatta bersaglio di serie minacce che hanno reso necessario assumere un provvedimento di sorveglianza notturna a sua tutela". Lo afferma il presidente dell'Assemblea di Palazzo Campanella, Nicola Irto. "Alessia Candito - aggiunge - è impegnata sul delicatissimo fronte della cronaca nera e giudiziaria in una regione difficile come la nostra, nella quale opera la più pericolosa organizzazione criminale d'Europa. Scrivere di 'ndrangheta, come fa lei, è un atto di coraggio e di amore verso questa terra, ma anche una missione: informare i cittadini e rafforzare gli anticorpi della società civile, così debole dinanzi allo strapotere mafioso. In Calabria, dove l'informazione è così esposta ad attacchi, intimidazioni e tentativi di delegittimazione, le istituzioni devono sostenere il lavoro di quei giornalisti che quotidianamente rendono un servizio alla democrazia, mantenendo la schiena dritta e raccontando i fatti senza fare sconti a nessuno". "Ad Alessia Candito, al direttore Paolo Pollichieni e a tutti i giornalisti del Corriere della Calabria - conclude Irto - rivolgo la mia personale vicinanza e l'invito ad andare avanti senza paura".

    L'assessore regionale Federica Roccisano ha espresso, in una nota, solidarietà alla giornalista Alessia Candito per le minacce che ha ricevuto. "Senza alcun timore di dire la verità e difendendo il diritto di informazione - afferma l'assessore Roccisano - Alessia Candito, giovane cronista appassionata e innamorata del suo lavoro, nei giorni scorsi aveva denunciato con coraggio, attraverso le pagine del Corriere della Calabria, il tentativo di ricostituzione del clan di Archi. Questo suo amore però le è costato caro. Nei giorni scorsi è stata minacciata, tanto da fare intervenire la Questura, che ha ritenuto opportuno un provvedimento speciale di sorveglianza notturna. Quanto accaduto ad Alessia colpisce non solo lei ma, tutti i liberi pensatori. Un attacco netto alla libertà di informazione e alla democrazia. Ad Alessia va la mia più sincera solidarietà, convinta che quanto accaduto non fermerà la sua voglia sete di verità".

    "La mia più totale e partecipe solidarietà va ad Alessia Candito, grintosa e coraggiosa collega calabrese minacciata dai clan in queste ore". Lo afferma, in una nota, il giornalista Klaus Davi. "Ho avuto il privilegio - aggiunge - di condividere un'inchiesta nel quartiere di Archi con Alessia e di sperimentarne in prima persona il coraggio e il valore. Di fronte a queste minacce non bisogna indietreggiare, ma anzi insistere col proprio lavoro, come ha sempre fatto Alessia".

    "Esprimo solidarietà e piena vicinanza ad Alessia Candito, valente giornalista reggina e voce libera della città". E' quanto dichiara il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. dopo le intimidazioni subite dalla giornalista del Corriere della Calabria. "Sono certo che le minacce ricevute - aggiunge Falcomatà - non fermeranno la voglia della giornalista di raccontare ancora una realtà difficile e complessa come la nostra. Il lavoro di inchiesta dell'informazione libera è un pilastro fondamentale della democrazia. E' importante che la comunità si stringa attorno a chi, ogni giorno, con coraggio e passione, offre il suo servizio alla cittadinanza per la ricerca della verità. Ad Alessia Candito chiediamo di continuare su questa strada, con il consueto rigore e la professionalità che da sempre contraddistingue il suo operato".

