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    A giugno il Papa a Cassano Ionio: "Vengo a chiedere scusa"

     

    A giugno il Papa a Cassano Ionio: "Vengo a chiedere scusa"

    29 mar 14 "Insieme al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, sono stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco. Prima che iniziasse il nostro dialogo il Santo Padre mi ha comunicato la sua intenzione di venire in visita a Cassano". Lo ha annunciato il segretario della Cei e vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Nunzio Galantino, nel corso di un incontro in Cattedrale. La data della visita del Papa a Cassano allo Ionio sarà comunicata forse la prossima settimana. Una ipotesi è che possa svolgersi in giugno. Papa Francesco, nei suoi viaggi in Italia, ha già visitato Lampedusa, Cagliari e Assisi.

    Vengo a chiedere scusa: "La visita del Papa vuole essere l'occasione per chiedere, guardandoci negli occhi e dopo averlo fatto per iscritto, di essere 'compreso' e 'perdonato' e, come egli stesso mi ha ripetuto più volte giovedì mattina, per 'chiedere scusa'". Lo ha detto il segretario della Cei e vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Nunzio Galantino, nel corso dell'intervento con cui ha annunciato la visita di papa Francesco. Quando lo ha chiamato all'incarico di segretario della Cei infatti papa Francesco ha chiesto scusa ai fedeli di Cassano perché sottraeva loro il vescovo. "É stato il Papa stesso - ha proseguito il segretario della Cei - a dirmi quale motivo lo porta a farsi pellegrino nel nostro territorio. Innanzitutto mantenere la parola e quindi dare seguito a quanto egli stesso aveva scritto ai sacerdoti, consacrati e fedeli della diocesi di Cassano allo Jonio. 'Non ho ancora avuto il piacere di conoscervi di persona - scriveva papa Francesco il 28 Dicembre 2013 - ma spero di poterlo fare presto'". "Ed ecco realizzata - ha concluso mons.Galantino - la speranza e mantenuta la promessa; in risposta anche alla richiesta che i nostri sacerdoti avevano avanzato in una lettera indirizzata al Santo Padre". "Il Papa - ha proseguito mons. Galantino - verrà per incontrare la comunità di credenti che testimonia il Signore risorto nel territorio della nostra diocesi. Accanto alle motivazioni immediate che hanno provocato questa visita, la presenza del Santo Padre è un segno forte e concreto della vicinanza del Signore a un territorio - il nostro - che sente forte il bisogno di essere 'confermato nella fede' e recuperato in maniera sempre più forte a una vita degna di essere vissuta". "Gli episodi - ha evidenziato - che hanno recentemente insanguinato in maniera efferata il nostro territorio, l'ultimo, la morte violenta di padre Lazzaro, sono solo la spia eclatante di un disagio che attende risposte. E la nostra Chiesa non può limitarsi, come ho già detto in particolare ai sacerdoti, a contare vittime o a celebrare funerali. La passione con la quale papa Francesco sta testimoniando e traducendo in pratica il Vangelo non lascia alibi a nessuno. Tutti, come singoli e come comunità, dobbiamo 'metterci del nostro' perché questa nostra terra sia realmente una terra benedetta. E lo sarà nella misura in cui i credenti per primi sentiranno forte la passione di testimoniare Gesù. Se nonostante le tante forme di presenza religiosa il nostro territorio è costretto a registrare ancora violenza, sopraffazione, corruzione e disagi di ogni genere, vuol dire che il modo in cui noi, come Chiesa, viviamo, non tocca i bisogni veri e non incarna in maniera coerente il Vangelo che ci è stato affidato".

    Mons. Galantino "Papa Confessa? E' stata una bella cosa". "E' stata una bella cosa vedere che il Papa confessava". Lo ha detto il segretario della Cei e vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Nunzio Galantino. "Confessiamo - aggiunge - un pò tutti quanti. Anch'io, avete visto, confesso molto, molto spesso. E' una bella cosa. Soprattutto è un modo per dire che c'è la necessità un po' di tutti quanti di recuperare questo desiderio di riconciliarci. Riconciliarci con il Signore, riconciliarci con gli altri, perché solo gli arroganti non sentono il bisogno di riconciliarsi". In vista della Pasqua "mi sento di dire - prosegue mons. Galantino - che dobbiamo vivere bene la Quaresima, perché se viviamo bene la quaresima di sicuro la luce del Signore risorto risplenderà su di noi. Il messaggio della Pasqua va preparato adesso con i nostri gesti, con il nostro impegno, con la nostra apertura di cuore al Signore".

    Per visita del Papa no a spese ingiustificate. "La visita del Papa non può e non deve rappresentare un capitolo di spesa ingiustificata né per la Chiesa Diocesana né per le Amministrazione comunali, in particolare per quella di Cassano". Lo ha detto il segretario della Cei e Vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Nunzio Galantino, nel corso dell'incontro in cattedrale per dare l'annuncio della visita di Papa Francesco. "Per questo chiedo - ha aggiunto - che non si proceda a interventi di maquillage occasionali, tesi solo a rendere la città ed il percorso presentabili agli occhi del Papa e del suo seguito. Se si prevede di realizzare qualche intervento, deve trattarsi di interventi strutturali e duraturi per il bene della città. Se proprio vogliamo realizzare qualche intervento che faccia ricordare con riconoscenza la visita del Santo Padre, si studi fin d'ora il risanamento di parti della città nelle quali è ancora oggettivamente difficile vivere in maniera sicura e dignitosa. Anche se il Santo Padre non dovesse passare attraverso quei vicoli, sarebbe bello poter dire, ad esempio, che il risanamento di una parte del Centro storico o l'illuminazione di una parte di esso sono stati realizzati in occasione della visita del Papa". "A nessuno è preclusa - ha proseguito mons. Galantino - la possibilità di contribuire, nei modi e a seconda delle possibilità personali, alle spese che certamente comporterà la visita del Santo Padre. A patto però che tutto venga regolarmente registrato e reso pubblico da parte di un Comitato preparatorio. E poi, a patto che ci sia la consapevolezza da parte di eventuali donatori che il proprio contributo non dà diritto a trattamenti di preferenza o a prime file. Colgo questa occasione per invitare a tenersi alla larga dalla tentazione di promettere trattamenti di favore o posti privilegiati a chicchessia. Né venite a chiederli a me. Gli unici privilegiati saranno gli ammalati e quanti da tempo vengono seguiti dalla Caritas Diocesana. La prima fila è per loro".

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