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    Blitz alla ndrangheta: sequestrate 2 tonnelate di coca, 44 arresti

     

    Blitz alla ndrangheta: sequestrate 2 tonnelate di coca, 44 arresti tra Reggio e l'estero

    20 mar 14 La Guardia di Finanza ha sequestrato 2 tonnellate di cocaina e arrestato 44 persone nell'ambito di un'operazione coordinata dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Contestualmente al sequestro delle due tonnellate di stupefacente sono in corso di esecuzione 24 ordinanze di custodia cautelare contro affiliati a cosche di 'ndrangheta della Locride che gestivano un traffico internazionale di droga. Gli arresti sono stati operati in provincia di Reggio Calabria e all'estero. Le due tonnellate di cocaina sono state sequestrate in Italia e in vari stati europei nel corso di un anno di indagini.

    I particolari dell'inchiesta sono stati illustrati questa mattina, a Reggio Calabria, nel corso di una conferenza stampa alla quale hannopartecipato anche il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. All'incontro in Procura, erano presenti il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho e il procuratore aggiunto Nicola Gratteri. L'operazione è stata condotta dal Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro in collaborazione con numerose forze di polizia straniere in materia di contrasto al traffico internazionale di stupefacenti. Alla conferenza parteciperanno, fra gli altri, anche il comandante regionale Calabria della Guardia di finanza, gen. Gianluigi Miglioli, il comandante provinciale di Catanzaro, gen. Antonio de Nisi, il capo del terzo reparto servizi della Direzione centrale per i servizi antidroga, gen. Salvatore Favarolo e il comandante dello Scico di Roma, gen. Giuseppe Magliocco.

    Le dichiarazioni. di Roberti e Gratteri. "La 'ndrangheta, con questa operazione, conferma la sua pericolosità e la capacità di sapersi muovere sullo scacchiere internazionale in maniera più pericolosa rispetto alle altre mafie". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, a margine della conferenza stampa per illustrare i particolari dell'operazione della Guardia di finanza di Catanzaro, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha portato al sequestro di due tonnellate di cocaina. "La 'ndrangheta - ha aggiunto - ha diffuse capacità di costruire efficaci sinergie internazionali, soprattutto con la criminalità dei Paesi americani". Il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho ha sottolineato che "le indagini sono state sviluppate con le autorità europee e americane". De Raho ha parlato di "ottima intesa con gli inquirenti brasiliani che ha consentito l'organizzazione di efficienti servizi di osservazione, controlli telematici ed elettronici. E' un modello di lavoro vincente che conferma la strategicità della collaborazione internazionale nella lotta al narcotraffico". "L'indagine - ha detto il procuratore aggiunto Nicola Gratteri, titolare dell'inchiesta con il pm Franco Sirleo - è frutto del lavoro e dell'impegno della Guarda di finanza, dei suoi reparti specialistici, che giorno dopo giorno hanno costruito una vera e propria scuola investigativa in grado di individuare scenari, broker e destinazioni finali di importanti quantità di cocaina. Le cosche della ndrangheta della Locride, in questa occasione i Cua-Ietto-Pipicella di Natile di Careri già perseguiti in indagini sui sequestri di persona a scopo estorsivo, sono titolari dei giusti contatti, spediscono loro uomini in Sud America per trattare con i vari 'cartelli cocaleri', affidano il trasporto a gruppi criminali dell'est europeo fino ai vari porti del nostro continente, ne distribuiscono le varie quote in Italia e nel resto d'Europa''. ''Le indagini - ha concluso Gratteri - hanno fatto emergere una straordinaria capacità di adattamento delle grandi organizzazioni criminali dedite al traffico internazionale degli stupefacenti, in primo luogo la 'ndrangheta, che si conferma come il referente europeo più solido agli occhi dei produttori di cocaina. Infine, voglio ringraziare il Comando generale della Guardia di finanza che ha messo a disposizione di questa difficile azione di contrasto gli uomini migliori ed i mezzi più efficaci".

