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    Apertura scuole, Mons. Bertolone scrive a dirigenti scolastici

     

     

    Apertura scuole, Mons. Bertolone scrive a dirigenti scolastici

    09 set 14 "La scuola da risorsa pare essere divenuta marginale, un problema addirittura, con gravi conseguenze dal punto di vista sociale. Ne sono prova la diminuzione degli investimenti e delle risorse destinate all'educazione e alla cultura e la contemporanea insorgenza di vari malesseri a livello dei docenti e la diffusione, a livello giovanile, di modelli facili di successo, per i quali può risultare superflua qualsiasi seria preparazione intellettuale e morale". A sostenerlo è l'arcivescovo di Catanzaro-Squillace Vincenzo Bertolone in un messaggio di saluto a dirigenti scolastici ed insegnanti in vista dell'apertura dell'anno scolastico. "Mi rivolgo a voi all'inizio di questo nuovo anno scolastico - scrive il presule - anzitutto per ringraziarvi di quello che fate, del delicato ministero che svolgete con dedizione. Mi sono tornate in mente le parole di Simone Weil che riecheggiano una parabola evangelica: 'Gli studi scolastici sono come il campo che racchiude una perla: per averla, vale la pena di vendere tutti i propri beni, nessuno eccettuato, al fine di poter acquistare quel campo'. La filosofa francese, con la sua metafora, porta a guardare con un'ottica diversa l'anno scolastico perché ci ricorda semplicemente l'importanza della scuola, in specie in un contesto culturale, quale quello presente, segnato da scetticismo e da individualismo che sgretolando i capisaldi dell'educazione riducendola a mera trasmissione di conoscenze e abilità tecniche, consegnando così il singolo alla assoluta autonomia senza riferimenti valoriali oggettivi che lo orientino sul piano etico e sociale, e confinandolo in sé, lo fanno prigioniero della propria libertà illimitata. Questo avviene in una società che per molto tempo è andata fiera del benessere raggiunto e dello sviluppo conseguito e per questa via è arrivata a pensarsi autonoma dalle sue radici, inclusi valori ed ideali. Forse anche per questo alle urgenze poste dalla nostra epoca per l'educazione e la formazione dei giovani non sembrano essere state date risposte concrete e convincenti". "Questo scenario - afferma ancora mons. Bertolone - va contrastato con un'educazione che offra una visione alta della vita e valorizzi tutte le dimensioni della persona, non solo gli aspetti tecnici e scientifici, né solo quelli emotivi, ma l'uomo considerato nella sua unità e nella sua totalità, corpo e anima, cuore e coscienza, pensiero e volontà. Per questo è fondamentale il vostro ruolo. C'è un bisogno estremo di maestri, di buoni maestri, di gente che non insegni solo per professione, ma che creda che quello che fa è una missione che deve far crescere allievi non servili, non interessati soltanto al nozionismo, ma anzitutto alla vita. Prendersi 'cura' della scuola è un compito irrinunciabile: è ad essa che occorre guardare quale bene di tutti e di ciascuno, operando nella prospettiva della sua concreta valorizzazione, del suo progressivo e coerente rinnovamento, della piena attuazione della libertà di educazione e di istruzione. Ignorarlo significherebbe macchiarsi di un delitto, come preconizzato già nel 1959 da Jacques Maritain".

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