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    A Locri una corona di fiori dopo 9 anni ricorda Fortugno

     

    A Locri una corona di fiori dopo 9 anni ricorda Fortugno

    16 ott 14 Una corona di fiori è stata deposta a Palazzo Nieddu a Locri dove il 16 ottobre 2005 fu ucciso il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Per il delitto 4 persone sono state condannate all'ergastolo con sentenza definitiva. Nel nono anniversario dell'omicidio di Fortugno i familiari hanno organizzato alcune iniziative tra cui la premiazione del concorso sui temi della legalità per le scuole della provincia di Reggio.

    Nove anni fa l'omicidio. "Nove anni fa, in una tragica e maledetta giornata, la violenza mafiosa ha strappato alla Calabria uno dei suoi figli migliori: Franco Fortugno". Lo afferma il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno. "Un uomo ed un politico - aggiunge - che aveva fatto, nel corso del suo percorso politico e istituzionale, dell'onestà e dell'integrità morale le sue bandiere e che ci ha lasciato quello che ancora oggi è un esempio luminoso per i calabresi. Dobbiamo, tutti insieme, fare in modo che la memoria di Fortugno sia onorata con un impegno, costante e quotidiano, in favore della legalità, senza alcuna incertezza, nella consapevolezza che la mafia e il malaffare si possono e si devono battere per dare alle nuove generazioni un futuro migliore e libero da ogni ombra. Il mio pensiero e quello di tutti i democratici calabresi va alla famiglia Fortugno alla quale testimonio la mia vicinanza e a cui invio un grande abbraccio" La Federazione provinciale del Pd di Reggio Calabria, in una nota, ricorda Francesco Fortugno "affettuosamente, come un uomo mite e giusto il cui esempio continua a vivere nel percorso dei figli e della famiglia, di Giuseppe in particolare, oggi segretario del Circolo di Locri del Partito Democratico, a cui va il nostro più grande incoraggiamento per il suo impegno politico e sociale".

    Studenti ricordano Fortugno. E' stata una giornata densa di emozioni e riflessioni quella di oggi a Locri in occasione del nono anniversario dell'omicidio di Francesco Fortugno. A Palazzo Nieddu del Rio c'è stata la deposizione della corona di fiori a cura del Consiglio regionale, alla presenza del presidente dell'Assemblea calabrese Francesco Talarico. Presenti inoltre il vicepresidente della Provincia di Reggio Calabria, Giovanni Verduci, il questore di Reggio, Guido Longo, il comandante provinciale dei carabinieri, Lorenzo Falferi e la consulente della Commissione Antimafia, Angela Napoli. Durante la cerimonia è stata data lettura dei messaggi istituzionali da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, del capo della Polizia, Alessandro Pansa e del ministro degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta. La Casa della Cultura del Comune ha accolto centinaia di studenti da Locri, Palmi, Rosarno, Gioiosa, Roccella e Reggio Calabria, per la cerimonia di premiazione del concorso di videoclip "Non abbiate paura" sul tema della legalità. L'incontro è stato moderato dal direttore di Labecom Giampaolo Latella. "Nell'anno che è passato dal nostro ultimo incontro - ha detto Maria Grazia Laganà Fortugno - dalla Suprema corte di Cassazione è arrivata la sentenza che mette la parola fine, con la conferma delle condanne all'ergastolo irrogate nei confronti di organizzatori ed esecutori del delitto di Franco. Voglio dirlo chiaramente: mi auguro che una particolare attenzione alla composizione delle liste per il rinnovo del Consiglio regionale venga posta da tutti i partiti politici e in particolare dal mio. La legalità va praticata nei fatti". Il liceo scientifico "Zaleuco"di Locri si è aggiudicato il primo posto con il videclip dal titolo "Anime bianche". Questo lavoro sarà trasmesso per un mese sull'emittente televisiva Reggio TV. Gli altri due riconoscimenti previsti sono stati assegnati all'Istituto tecnico Industriale "Vallauri-Panella" di Reggio Calabria con il video "Le nostre ribellioni" e all'istituto d'Istruzione superiore "Piria" di Rosarno con la clip "Io non ho pura". Tutte le scuole hanno ricevuto una targa ricordo. Durante la manifestazione l'onorevole Lorenzo Diana ha ricevuto un riconoscimento in rappresentanza della Fondazione "Antonino Caponnetto".

