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    La Finanza sequestra Confidi del valore di 30 mln, garanzie in cambio di commissioni

     

    La Finanza sequestra Confidi del valore di 30 mln, garanzie in cambio di commissioni

    19 set 14 I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo d'urgenza, emesso dalla Procura reggina, nei confronti della Fidart Calabria, con sede a Marcellinara (Catanzaro), che esercita attività di Confidi (Consorzio di garanzia collettiva dei fidi). Due le persone denunciate. Il consorzio, un'associazione di artigiani senza scopo di lucro, svolge attività di prestazione di garanzie per agevolare artigiani e piccole medie imprese nell'accesso ai finanziamenti di alcuni istituti di credito convenzionati, ha un valore patrimoniale di circa 30 milioni di euro. Dalle indagini è emerso che il Confidi avrebbe indebitamente concesso garanzie per il conseguimento di finanziamenti da parte di alcuni istituti di credito, a diversi artigiani e piccoli imprenditori privi della necessaria qualità di socio della stessa, così come previsto dal Testo unico delle leggi bancarie, per il tramite di un mediatore finanziario abusivo. In particolare è emerso che uno dei denunciati ha contattato, procacciato, raccolto la documentazione ed illustrato i prodotti ai potenziali clienti, per conto del Confidi, svolgendo abusivamente l'attività di agente in attività finanziarie. Dalle testimonianze raccolte è emerso che tutti i clienti hanno riferito di non essersi mai recati negli uffici Fidart o addirittura di non conoscere il Confidi presso cui si erano associati.

    Garanzia in cambio di commissioni. Percepiva una commissione che variava da alcune centinaia a migliaia di euro, in percentuale alla garanzia fornita, il mediatore abusivo denunciato dai finanzieri del Gruppo di Reggio Calabria che hanno anche sequestrato il Confidi Fidart Calabria. Con lui è stato denunciato il rappresentante legale del consorzio. Secondo quanto emerso dalle indagini, il mediatore abusivo, che non aveva neanche alcun rapporto formale con il Consorzio, contattava artigiani o piccoli imprenditori, molti dei quali neanche associati al Confidi, proponendo garanzie per l'ottenimento di finanziamenti da istituti di credito. Nel corso dell'operazione, i finanzieri hanno anche eseguito alcune perquisizioni. Le indagini, infatti, proseguono per accertare eventuali responsabilità di dirigenti e impiegati del Confidi. La Procura di Reggio Calabria ha nominato un amministratore giudiziario in sostituzione del rappresentante legale per consentire la prosecuzione dell'attività del consorzio.

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