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    Processo morte Lanzino, chiesta condanna Sansone

     

    Processo morte Lanzino, chiesta condanna Sansone

    22 apr 15 "La prova del dna è un dato scientifico che dimostra solo che Franco Sansone non si trovava in quel momento su quel terreno. Fatto postumo rispetto al momento e al luogo dell'omicidio e della violenza". A dirlo è stato l'avvocato Ornella Nucci, legale della famiglia Lanzino, durante il suo intervento nel processo a carico di Franco Sansone, unico imputato per l'omicidio di Roberta Lanzino, la studentessa di Rende, violentata e uccisa il 26 luglio del 1988. "Vi chiedo di valorizzare l'esito della perizia dei Ris - ha poi aggiunto l'avvocato Nucci - perché dice molte cose, anche se non vi è corrispondenza con il dna dell'imputato e di tener conto di elementi importanti emersi durante il processo. In primo luogo, Roberta è stata sgozzata e il medico legale ha detto, qui in aula, che se la recisione della carotide fosse avvenuta dove è stata ritrovata, ci sarebbero state tracce di sangue evidenti, che di fatto non c'erano. Più persone hanno violentato e ucciso Roberta, dato che emerge dalla perizia dei Ris. Il maggiore Romano, infatti, in udienza ha riferito con assoluta chiarezza che nei campioni esaminati ci sono più profili, uno predominante e l'altro minoritario, che indica la presenza di almeno due individui, ma non è possibile stabilire con precisione quante persone perché le tracce del profilo minoritario sono deboli. Nessuno, inoltre, sempre da quello che è emerso in udienza dalla deposizione del maggiore Romano, può stabilire se quella mistura di sangue e sperma si sia creata nel medesimo istante". Elementi che secondo l'avvocato Ornella Nucci devono essere presi in considerazione nonostante la forza probatoria della prova scientifica. "Non siamo certi che la violenza abbia preceduto l'omicidio - ha continuato Nucci - e se il dna dimostra che Sansone non ha commesso la violenza, di certo non dimostra che non ha commesso l'omicidio. Il dna non esclude, bensì include altre persone, altre deduzioni". L'avvocato Nucci, a conclusione dell'arringa, ha chiesto la condanna di Franco Sansone. Domani gli interventi dei difensori. Poi la Corte si ritirerà in Camera di consiglio.

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