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    Aperta Porta Santa in tutte le Diocesi della Calabria

     

    Aperta Porta Santa in tutte le Diocesi della Calabria

    13 dic 15 In tutte le diocesi della Calabria sono state aperte le Porte Sante. Molti saranno i luoghi dove poter ottenere l'indulgenza per il giubileo della Misericordia. Grande commozione durante le cerimonie svoltesi nelle diocesi calabresi. Le prime Porte Sante sono state aperte ieri a Reggio Calabria, Locri e Rossano. I vescovi calabresi hanno evidenziato il significato religioso del Giubileo invitando tutti alla conversione. Da domani iniziano le celebrazioni nelle parrocchie.

    Diocesi Cosenza. "Non esigete nulla di più di quanto è stato stabilito". Lo afferma il Vescovo di Cosenza, mons Francesco Nolè, dopo l'apertura della Porta Santa. "Il passo del Vangelo - aggiunge - ci invita ad accorgerci di quello che il Signore ci pone davanti, ma non chiedete nulla ingiustamente. Ecco spiegato l'appello del Papa ed ecco spiegato il senso di questo giubileo. Esso è il tempo del perdono, tutti abbiamo bisogno di essere perdonati, ma anche di perdonare". "Varcare la porta santa - prosegue mons. Nolè - significa andare incontro al Padre, ed egli si commuove prima del nostro perdono, ecco la misericordia. Poi dobbiamo donare la stessa misericordia ricevuta verso i nostri fratelli. Oggi vi invito ad incontrare il Signore, a trasformare e riempire il vostro cuore di misericordia"

    Diocesi Catanzaro: "Quello che è avvenuto a San Pietro nei giorni scorsi avverrà in tutte le Cattedrali del mondo e il 20 dicembre la possibilità di aprire una Porta Santa sarà allargata ad altri luoghi". Lo afferma l'Arcivescovo di Catanzaro e Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, mons, Vincenzo Bertolone. "Nella nostra diocesi - aggiunge - oltre che ai luoghi istituzionali, ho deciso di dare questa opportunità di Misericordia anche a luoghi significativi come Fondazione Betania, dove gli ammalati non possono uscire, ma anche a tutti i luoghi dove ci sono le mense dei poveri, perché i sacerdoti possano mettersi a disposizione dei fedeli, al centro di solidarietà dove ci sono gli immigrati, alcuni dei quali sono cattolici, al carcere. In tutti i luoghi di sofferenza e povertà, ogni presbitero potrà direttamente mettere a disposizione la Misericordia della grazia di Dio ai fedeli".

    Diocesi Reggio Calabria. "La strada del Giubileo è tracciata. Misericordia sì, ma nella conversione del cuore e nel cambiamento della vita. E tutto questo a livello personale e, di riverbero, a livello ecclesiale e sociale". Lo afferma l'Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, mons. Giuseppe Fiorini Morosini. "Dobbiamo - aggiunge - saper accogliere il dono della misericordia. Dio ci ha rivelato il suo volto attraverso la misericordia. Come possiamo accogliere questo dono? Aprendoci alla conoscenza di Dio e della sua Parola. Al dono della misericordia deve corrispondere l'impegno della conversione. Non si intenda per misericordia l'essere tranquillizzati sui propri comportamenti. Accogliamo l'invito del Papa e portiamo l'annuncio del Vangelo della misericordia dappertutto, fino alle estreme periferie, geografiche ed esistenziali. Certamente siamo impotenti, come singoli, dinanzi alla distruzione del nostro pianeta. Ma per la difesa del nostro territorio possiamo educarci tutti al rispetto dell'ambiente, del nostro verde, del nostro mare, della bellezza dei nostri monti, rispettando le regole della raccolta dei rifiuti. La cultura della sobrietà è un atto di misericordia verso la natura". "Il fenomeno della corruzione - conclude - dilaga in mezzo a noi; ce ne accorgiamo solo quando siamo toccati in prima persona da essa. Ce ne dimentichiamo quando sono in gioco i nostri interessi privati. È atto di misericordia verso la collettività assumersi la responsabilità di scelte libere, ponderate e pulite, soprattutto quando siamo chiamati a dare la nostra fiducia a chi deve guidarci, rappresentarci o amministrarci. È atto di misericordia non sostenere candidature di persone che hanno già dato segni di cattiva amministrazione, barattando il nostro voto con la promessa di favori, che, proprio perché tali, quasi sempre sono destinati ad essere disattesi".

    Diocesi Crotone. "Facciamo sì che il Giubileo non passi come semplice cerimonia, senza effetti nella nostra vita: Dio solo è misericordia, misericordia che non è però 'condonismo' ma che fa tutt'uno con la giustizia". Lo afferma l'arcivescovo di Crotone - Santa Severina, monsignor Domenico Graziani. Il presule ha auspicato che il Giubileo sia un "cammino verso l'interiorità" e che tutti si possa essere più "audaci e perseveranti a ricercare l'immagine dell'Uomo". Mons. Graziano ha aperto stamane la Porta Santa. Alla cerimonia, seguita anche nella piazza prospiciente il Duomo grazie ad un megaschermo, stanno partecipando migliaia di persone giunte anche del resto dell'arcidiocesi con pullman e auto e che stanno aspettando di attraversare la Porta Santa.

