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    Permane l'allerta meteo in Calabria

     

     

    Permane l'allerta meteo in Calabria

    06 nov 14 Ancora allerta maltempo. Lo rende noto la Protezione Civile che annuncia precipitazioni, localmente intense per domani. In diverse regioni la criticità sarà "rossa": bacino Veneto del Livenza, Friuli Venezia Giulia, Umbria, bacino toscano dell'Albegna, Lazio meridionale e parte del Molise, Calabria, buona parte della Basilicata, Puglia meridionale e gran parte della Sicilia. La criticità, spiega la Protezione Civile, sarà invece arancione per rischio idraulico e idrogeologico sui settori settentrionali della Lombardia e su parte del Veneto. Ancora criticità arancione per rischio idrogeologico è stata valutata per i settori di pianura del Friuli Venezia Giulia, per la Toscana meridionale, per i restanti settori del Lazio della Basilicata e della Sicilia, per i settori interni dell'Abruzzo e parte del Molise e della Puglia, oltre che per tutto il territorio della Campania. La criticità sarà gialla per rischio idraulico per la provincia autonoma di Bolzano, i restanti settori della Lombardia e del Veneto, parte dell'Emilia e per il territorio delle Marche. Criticità gialla per rischio idrogeologico, infine, sull'Oltrepo pavese, sui settori appenninici dell'Emilia, sui restanti settori della Toscana, dell'Abruzzo, del Molise e della Puglia. La fase di maltempo sarà associata a forte ventilazione nei bassi strati. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticità consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).

    Agenzia ambiente Calabria: massimo livello di rischio. Il Centro Funzionale Multirischi dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria (Arpacal) informa che "tutto il territorio regionale sarà interessato, nelle prossime 24 ore, da precipitazioni diffuse, localmente anche molto intense ed a carattere di rovescio o temporale". "Tali precipitazioni - prosegue la nota dell'Arpacal - saranno localizzate sull'intero territorio regionale, ma una maggiore probabilità di accadimenti è prevista sul versante ionico centro-meridionale. I fenomeni saranno accompagnati da venti forti, con rinforzi fino a burrasca, e mareggiate lungo le coste esposte. Pertanto, considerato l'assetto idrogeologico del territorio regionale e le precipitazioni già registrate nelle ultime ore, questo Centro Funzionale ha emesso un Avviso di criticità di livello rosso (massimo livello di rischio) per l'intero territorio regionale". "Il Centro Funzionale, comunque - è detto ancora nel comunicato - seguirà 24 ore su 24 l'evolversi della situazione, in contatto con il Dipartimento nazionale della Protezione civile, le Prefetture e la Protezione civile regionale e provvederà, ove necessario, a rendere disponibili successivi aggiornamenti".

    Geologi: territorio sta collassando. ''Il Paese evidentemente sta male perché se abbiamo paura di un temporale vuol dire che il territorio non è più in grado di assorbire le precipitazioni anche se si non tratta di una cosiddetta 'bomba d'acqua'. Questo è emblematico di un sistema che sta collassando''. Lo dice all'ANSA Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi. ''La cosa che mi preoccupa - continua - è che ancora non si è del tutto percepito, sotto il profilo culturale, che dobbiamo allontanare i nostri interessi, ovvero le nostre case, le nostre fabbriche, dalle zone che hanno una normale pericolosità e che poi noi stessi, urbanizzando, facciamo diventare a rischio elevato. In particolare, dobbiamo allontanarci fisicamente dalle aeree di esondazione di fiumi, canali o torrenti che nella loro naturale evoluzione periodicamente vanno oltre gli argini. Dobbiamo delocalizzare se ci sono strutture che insistono in queste aree e non lottizzare più a ridosso. Questo cambio culturale è ancora lontano da intravederlo''. Secondo Graziano, le principali aree a rischio sono ''innanzitutto tutte le aeree metropolitane perché sono ad alta densità abitativa. Non solo per le micro-frane ma anche per le esondazioni causate da una urbanizzazione scellerata, magari soltanto perché nel corso degli anni molti torrenti sono stati cementificati e si continua a farlo. Ecco che allora basta un po' di pioggia - conclude - per mettere a repentaglio le vite umane''.

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