    "Ho rappresentato stamani al Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, la preoccupazione del presidente dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, e del Consiglio dell'Ordine, in relazione alle pesanti minacce di cui è stata vittima la collega Alessio Candito e la sua famiglia". Lo afferma in una dichiarazione Filippo Diano, consigliere dell'Ordine dei giornalisti della Calabria. "Ho anche ringraziato il questore Raffaele Grassi - aggiunge - per l'immediata iniziativa tesa a garantire sicurezza e serenità alla collega Candito ed ho espresso sincera solidarietà ai colleghi del Corriere della Calabria ed al suo direttore Paolo Pollichieni. Alessia Candito ha finora svolto il suo lavoro con estrema correttezza, privilegiando i fatti, informando efficacemente l'opinione pubblica su eventi e processi che spesso vedono contigui alla sbarra delle aule di Tribunale uomini delle istituzioni pubbliche e personaggi di primissimo piano delle storiche cosche cittadine della 'ndrangheta. La risposta del Procuratore De Raho è stata immediata e partecipata ai numerosi colleghi presenti per una conferenza stampa negli uffici di Procura: "La nostra attenzione - ha detto - è alta perché conosciamo le particolari difficoltà di questo territorio. Noi siamo fermamente orientati a garantire il vostro lavoro poiché l'informazione ai cittadini è uno dei pilastri fondamentali della nostra democrazia repubblicana, sancito dalla Costituzione. Vi prego dunque - ha sottolineato De Raho - di segnalarci ogni manifestazione che possa pregiudicare la vostra attività, ogni forma di minaccia, velata o espressa che possa apparire, per approntare le opportune misure di sicurezza e garantire così la libertà di informazione".

    "E' intollerabile che in questa regione chi fa il proprio dovere debba fronteggiare intimidazioni e prepotenze". Lo afferma il presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio regionale, Arturo Bova. "Sono vicino - aggiunge - alla giornalista del 'Corriere della Calabria' Alessia Candito ed esprimo sdegno e disapprovazione verso chi prendendo di mira una giornalista che compie il proprio dovere con lealtà verso l'opinione pubblica, vorrebbe intimidire l'intero mondo dell'informazione calabrese. La Commissione che mi onoro di presiedere ha in animo, quanto prima, di realizzare una seduta ad hoc sullo specifico fenomeno dei giornalisti che nell'esercizio del loro dovere s'imbattono in atteggiamenti violenti ed inclini ad imporre i loro diktat a difesa di manovre illegali. In Calabria abbiamo il dovere di costruire dal basso una risposta democratica, civile e forte contro soprusi ed interessi oscuri".

    "Alla giornalista Alessia Candito ed alla sua famiglia esprimo la mia solidarietà per le minacce ricevute in relazione ad alcuni servizi pubblicati sul Corriere della Calabria". Lo afferma in una nota la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. "Evidentemente - aggiunge - il coraggio di andare a fondo nella ricerca della verità per informare compiutamente i cittadini, non è gradito. Quanto capita in Calabria, con intimidazioni che prendono quasi quotidianamente di mira chi svolge funzioni di rappresentanza e giornalisti colpevoli di fare bene e senza sconti a nessuno il loro mestiere, è semplicemente inaccettabile".

    "Giornalisti, sindaci, sindacalisti, magistrati, cittadini e cooperative colpiti, un giorno sì e l'altro pure, da intimidazioni e minacce mafiose. Si colpivano e si continuano a colpire le persone che, a vario titolo, lavorano direttamente nel territorio andando in(s)contro alle problematiche poste in essere anche a causa delle realtà mafiose". Lo affermano in una nota Maria Carmela Lanzetta e Giovanni Scarfò. "Non è la prima volta - aggiungono - e, probabilmente, purtroppo, non sarà l'ultima se non si riesce a porre in essere delle azioni di lotta e contrasto alla criminalità per prevenire gesti intimidatori che minano la sicurezza e la dignità dei calabresi per bene. Azioni che, ancora oggi, sono deficitarie e/o non sono adeguate così come hanno dichiarato più volte alcuni giudici e procuratori e la stessa giornalista Candido. Del resto, se per dare esecuzione all'abbattimento di ville e villette costruite sulle colline di Reggio Calabria ci vogliono 20 anni(sentenze passate in giudicato nel 1996), come sarà possibile battere la ndrangheta nel breve periodo? Ai sindacalisti colpiti, alla giornalista Candido, al Direttore del Corriere della Calabria e ai suoi giornalisti la nostra solidarietà e vicinanza. Alla Prefettura di Reggio Calabria e alle forze dell'ordine un sentito ringraziamento per la loro azione di prevenzione e contrasto quotidiano e per la loro tutela".

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