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    Dal 1° ottobre sospensione attività Fondazione Campanella

     

     

    Dal 1° ottobre sospensione attività Fondazione Campanella

    18 set 14 Saranno sospese dal primo ottobre prossimo "tutte le attività assistenziali (ricoveri e prestazioni ambulatoriali) delle unità operative attualmente gestite dalla Fondazione Campanella". Lo rendono noto, in un comunicato congiunto, il direttore generale ed il presidente della Fondazione, Mario Martina e Paolo Falzea. Una decisione, affermano, "imposta" dalla situazione. "Faremo tutto il possibile - sostengono Martina e Falzea - per evitare comunque qualsiasi interruzione delle attività già programmate e non rinviabili. A titolo esemplificativo ma non esaustivo si indicano la chemioterapia, le visita di controllo a pazienti in trattamento già operati, che dovranno essere assicurate fino alla presa in carico dei pazienti in altra struttura e sempre che la Fondazione sia nelle condizioni materiali di poter garantire la somministrazioni di farmaci e dispostivi medici". Il management della Fondazione afferma anche che srà fatto tutto il possibile per "attivare ogni iniziativa utile a ridurre comunque, per quanto possibile, i disagi ed evitare in modo assoluto qualsiasi possibilità di rischio per i pazienti. La sospensione potrà essere revocata qualora si dovessero verificare fatti o atti capaci di superare le criticità esistenti". Il provvedimento di sospensione è stato notificato ai Ministri della Salute, dell'Economia e degli Affari regionali, al Prefetto di Catanzaro, al presidente f.f. della Regione, al Rettore dell'Università Magna Grecia, ai sub Commissari Piano di rientro, al dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute, ai dg dell'Azienda Mater Domini, dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro al Sindaco di Catanzaro ed alle centrali operative 118 della Regione. "Il Presidente della Fondazione, con nota del 3 settembre, inviata per conoscenza al Prefetto di Catanzaro - è scritto nella nota - ha convocato i Soci fondatori dal notaio per il 22 settembre, affinché adottino i provvedimenti per la liquidazione della Fondazione ricorrendo le condizioni di impossibilità a perseguire lo scopo sociale in assenza del ripiano delle perdite. A questa decisione si è pervenuti nonostante il Consiglio regionale all'unanimità abbia approvato un ordine del giorno con il quale si impegnava il Presidente della Giunta a sottoscrivere la transazione già definita tra l'Avvocatura regionale e la Fondazione nonché la Giunta regionale ad approvare la predetta transazione ed a presentare alla successiva seduta del Consiglio regionale un apposito disegno di legge corredato della relativa copertura finanziaria. Con un altro ordine del giorno il Consiglio regionale, sempre all'unanimità, chiedeva al commissario ad acta per il Piano di rientro, di provvedere con ogni possibile urgenza ad adeguare le risorse assegnate alla Fondazione per il triennio 2011 - 2014. Ed ancora è entrata in vigore la legge regionale n. 17/2014 con la quale 'la Regione individua nel Centro oncologico gestito dalla Fondazione Campanella, la struttura idonea ad assumere il ruolo di Centro oncologico di riferimento regionale ed a richiedere il riconoscimento in Istituto di Ricovero e Cura di Carattere Scientifico privato con indirizzo oncologico'". "Alla data odierna - proseguono - la transazione non risulta sottoscritta dal Presidente della Giunta o approvata dalla Giunta e non risulta che i sub commissari abbiano formalmente determinato l'importo da erogare alla Fondazione. Al Consiglio regionale non risulta presentato da parte della Giunta alcun disegno di legge che indichi la copertura finanziaria della transazione per la necessaria variazione di bilancio; per questi motivi la Fondazione non ha alcun titolo giuridicamente rilevante da utilizzare nei confronti dei creditori affinché sospendano le procedure esecutive in atto che a breve potranno determinare il pignoramento di ogni futuro trasferimento da parte dell'Asp di Catanzaro per far fronte all'acquisto di farmaci e presidi medici indispensabili". "Alcuni dei maggiori creditori - concludono Martina e Falzea - hanno già formalmente comunicato che dal prossimo mese non saranno evasi gli ordini di fornitura di farmaci e reagenti in assenza di un piano di pagamento dei debiti con la indicazione di tempi certi. Al momento le scorte di magazzino consentono di garantire una adeguata assistenza fino al 30 settembre prossimo".

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