    "In occasione del nono anniversario dell'assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, desidero testimoniare vicinanza a lei e a tutta la famiglia. L'omicidio avvenne in un luogo simbolo per la democrazia, un seggio elettorale, nel quale lo stesso Fortugno si era recato per votare alle primarie per il premier di centrosinistra. Fu un segnale inequivocabile da parte della criminalità organizzata calabrese che tentò, attraverso un atto così eclatante e barbaro, di condizionare le Istituzioni e la politica". E' quanto si legge nel testo del messaggio che la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha inviato alla vedova di Francesco Fortugno, Maria Grazia Laganà. Quello, ricorda Boldrini fu "un gesto che però vide l'immediata reazione dei cittadini, dei ragazzi, che scesero in piazza per dire no al sistema di violenza e sopraffazione della 'ndrangheta. Un'ulteriore conferma del fatto che contro le mafie non può bastare l'azione, pure indispensabile, delle forze dell'ordine e della magistratura. Fondamentale è la mobilitazione della società civile. La vera battaglia, soprattutto in certi territori, è una battaglia culturale che deve vedere in prima linea i giovani, che accanto a loro devono sentire tutte le Istituzioni".

    "L'assassinio di Francesco Fortugno rappresentò un attacco alla politica e alle istituzioni da parte della 'ndrangheta. Per questo l'anniversario della sua scomparsa rappresenta anche un'occasione per ribadire che terremo sempre alta la guardia contro i delitti politico-mafiosi e la criminalità organizzata, accompagnando la Calabria e i calabresi nel cammino verso la giustizia e la legalità". È quanto dichiara il vicecapogruppo del Ncd alla Camera, Dorina Bianchi, componente della commissione Antimafia. "Voglio esprimere la mia vicinanza - aggiunge - alla famiglia Fortugno e a tutti quei giovani che oggi si sono ritrovati a Locri per commemorarlo nel corso della manifestazione 'Non abbiate paura'. I giovani scesero in piazza in quell'ottobre del 2005 contro la 'ndrangheta e oggi, più che mai, sono testimoni di una Calabria desiderosa di riscatto. Il loro no all'omertà e alla sopraffazione rafforza il nostro impegno nella battaglia contro le mafie e la corruzione. Non abbiamo paura".

    Il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico si è recato oggi a Locri per ricordare e onorare la memoria del Vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, "caduto per mano mafiosa - è detto in un comunicato - il 16 ottobre del 2005 nella cittadina ionica durante una manifestazione politica". "Il sacrificio estremo di Franco Fortugno - ha detto Talarico - deve essere tenuto vivo nella memoria dei calabresi. Il drammatico evento consumatosi nove anni orsono nell'androne di Palazzo Nieddu del Rio - prosegue Francesco Talarico - ha segnato profondamente la vita istituzionale della nostra regione. Franco Fortugno era persona mite, seppure fermo di principi, impegnato instancabilmente a difesa delle fasce più deboli della società. La sua formazione politica, prima di giovane militante nel partito della Democrazia Cristiana e, successivamente, di rappresentante dei medici nel sindacato Cisl, aveva certamente influito sul suo carattere, sul modo come egli affrontava le questioni istituzionali più delicate, privilegiando il buonsenso nel confronto con gli avversari e ricercando, quanto più possibile, l'armonia e la conciliazione per tutelare l'interesse comune". "La sua tragica scomparsa - ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale - provocò sentita indignazione in tutti i calabresi che rifiutano la mafia e la violenza che ne genera: con sincero cordoglio, in migliaia sfilarono davanti al suo feretro a Palazzo Campanella, come per sancire un rinnovato impegno civile, un'accorata richiesta collettiva allo Stato ed alle più alte Istituzioni del Paese per mettere un freno al rischio dell'ulteriore deterioramento sociale in una terra che merita, invece, migliori fortune e più attente considerazioni. Il nostro impegno in questa giornata di cordoglio e di rinnovata emozione continua dentro il solco che Franco Fortugno ha contribuito a tracciare, mantenendolo aperto con l'impegno quotidiano, consapevoli che da ogni decisione delle istituzioni e della politica discendono atti concreti e soluzioni per la nostra comunità. Da qui, la necessità di un imponente sforzo unitario per irrobustire la coesione civile e sociale chiudendo ogni varco a chi tenta, con l'inganno e la violenza criminale, di ritorcere a proprio favore personale proposte e interventi di sviluppo necessari per la serenità delle famiglie e delle giovani generazioni".

    "La Calabria può essere liberata dalla morsa dei poteri criminali con la forza e il coraggio della buona politica". Lo afferma il presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi nell'anniversario del delitto Fortugno. "Questa - dice Bindi - è l'eredità che ci ha lasciato Fortugno, brutalmente assassinato dalla 'ndrangheta perché credeva nella democrazia e nella partecipazione popolare alla vita delle istituzioni, come leva del cambiamento e del riscatto del Mezzogiorno". Secondo Bindi "anche il futuro dell'Italia, passa dalla riaffermazione dei principi di giustizia e di legalità con una lotta, senza quartiere, alle tante forme di corruzione e violenza esercitate dalle mafie al Sud come al Nord". "A nome di tutta la Commissione parlamentare Antimafia voglio esprimere la nostra vicinanza alla famiglia di Franco Fortugno e ai tanti giovani calabresi che oggi, come nove anni fa, si mobilitano per dire un forte no alla Ndrangheta", conclude.

