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    Celebrato in Calabria il 25 Aprile, anniversario della Liberazione

     

    Celebrato in Calabria il 25 Aprile, anniversario della Liberazione

    25 apr 15 Si è celebrata in piazza della Vittoria, a Cosenza, la manifestazione per l'Anniversario del 25 aprile per la festa della Liberazione. Alla Cerimonia hanno partecipato il Presidente Sindaco Mario Occhiuto, l'arcivescovo Mons. Salvatore Nunnari assieme al Prefetto Gianfranco Tomao, al Procuratore Dario Granieri al Comandante Provinciale dei Carabinieri Giuseppe Brancati, al Questore Luigi Liguori e le massiemautorità militari e civili della provincia di Cosenza. La manifestazione si è conclusa con la deposizione della corona di alloro al Monumnto dei Caduti e con la preghiera al milite ignoto. Nel pomeriggio sono previste altre iniziative e l'ammaina bandiera davanti la Prefettura.

    --- Video video manifestazione a Cosenza

    E' stata celebrata a san Mango D'Aquino la manifestazione del 25 aprile per la festa di Liberazione dal nazifascismo della provincia di Catanzaro. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente della Regione Mario Oliverio, il prefetto Luisa Latella, il presidente della Provincia Enzo Bruno, il questore Giuseppe Racca ed il comandante del reparto operativo del Comando provinciale dei carabinieri, ten.col. Alceo Greco. Dopo la deposizione della corona di alloro al Monumento ai Caduti, è stata inaugurata la nuova sede dell'Unione dei Comuni del Savuto. "Per essere veramente liberi dobbiamo accantonare vincoli e abitudini e mettere definitivamente da parte una cultura clientelare e senza respiro che è diventata la nostra prigionìa". Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, intervenendo ad un convegno a San Mango D'Aquino che ha fatto seguito alla deposizione della corona di alloro al Monumento ai Caduti e all'inaugurazione della nuova sede dell'Unione dei Comuni del Savuto. "Mai più dovrà accadere - ha aggiunto Oliverio - che per ottenere una risposta alle pratiche presentate passino degli anni. Nei cassetti non ci dovranno più essere carte e documenti imboscati, progetti rimasti inevasi o messi da parte. Per troppo tempo la Regione è stata considerata un ente di gestione e non di programmazione e ciò ne ha distorto e tradito lo spirito originario. Quando ci sono distorsioni, tutto diventa lecito. Quando ci sono, invece, obiettivi chiari, linearità, snellimento e sburocratizzazione, si affermano trasparenza e legalità". Per Oliverio "i comuni e le associazioni dei comuni hanno un ruolo chiave in questo percorso. Essi dovranno essere i veri protagonisti della svolta. Il 13 o il 14 maggio terremo la nostra Prima Assemblea dei sindaci calabresi e quello sarà il luogo in cui ci confronteremo sulle questioni più urgenti che riguardano la nostra terra. Penso, per esempio, ai rifiuti, alla depurazione, ecc. A tal proposito qualche settimana fa, partecipando ad una riunione al ministero dell'Ambiente, ho appreso che la Commissione Europea ci ha inflitto una multa di 80 milioni di euro all'anno: 39 per i rifiuti e 41 per la depurazione. Abbiamo 400 siti non bonificati e le risorse destinate alla depurazione sono state 'utilizzate', con gare discutibili. Nonostante tutto non mi demoralizzo. Sono sicuro che ce la faremo ad affrontare e a superare le difficoltà che si frapporranno sul nostro cammino". "Il fatto di avere avuto, proprio l'altro ieri - ha detto ancora Oliverio - il riconoscimento autorevole da parte della Commissaria Europea Corina Cretu che qualcosa, da qualche mese a questa parte, sta cambiando rispetto alla passata gestione e alla spesa dei fondi europei, ci incoraggia e ci spinge ad andare avanti. Recuperare la fiducia, la credibilità e la reputazione della Regione all'esterno è un fatto di primaria importanza. In tal senso, per quanto riguarda la Programmazione 2014-2020 dovremo lavorare su obiettivi precisi, dando priorità alle infrastrutture e ai collegamenti interni ed esterni alla nostra regione. A tal proposito, per quanto riguarda il collegamento dei comprensori, dico subito che il collegamento dallo svincolo di San Mango d'Aquino con la statale 18, che ha l'obiettivo di fare dell'autostrada non una infrastruttura di transito ma una opportunità di crescita per i territori, sarà realizzato. Depuratori, rifiuti, assetto e difesa del suolo, contrasto al dissesto idrogeologico: dovranno essere questi i settori a cui dovremo prestare un'attenzione particolare. Dovremo puntare e tendere al 'consumo zero' del nostro territorio, mettendo in campo un grande progetto di recupero e riqualificazione, costruendo meno case e dedicando più tempo e risorse alla manutenzione". Il presidente Oliverio ha parlato, infine, "della qualità e della garanzia dei servizi e, soprattutto, della costruzione di un sistema sanitario virtuoso, in grado di garantire la cura e la salvaguardia della salute dei cittadini". "So bene - ha sostenuto - che non sarà facile realizzare quanto abbiamo in mente. So che quando si rompono schemi e abitudini all'ombra delle quali sono maturati nel tempo piccoli e grandi interessi, non è facile trovare unanimità di consensi. E' una strada in salita, una porta stretta quella attraverso cui dovremo passare, ma non ci sono alternative. Se ognuno farà il proprio la parte, ce la faremo. Insieme vinceremo la sfida e daremo un futuro ai nostri figli e alla nostra terra".

