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    Indagine su appalti pubblici, maxi sequestro da 11 mln di euro alla cosca Serpa di Paola

     

    Indagine su appalti pubblici, maxi sequestro da 11 mln di euro alla cosca Serpa di Paola

    30 set 14 Un'operazione di Carabinieri e Guardia di finanza di Cosenza è in corso per l'esecuzione di un provvedimento di sequestro di beni, richiesto dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catanzaro, nei confronti di esponenti di vertice della cosca "Serpa" di Paola. Tra i beni sequestrati le società con le quali i Serpa si accaparravano appalti pubblici anche per conto dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Sono riconducibili, direttamente o indirettamente, a Nella Serpa, la donna ritenuta la reggente dell'omonima cosca operante a Paola e attualmente detenuta, i beni per un valore di 11 milioni di euro sequestrati dai carabinieri e dalla guardia di finanza di Cosenza nel corso dell'operazione condotta stamani e denominata "Tramonto". Le indagini patrimoniali, coordinate dal procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo e dal pm Pierpaolo Bruni, hanno evidenziato la rilevante sperequazione esistente tra i bassissimi redditi dichiarati ed il considerevole incremento patrimoniale registrato nell'ultimo ventennio nei confronti di Nella Serpa e del suo nucleo familiare. La donna è attualmente in carcere dopo essere stata arrestata nell'ambito dell'operazione "Tela di ragno" condotta dai carabinieri di Cosenza sotto la direzione dalla Dda catanzarese per associazione mafiosa, tentato omicidio, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi da fuoco, omicidio, furto ed estorsione in concorso. La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Cosenza ha emesso i provvedimenti di sequestro sulla base delle indagini economiche condotte dalle Fiamme gialle e dai carabinieri. Tra i beni sottoposti a sequestro, oltre ad una ditta che si occupa di installazione di impianti idraulici che negli anni è riuscita ad ottenere appalti pubblici, anche dall'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, figurano 15 tra magazzini di metrature considerevoli e appartamenti, cinque attività commerciali - tra cui un bar, due importanti strutture alberghiere e un frequentatissimo lido balneare situati a Paola - 11 tra automobili e motoveicoli, nonché diverse decine di rapporti bancari. La collaborazione tra carabinieri e guardia di finanza, sotto la direzione della Dda di Catanzaro - hanno rilevato gli investigatori - ha consentito di aggredire il sodalizio criminale a 360 gradi, sia con indagini finalizzate a neutralizzare i singoli soggetti, sia con approfonditi accertamenti mirati a ricostruire l'intero patrimonio accumulato con la perpetrazione di illeciti. "La sottrazione di tali ingenti ricchezze - hanno sostenuto gli investigatori - priva la 'ndrina di preziosa linfa vitale per la sussistenza ed il prosieguo delle attività criminose. Da qui il nome dell'operazione Tramonto".

    Indaginu su lavori pubblici e impresa. Da circa 20 anni agiva in regime di quasi monopolio nell'aggiudicazione di lavori nel settore pubblico una delle ditte sequestrate da carabinieri e guardia di finanza di Cosenza a Nella Serpa, ritenuta la reggente dell'omonimo clan operativo a Paola. La ditta, la "Clima planet system", operante nel settore dell'installazione di impianti idraulici, ha ottenuto, per anni, lavori anche dall'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e dal Comune di Paola. Lavori ottenuti grazie all'affidamento diretto. Un aspetto questo su cui la Dda di Catanzaro ed i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza stanno facendo ulteriori accertamenti sui quali c'è uno stretto riserbo. La vicenda è emersa nel corso della conferenza stampa nel corso della quale il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo ed i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, Giuseppe Brancati e Giosuè Colella, hanno fornito i particolari dell'operazione. All'incontro hanno partecipato anche il comandante del reparto operativo dei carabinieri Vincenzo Franzese ed il comandante del nucleo di Polizia tributaria Ciro Ciavarella. Con l'operazione "Tramonto", ha detto Lombardo, sono stati ricostruiti "i movimenti di capitale e le risorse accumulate da Nella Serpa e dalla sua famiglia nel corso degli ultimi 20 anni. Un'indagine nata dopo l'operazione Tela del ragno, nel corso della quale è stata arrestata la stessa Serpa, e che aveva evidenziato una sproporzione tra i beni posseduti ed i redditi dichiarati". "Nella Serpa - ha detto il col. Brancati - è inserita a pieno titolo nella consorteria criminale ed è estremamente pericolosa. Nel corso degli anni, lei ed i suoi familiari hanno anche cercato di sviare le indagini intestando parte dei beni ad altre persone, ma sempre imparentate con la famiglia". La "splendida collaborazione" tra carabinieri e guardia di finanza è stata sottolineata da Colella. Dalle indagini, ha riferito Colella, è emersa una sperequazione di 700 mila euro tra le spese sostenute e i redditi dichiarati. Oltre ai beni per 11 milioni di euro, carabinieri e finanzieri hanno sequestrato anche 600 mila euro in contanti custoditi su conti correnti, depositi bancari, polizze e titoli.

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