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    Segregavano donna in casa, arrestati fratello e nipote a Oppido m.

     

     

    Segregavano donna in casa, arrestati fratello e nipote a Oppido m.

    24 set 14 Due persone, padre e figlia, sono state arrestate dai carabinieri con l'accusa di avere tenuto segregata in casa una donna di 64 anni, affetta da problemi psichici. Le due persone finite in manette sono, rispettivamente, fratello e nipote della donna segregata. A scoprire la vicenda sono stati i carabinieri della Compagnia di Palmi che, trovandosi sul posto per altri motivi, hanno sentito i lamenti dell'anziana provenire dal seminterrato in cui veniva tenuta segregata e l'hanno liberata. La donna segregata, vedova e senza figli, era stata costretta dal fratello e dalla nipote a vivere nel seminterrato di un'abitazione nel centro storico di Oppido Mamertina, nella Piana di Gioia Tauro. I militari, quando hanno fatto irruzione nel locale, hanno trovato l'anziana in condizioni igienico-sanitarie critiche. I carabinieri stanno indagando anche per accertare se, secondo un'ipotesi investigativa, i due arrestati si siano appropriati della pensione percepita dalla donna.

    I bisogni in una porcilaia. Sono accusati di sequestro di persona e maltrattamenti Giovanni Startari, di 68 anni, bracciante agricolo, e la figlia Isabella, di 27, studentessa universitaria, arrestati dai carabinieri a Oppido Mamertina, con l'accusa di avere segregato la sorella dell'uomo, Isabella, di 64 anni, vedova da tre anni e con problemi psichici. I particolari della vicenda sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa a Palmi alla presenza del Procuratore della Repubblica facente funzioni, Emanuele Crescenti. Dopo la morte del marito, Isabella Startari era stata ospitata dal fratello Giovanni, che l'aveva sistemata in una stanzetta spoglia di ogni suppellettile e di ogni necessità. All'interno del locale, sprovvisto di servizi igienici, c'era solo una brandina. La donna, per i bisogni fisiologici, veniva portata, secondo quanto riferito dal procuratore Crescenti, "in una sorta di 'porcilaia' in aperta campagna". La donna, dopo avere richiamato l'attenzione dei militari che si trovavano nei pressi del luogo dove era tenuta segregata per un altro servizio, è riuscita, nonostante le sue precarie condizioni di salute, a raccontare i fatti e ricostruire l'accaduto. Adesso la pensionata è stata affidata ad un altro fratello che, secondo quanto riferito nel corso della conferenza stampa, non era a conoscenza delle condizioni nelle quali la congiunta era stata costretta a vivere. Ulteriori indagini sono in corso per accertare eventuali responsabilità di altri componenti della famiglia della donna segregata. Gli investigatori, in particolare, cercheranno di appurare come mai i parenti di Isabella Startari, che ha altri fratelli e sorelle, non si fossero preoccupati in questi anni di conoscere le condizioni della loro congiunta e se la donna veniva tenuta segregata allo scopo di sottrarle la pensione.

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