Malacrino "Museo Nazionale Reggio come grande salotto urbano" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Malacrino "Museo Nazionale Reggio come grande salotto urbano"

19 ago 15 "L'immagine dei Bronzi di Riace 'itineranti' mi fa un po' sorridere, evocando le processioni religiose alle quali siamo abituati. La vicenda relativa alla loro possibile esposizione in luoghi diversi a Reggio Calabria ha sortito due effetti importanti: da un lato ha certificato che le statue sono estremamente fragili e non possono essere sottoposte a continui spostamenti e, dall'altro, ha confermato il carattere identitario per il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, muovendo uno spirito di coesione regionale che, confesso, non ho visto molto frequentemente". Risponde così Carmelo Malacrino, nuovo direttore del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, in un'intervista, alla domanda sulla possibile esposizione dei Bronzi di Riace in occasione di manifestazioni culturali a carattere nazionale e mondiale, come si era pensato di fare con l'Expo. "Ma non ne voglio fare - aggiunge - una questione, appunto, regionale. I Bronzi sono il 'fiore all'occhiello' del Museo, tanto da essere esposti a conclusione del percorso di visita. In museo abbiamo un patrimonio di reperti di primissimo livello, che nelle mostre esterne saprà promuovere adeguatamente la cultura artistica della Calabria antica. Semmai si dovrebbe intervenire per facilitare l'arrivo a Reggio dei turisti, vicini e lontani. Ma questa è un'altra storia". - La sua nomina rappresenta senza dubbio una gratificazione per il mondo accademico e culturale calabrese. E questo ha un valore ancora maggiore più in generale se si considera che 7 dei 20 nuovi direttori di Museo che sono stati nominati sono stranieri. Il che conferisce alla sua nomina un carico di responsabilità ancora maggiore: "I colleghi che dall'estero porteranno nel nostro Paese la loro esperienza - risponde Malacrino - sono tutti di altissimo livello, così come gli altri colleghi italiani che sono stati nominati. Ma non penso ci sia bisogno di 'ansie da prestazione'. Il mio curriculum è online e tutti possono valutare i titoli contenuti e la mia formazione. La fiducia accordatami dal Ministro e dal Direttore generale Musei, sull'esito del giudizio della Commissione internazionale, si basa su quello e sul progetto scientifico che ho formulato per il Museo di Reggio. Semmai il maggior carico di responsabilità legato alla mia 'calabresità' sarà tutto emozionale, per il fatto di lavorare per la mia terra". - Quali sono le prime iniziative che pensa di attuare per rilanciare il Museo archeologico di Reggio Calabria, struttura che paga il prezzo della sua perifericità? "Nonostante tutti i miei possibili sforzi - dice ancora il prof. Carmelo Malacrino - sarà difficile modificare la perifericità del Museo, almeno dal punto di vista della sua collocazione geografica. Il mio primo impegno riguarderà il completamento della fase di allestimento e la riapertura definitiva dell'esposizione permanente. Spero di non incontrare troppi ostacoli. Ma al tempo stesso vorrei puntare su un'immagine del Museo più contemporanea, allineata ai parametri europei per quanto riguarda efficienza e offerta espositiva dinamica, con mostre temporanee e servizi aggiuntivi (bookshop, caffetteria panoramica). Il Museo di Reggio Calabria, con la sua 'piazza' interna e la terrazza con vista sullo Stretto, potrebbe diventare luogo vitale e inclusivo della città, sede di eventi programmati (aperture serali, presentazioni di libri, musica dal vivo, aperitivi culturali, incontri per studenti universitari). In questo senso una efficiente strategia di comunicazione sarebbe fondamentale. Al tempo stesso, non dobbiamo dimenticare che il Museo è anche un'istituzione dove si fa ricerca. E la ricerca, a mio parere, va sostenuta anche economicamente. Da qui il mio impegno a trovare fondi per incarichi e borse di studio per chi vorrà dare il proprio contributo intellettuale".