    Diocesi Cassano. "L'intenzione di Papa Francesco di indire un Giubileo straordinario della Misericordia ha lasciato me, e penso non soltanto me, con uno stupore che è tipico di quegli uomini e di quelle donne che, dinanzi alle bellezze di certi gesti, si meravigliano". Lo afferma il Vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino. "Papa Francesco - aggiunge - ci sta meravigliando con il potere dei segni. Si, Papa Francesco è colui - ha sottolineato monsignor Savino - che ha rinunciato ai segni del potere, ma fa suo, invece, il potere dei segni. Papa Francesco, attraverso certi segni molto forti ci sta aiutando a capire il Giubileo, non dimentichiamo che ha aperto la prima porta Santa non a Roma. A Roma ha aperto la seconda Porta Santa. E' andato nel Centro d'Africa, nella zona più violenta, una zona veramente povera e lì ha aperto, a Bangui, la prima porta Santa. Ha detto al mondo intero che lì è la vera periferia. Papa Francesco, indicendo il Giubileo della Misericordia, ci vuol fare capire che la Misericordia è una sfida che tutti dobbiamo accettare perché senza Misericordia non c'è futuro, non c'è Speranza per l'uomo del nostro tempo. Senza Misericordia, che ci aiuta a mettere insieme i cocci della nostra esistenza, c'è soltanto disperazione". La seconda "Porta Santa" nella diocesi di Cassano sarà aperta martedì. Si tratterà dell'apertura di una "Porta Santa" molto speciale. Monsignor Savino aprirà la "porta" della cappella del carcere di Castrovillari. "Ci ho pensato. Ci ho pregato molto e sono convinto che la Chiesa di Cassano, che vede ora me Vescovo, - ha evidenziato il Presule - non può non avere questa attenzione privilegiata al carcere di Castrovillari, che insiste sul territorio della diocesi di Cassano. Perché andare in un carcere? Perché aprire lì una Porta Santa? Aprire lì una Porta Santa significa dare un segno educativo a quelle persone che hanno sbagliato, che hanno commesso dei reati, che stanno pagando una sanzione per sbagli che hanno commesso. Significa dire a queste persone - ha spiegato - che anche per loro c'è una speranza".

    Diocesi Lamezia Terme. "Lamezia, di quanta luce hai bisogno! La corruzione, il clientelismo con i potenti, le compromissioni con la mafia, la zona grigia con il malaffare, lo sfruttamento dei lavoratori: è questo un campo in cui speriamo di raccogliere frutti di conversione, nel corso dell'Anno Giubilare". Lo afferma il Vescovo di Lamezia Terme, mons. Luigi Cantafora. "L'Anno Santo che oggi inauguriamo - aggiunge - anche in questa Chiesa Cattedrale per tutta la Diocesi, sia l'anno della grazia, del perdono e della liberazione! Ci doni un cuore misericordioso che si curvi verso i miseri" è stato il monito del vescovo lametino augurando che " il Giubileo porti luce in questa città, attraversata da spirali di violenza che serpeggiano nell'apparente normalità". Un invito a vivere la gioia del ritorno al Padre che tutti accoglie e perdona, quello del pastore della Chiesa lametina, che ha esortato a "non privare Dio della sua gioia, la gioia di accogliere e perdonare gratuitamente tutti i suoi figli. Lasciamoci afferrare e sedurre dal suo amore misericordioso e grande. Lasciarsi abbracciare dalla misericordia di Dio significa testimoniare la misericordia nelle nostre famiglie, nelle nostre relazioni con gli altri, nella nostra città, aprendo il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali. Verso coloro che non contano"

    Diocesi Locri. "Il gesto di apertura della porta santa non è stato un atto devozionale, ma un "segno" di quello che vogliamo compiere in questo anno: aprire le porte a Cristo". Lo afferma il Vescovo di Locri, mons. Francesco Oliva. "La porta che si è aperta - aggiunge - annuncia una speranza per tutti: non siamo abbandonati a noi stessi, il Signore è vicino, il Natale sta per venire. E' un invito alla gioia. Certo, nella nostra situazione sono in tanti a dire: un altro Natale come gli altri, i soliti problemi, la crisi che non finisce più! Non possiamo negarlo: sarà un altro Natale, in cui permangono nel mondo focolai di guerra, violenze e ingiustizie, Caino che uccide Abele, chi fabbrica armi e le commercia e chi le usa per cagionare morte e versare sangue innocente. Anche nella nostra terra le cose non vanno diversamente: accade che i sentimenti più belli vengano trasformati in violenza e spargimento di sangue. Ma ci auguriamo un Natale che non porti con sè per nessun padre di famiglia lo spettro del licenziamento, perché un'altra attività ha chiuso. Anche se rimane sempre la paura che le porte del lavoro continuano ad essere troppo spesso chiuse, si aprano le porte della speranza anche per la nostra terra".

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