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    Vescovo Locri "Giubileo sia anno di misericordia, no a vendette"

     

    Vescovo Locri "Giubileo sia anno di misericordia, no a vendette"

    08 dic 15 "L'anno giubilare è un anno che ha come obiettivo di farci sperimentare la misericordia del Padre, di un Dio che non si stanca degli uomini, che prende a cuore la nostra umanità". Lo ha detto il Vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, nel corso dell'omelia pronunciata oggi a Gerace in occasione della festa dell'Immacolata. "Oggi, c'è tanto bisogno di misericordia, un bisogno immenso. Sono tanti - ha aggiunto - i drammi in cui versa la nostra società, lacerazioni grandi e piccole, di cui tante esistenze portano il segno, incomprensioni e rancori che durano nel tempo, le durezze e chiusure che non vengono meno. Una cosa appare chiaro: la misericordia non ce la possiamo dare da soli, l'uomo e la donna non possono darsela da soli. La possono solo ricevere come un dono. Come rispondere a Dio ricco di misericordia verso di noi? Come accogliere questo Giubileo della Misericordia? Innanzitutto con la gioia: la gioia del Signore che viene, che prende il posto della paura di fronte a Dio. Non a caso la prima parola dell'angelo a Maria è "Rallegrati". E' la gioia che non viene meno neanche di fronte alle situazioni più difficili, perché nutrita di fiducia, dalla certezza che il Signore è con noi ed il suo Spirito continua ad agire nel mondo". "Siamo chiamati - ha proseguito mons. Oliva - ad entrare nel suo disegno che sconvolge i nostri piani e ci chiede di vivere da protagonisti l'avventura che trasforma la nostra esistenza, in quella di figli dello stesso Padre. Concludo, esprimendo un sogno per questo anno della Misericordia, che consegno con fiducia e amore a tutti voi qui presenti e a tutta la nostra chiesa diocesana: facciamo in modo che "nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare un'oasi di misericordia". Nello spirito di amore per la nostra terra, lottiamo contro la tentazione di Adamo, l'orgoglio e l'arroganza che ci portano a voler affermare sempre noi stessi ed i nostri interessi. Mettiamo da parte lo spirito di vendetta, di rancore, di sospetto reciproco, la via della corruzione per realizzare affari illeciti a discapito del bene comune. Diveniamo costruttori di pace rivestendoci dei sentimenti di Cristo".

    Immacolata come capolavoro di Dio. "Oggi guardiamo a Maria come il capolavoro di Dio. Capolavoro di Dio: la tutta santa, destinata dall'eternità ad essere Madre del Salvatore". Lo ha detto il Vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, nel corso dell'omelia per la festa dell'Immacolata. "Attraverso Maria, riempita di grazia, Dio fa grazia all'umanità. Volgendo lo sguardo - ha aggiunto - alla storia della salvezza, scorgiamo la grazia di Dio all'opera in Maria. Maria si presenta come Madre di misericordia. In una delle preghiere mariane più care al popolo cristiano, la "Salve regina", noi chiamiamo Maria "Madre di misericordia". Maria è "Madre di misericordia", perché ha avuto la comprensione più profonda di quell'abisso di misericordia che è il cuore di Dio, avendone vissuto un'esperienza unica ed irripetibile. E' Madre di misericordia, perché nessuno al pari di Lei ha accolto nella sua mente e nel suo cuore il mistero della misericordia di Dio verso la sua miseria e verso la miseria di ogni uomo: "ha guardato all'umiltà della sua serva". L'incarnazione del Verbo, prima manifestazione dell'amore misericordioso, è avvenuta nel suo grembo: è da Lei che il Verbo ha preso forma nella natura umana. Maria ha partecipato sino in fondo al mistero della nostra salvezza, è stata penetrata fino alla radice del suo essere dalla rivelazione della misericordia del Padre. "Soffrendo profondamente col suo unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all'immolazione della vittima da lei generata" (LG 58), Maria ha capito fino a quale limite si spingeva la misericordia del Padre nel donare il suo Figlio. Attraverso il dolore ha compreso la "serietà" di quella condivisione dell'umana miseria a cui il Figlio di Dio era stato spinto". "Maria - ha concluso - è Madre di misericordia, perché della misericordia di Dio ha fatto un'esperienza unica. E' Madre di misericordia, perché piena di misericordia verso ogni miseria umana. Maria Immacolata sarà al nostro fianco, se ci adopereremo ad essere "misericordiosi come il Padre". Non c'è nulla di più bello del lasciarsi abbracciare dalla sua misericordia e dal renderla visibile con gesti di bontà prima ancora che con parole. E' una conversione continua che deve liberarci dalle radici della cattiveria, che condizionano tutto il nostro agire. Maria, Madre della divina Misericordia, prega per noi".

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