    Tre partigiani hanno partecipato a Reggio Calabria alla manifestazione per ricordare la Liberazione. Si tratta di Anna Condò, staffetta partigiana; Aldo Chiantella e Fortunato Quattrone. Quest'ultimo il 25 aprile del 1945 si trovava a Milano e sfilò a piazzale Loreto accanto a Pertini. Il Prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, insieme al sindaco, Giuseppe Falcomatà, ed al presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, hanno deposto una corona d'alloro davanti alla Stele del Partigiano. All'iniziativa hanno partecipato anche i rappresentanti istituzionali ed il presidente provinciale dell'Anpi, Sandro Vitale. Il sindaco di Reggio Calabria ha definito i cittadini di oggi "figli di una nuova Resistenza, contro le minacce alla libertà e alla legalità continuiamo ad essere partigiani di una città che ha ritrovato la democrazia e la libertà".

    "Sono passati settant'anni da quel fatidico 25 aprile 1945 che venne scelto quale giorno per celebrare la ri-nascita dell'Italia dalla ceneri del fascismo e dalla dittatura. Un anniversario che deve essere ricordato, oggi più di ieri, perché, in un periodo di grave crisi economica e sociale che ha colpito il nostro Paese, diventa sinonimo di forza del popolo italiano; di solidarietà collettiva; di appartenenza". E' quanto si afferma in una nota della segreteria della Cgil Reggio-Locri. "Una data che commemora quanti persero la vita - prosegue la nota - per garantire a tutti un futuro migliore, fatto di libertà e democrazia. Una guerra che costò, in termini materiali e immateriali, moltissimo a una terra devastata, privata delle propria 'Bellezza' ma, mai, del proprio coraggio. Perché è la storia di chi combatté contro il fascismo, contro un potere dittatoriale, per difendere valori fondanti poi la nostra Carta Costituzionale. È la nostra Storia. È la nostra Memoria. E' la storia dei partigiani, dei combattenti, della gente semplice che non si arrese e che continuò a reagire, con l'aiuto ai perseguitati, con l'assistenza agli alleati, con il rifiuto, spesso pagato a caro prezzo, di sottomettersi al terrore. Di chi combatté contro la barbarie e l'oscurantismo di un ventennio, quello fascista, che rispondeva con la violenza al posto della giustizia, con il pregiudizio al posto dell'accoglienza, con la forza al posto dell'ascolto". "Come Cgil e Spi Reggio-Locri, non possiamo - riporta ancora il comunicato - non ricordare. Non possiamo non celebrare la ri-nascita ma, soprattutto, non possiamo dimenticare che da quel giorno l'Italia fu ricostruita in modo unitario, da più forze politiche, che giunsero a un'intesa per il bene del nostro territorio. Da quella data, sono passati anni: differenti i protagonisti, molti i governi che si sono succeduti e le crisi che sono state superate. Fu un risveglio della nostra coscienza collettiva. Fu un riscatto etico e sociale. La Resistenza, ieri, combatteva l'oscurantismo di un potere accentratore che dominava il Paese, reprimendo ogni libertà. La Resistenza, nel corso del tempo, si è trasformata in una battaglia per la legalità, la democrazia e la giustizia sociale. La Resistenza, da un unico lungo fiume, si è diramata prendendo diverse direzioni: mille rivoli, ognuno come una via verso la supremazia di un valore. Tra questi, anche la Resistenza quotidiana che molti vivono contro le Mafie. Una Nuova Resistenza che è fatta di coraggio, determinazione e che, oggi, rappresenta un solco profondo nella coscienza collettiva del nostro Paese"

    Il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, ha partecipato stamane alla manifestazione per celebrare il 25 aprile. Nel corso dell'iniziativa è stata deposta una corona d'alloro è stata deposta davanti al monumento ai caduti. A margine della manifestazione, Papasso ha affermato che "vogliamo ricordare uomini e donne che hanno dato la loro vita per la Democrazia. Abbiamo deposto al monumento dei caduti una corona per ricordare gli eroi della Resistenza e i caduti di tutte le guerre. Un impegno a difendere la Libertà, la Democrazia e dar seguito alla Carta Costituzionale, per come ha sostenuto il presidente Mattarella, che non è da custodire ma da applicare".

     

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