    "Sono trascorsi nove anni da quel 16 ottobre 2005, il giorno tragico in cui veniva assassinato in un seggio delle Primarie dell'Unione a Locri Franco Fortugno, all'epoca vice presidente del Consiglio Regionale della Calabria". Lo afferma la deputata del Nuovo Centrodestra e componente della Commissione parlamentare antimafia, Rosanna Scopelliti. "Un giorno - aggiunge - che molti considerano uno spartiacque nella storia della nostra regione, e non solo perché la 'ndrangheta ha assassinato un esponente di primo piano del mondo politico calabrese, dando quindi un segnale di contiguità con la ferocia della mafia siciliana di Totò Riina, ma anche perché quel giorno nacque in Calabria il primo movimento antimafia con giovani calabresi che ci mettevano finalmente e coraggiosamente la faccia, il movimento 'Ammazzateci tutti' con in testa Aldo Pecora e tantissimi ragazzi che tre giorni dopo, al funerale di Franco Fortugno, non esitarono ed esporre uno striscione di sfida nonviolenta agli uomini della 'ndrangheta, uno striscione dove con sole quattro efficacissime parole si sanciva la fine dell'epoca della paura e dell'omertà in Calabria: E adesso Ammazzateci tutti". "Franco Fortugno - dice ancora Rosanna Scopelliti - è stato ucciso perché era un galantuomo, un politico onesto, un sognatore, un medico prestato alla politica che in essa aveva intravisto uno strumento di liberazione per la sua terra dai problemi atavici che l'avevano tenuta sempre in ginocchio di fronte alla storia. Chi l'ha ucciso ha intravisto in lui un ostacolo insormontabile all'ingresso della malapolitica in Regione Calabria, e per questo non ha esitato ad eliminarlo. Ma il sangue di Franco Fortugno come spesso avviene con il sangue dei martiri, ha fecondato la terra su cui è stato sparso, ed invece di generare il terrore e la rassegnazione come era nelle intenzioni dei mandanti e degli esecutori, ha generato un'ondata incredibile di emozione e di indignazione che ha percorso la Calabria onesta, un sentimento interpretato mirabilmente da quei giovanissimi ragazzi di Polistena che hanno scritto quelle quattro parole su uno striscione che poi è diventato un movimento antimafia che tramite internet si è ramificato in tutta Italia. Io stessa, che dopo l'omicidio di mio padre non avevo più voluto tornare in Calabria, ho capito in quel momento che i calabresi, quei giovani calabresi, erano la mia gente, ed ho deciso di impegnarmi affinché la Calabria trovasse insieme a loro la sua liberazione dalle mafie". "Oggi - conclude - ho letto diverse commemorazioni di quel tragico giorno, e vedo con indignazione, ma non con stupore, che alcuni hanno parlato di quei tragici momenti senza far alcun accenno ai ragazzi che si ribellarono con coraggio alle mafie. E se la morte di Franco Fortugno rappresenta forse il momento più oscuro della storia calabrese contemporanea, la realtà di ribellione e sfida alle mafie nata dopo la sua morte con 'Ammazzateci tutti' rappresenta una delle pagine più belle della stessa storia".

    "Il 16 ottobre del 2005 a Locri viene assassinato Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria. Da quel momento la Calabria ha perso uno dei suoi figli migliori: un politico onesto e trasparente, un amico sincero per tutti i calabresi, un signore d'altri tempi". Lo afferma il deputato del Pd, Nicodemo Nazzareno Oliverio. "In questa occasione - aggiunge - è utile a tutti noi ricordare che la morte di Franco Fortugno non può cadere nell'oblio. Perché la Calabria ha bisogno come il pane di politici onesti, seri e impegnati come lui. Fortugno deve rappresentare un simbolo di buona politica per tutti i giovani, per coloro che hanno bisogno di riferimenti, per quanti credono che in Calabria ci sia tanta gente onesta e perbene. Proporrei di dedicare a Franco Fortugno la prossima legislatura regionale della Calabria. A lui dovranno essere dedicati tutti gli sforzi che saremo tenuti a compiere, ognuno dal proprio ruolo e funzione, affinché la nostra terra esca rapidamente dalla grave crisi economica e sociale che l'affligge da ormai troppo tempo".

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