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    Vescovo Locri a Polsi "Maria tolga immagine negativa, no anime nere"

    Mons. Oliva

     

    Vescovo Locri a Polsi "Maria tolga immagine negativa, no anime nere"

    02 set 14 Si è affidato alla Madonna della Montagna, a Polsi, perché liberi la Locride dall'immagine negativa "che di noi e della nostra terra si è formata l'opinione generale", il nuovo vescovo della diocesi di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, nell'omelia della festa di settembre. All'interno del santuario mariano, nel territorio di San Luca, indicato in diverse inchieste della magistratura proprio in concomitanza con la festa dell'1 e 2 settembre, come luogo d'incontro delle cosche di 'ndrangheta per decidere di affari e strategie, il presule ha più volte ribadito la valenza dell'evento religioso che fa convergere nel cuore dell'Aspromonte migliaia di pellegrini. A distanza di un mese dall'"inchino" della statua della Madonna davanti alla casa di un boss di Oppido Mamertina - e che ha portato, dopo il divieto di tenere processioni religiose disposto dal vescovo di quella diocesi mons. Francesco Milito, perfino alla migrazione della statua di San Bartolomeo, venerato a Giffone, a Fino Mornasco, in Lombardia - si è rinnovato l'appuntamento annuale con la Vergine della Montagna, di cui ha raccontato nei suoi libri anche il figlio più illustre di San Luca, lo scrittore Corrado Alvaro. E nella vallata incastonata tra i contrafforti aspromontani, oggi battuta anche dalla pioggia, il presule si è rivolto nuovamente alla Vergine per chiedere "se è possibile ancora amare in questa nostra terra spesso bagnata di sangue. Se è possibile continuare a sperare quando la realtà di ogni giorno nega i sogni e ogni progetto di vita, nelle periferie, nelle regioni meridionali, nella nostra terra di Calabria, nella Locride, in questi nostri piccoli centri". "Mi sono chiesto - ha aggiunto mons. Oliva - perché tanta gente, soprattutto giovani, venga in questo santuario attraverso un percorso anche rischioso e disagevole. La risposta sta nel cuore di ciascuno. In questi giorni, poi, ho potuto notare che tanti si sono accostati alla penitenza ricevendo il perdono di Dio. E' come se ci fosse un bisogno di conversione, di riconciliazione e qui, in questo santuario, luogo d'incontro con il Signore e dove si esprime una fede semplice e spontanea, ci fossero le condizioni adatte per soddisfarlo". Il presule, facendo inoltre riferimento al film "Anime nere" di Francesco Munzi, tratto da un romanzo di Gioacchino Criaco, in concorso a Venezia, ha esortato i giovani a non essere "anime morte" e a non comportarsi come tali.

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