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    La droga gestita da una famiglia a Lamezia, 7 arresti della PS

     

    La droga gestita da una famiglia a Lamezia, 7 arresti della PS grazie ai cittadini

    24 apr 15 Un giro di spaccio di droga a "gestione familiare" è stato smantellato dal personale del Commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme che ha arrestato sette persone ritenute responsabili, a vario titolo, di spaccio di eroina e cocaina. Tra gli arrestati, infatti, figurano due fratelli, la madre ed un cugino della moglie di uno dei fratelli Torcasio. Uno degli indagati è accusato anche di tentata estorsione per avere chiesto ad alcuni tossicodipendenti di pagare somme di denaro non dovute a titolo di risarcimento per non aver saldato l'acquisto di dosi prese in precedenza minacciandoli, in caso contrario, di gravi ritorsioni e, in alcuni casi, anche di morte.

    Collaborazione dei cittadini. Hanno registrato la collaborazione dei cittadini le indagini condotte dalla polizia che hanno portato stamani all'arresto di sette persone accusate di spaccio di eroina e cocaina nel lametino. Il particolare è stato riferito nel corso della conferenza stampa cui hanno partecipato il procuratore di Lamezia Terme Domenico Prestinenzi, il questore di Catanzaro Giuseppe Racca ed il dirigente del Commissariato di Polizia Antonio Borelli. In più occasioni, infatti, è stata segnalata alla polizia la presenza di giovanissimi tossicodipendenti nelle vicinanze delle abitazioni degli indagati.

    Gli arresti: Il gip di Lamezia Terme, su richiesta della Procura, a conclusione delle indagini, ha disposto la custodia cautelare in carcere per i fratelli Luca e Danilo Torcasio, rispettivamente di 32 e 30 anni, già noti alle forze dell'ordine, e quella ai domiciliari per la madre dei due giovani, Teresa Estino (58), e per Simone Torchia (27), Luigi Notarianni (67), Enrico Monterosso (42) e Ubaldo Ciliberto (38), già detenuto. Luca Torcasio è accusato anche di tentata estorsione poiché, secondo gli investigatori, aveva richiesto ad alcuni acquirenti della droga di pagare somme di denaro non dovute a titolo di risarcimento per non aver pagato dosi precedentemente loro consegnate minacciandoli, in caso contrario di gravi ritorsioni e, in alcuni casi, anche di morte.

    Indagini. Le indagini sono state avviate dopo il tentato suicidio di un giovane tossicodipendente. Dagli accertamenti svolti dagli investigatori del Commissariato di Lamezia della polizia, il giovane, alcuni giorni prima, aveva subito pesanti minacce di morte da parte di Luca Torcasio se non avesse consegnato una somma di denaro. Dai successivi accertamenti, secondo l'accusa, è emerso che i fratelli Torcasio, coadiuvati dalla madre, gestivano in maniera sistematica lo spaccio di eroina e cocaina. In particolare Luca Torcasio, su incarico del fratello Danilo, sottoposto agli arresti domiciliari, si sarebbe occupato della raccolta del denaro frutto dello spaccio posto in essere da Simone Torchia, cugino della moglie di Danilo, Enrico Monterosso e Ubaldo Ciliberto, mentre per l'approvvigionamento della droga avrebbe provveduto direttamente Danilo Torcasio da vari fornitori, tra cui Luigi Notarianni. Gli arrestati sono stati rintracciati a Lamezia Terme, Tortora (Cosenza) e Bologna. All'esecuzione dei provvedimenti ha partecipato il personale del Commissariato di Lamezia coadiuvato da quello del Commissariato di Paola (Cosenza), del Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia e della Squadra mobile di Bologna.

    Indagini dopo tentato suicidio. Sono state avviate in seguito ad un tentativo di suicidio le indagini condotte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme che stamani hanno portato all'arresto di sette persone accusate di gestire un giro di spaccio. Dagli accertamenti compiuti dopo il tentativo messo in atto da un giovane lametino nel giugno 2014, è emerso che lo stesso aveva subito qualche giorno prima pesanti minacce di morte da parte di un componente del gruppo, già noto alle forze dell'ordine per precedenti specifici, se non avesse consegnato una somma di denaro, metà della quale per precedenti forniture di droga. E' stata perciò avviata una mirata attività investigativa che ha consentito di accertare, secondo gli investigatori, come i due fratelli, coadiuvati negli "affari" dalla madre e da altri pregiudicati, gestissero in maniera sistematica lo spaccio di eroina e cocaina nel quartiere Capizzaglie di Lamezia Terme.

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