    I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro, nucleo di polizia tributaria Gico sezione Goa, dello Scico di Roma e, parallelamente, agenti della polizia federale brasiliana hanno dato esecuzione a provvedimenti di cattura emessi dal giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria e dalla competente autorità giudiziaria brasiliana per un totale di 44 persone. Le indagini, rispettivamente coordinate dalla procura della repubblica - D.d.a. di Reggio Calabria e dalla procura federale dello stato di san paolo del brasile, hanno permesso di disarticolare distinte organizzazioni, di carattere transnazionale, dedite al traffico internazionale di stupefacenti che hanno movimentato ingentissime quantità di stupefacenti, come si evince da sequestri di circa 2.000 kg di cocaina purissima effettuati in meno di due anni di indagini. Si è accertato in particolare che le distinte organizzazioni, interagendo in maniera sinergica tra loro, hanno assicurato il traffico di enormi quantitativi di sostanza stupefacente dal continente sudamericano (Brasile, Perù, Ecuador, Colombia) verso i più importanti porti europei. Le indagini, che hanno dato luogo a due filoni collegati (l’operazione “Buongustaio” coordinata dalla procura della repubblica - D.d.a. di Reggio Calabria e la “Monte Pollino” coordinata dalla procura federale dello stato di san paolo del brasile), si sono caratterizzate per uno proficua ed efficace cooperazione internazionale tra diversi stati, sia tra le autorità giudiziarie che tra le polizie giudiziarie, con il raccordo informativo della direzione centrale per i servizi antidroga del ministero degli interni. Come accennato, la ricostruzione dell’intera filiera legata alla fornitura, al pagamento, allo stoccaggio, al trasposto e alla destinazione della cocaina è stata resa possibile grazie ad una complessa e continua attività di coordinamento info-investigativo e di cooperazione giudiziaria a livello internazionale che ha progressivamente coinvolti numerosi paesi europei e sudamericani. la tempestiva attivazione di apposite procedure di rogatoria internazionale da parte dell’autorità giudiziaria inquirente ha così consentito di usufruire nelle fasi più delicate delle indagini dell’importantissimo supporto info-investigativo assicurato dai collaterali organismi di polizia del brasile (la già citata polizia federale di san paolo), del regno unito (N.c.a. e Metropolitan Police di Londra), della Spagna (Udyco e Brigata Blanqueo de capital di Madrid), del Portogallo (polizia giudiziaria di Coimbra), del Montenegro (Polizia nazionale - unità antidroga di Podgorica), dell’Olanda (Polizia investigativa nazionale - dipartimento di Amsterdam), del Belgio (polizia giudiziaria di Hasselt) e della Svizzera. L’azione sinergica tra i vari stati coinvolti rende l’operazione “Buongustaio” un modello di riferimento assoluto nel panorama della cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia. Il filone italiano dell’inchiesta ha riguardato un sodalizio criminale di matrice ‘ndranghetista (collegato alle cosche Ietto-Cua-Pipicella operanti nella ionica reggina) che, impiegando le ingenti disponibilità finanziarie messe a disposizione dalle cosche, acquistava e importava dal sud America enormi quantitativi di cocaina a bordo di navi mercantili provenienti principalmente dal brasile e dal perù. Tale sodalizio aveva quale promotore e direttore Pasquale Bifulco, soggetto con consolidata esperienza nel settore del narcotraffico internazionale, il quale gestiva personalmente i rapporti con i fornitori sudamericani, avvalendosi della primaria collaborazione di Vito Francesco Zinghini’ anch’egli con precedenti specifici nel settore degli stupefacenti. In particolare, quest’ultimo si è recato più volte in sud america, permanendovi anche per lunghi periodi, per concordare le modalità di importazione dello stupefacente e, una volta rientrato in Calabria, riferiva al capo gli esiti delle trattative. Nel contempo, Zinghini’ si preoccupava di individuare i canali di smistamento della cocaina nel territorio nazionale unitamente a Fabrizio Matteo Nardella e ad altri soggetti operanti nell’hinterland torinese e nel resto del nord Italia. Sfruttando la sua esperienza di broker della cocaina, Bifulco entrava in contatto con altre importanti organizzazioni di narcotrafficanti, tra cui quella operante in olanda e capeggiata dal montenegrino Vladan Radoman con il quale realizzava una vera e propria joint venture per l’acquisto e il trasporto della cocaina dal sud America cercando, fra l’altro, di sfruttare l’apparato logistico di cui la predetta organizzazione disponeva in alcuni porti europei. Mediante la tecnica del così detto “rip-off”, ovvero collocando la droga all’interno di borsoni posti all’ingresso dei container per rendere immediato ed agevole il loro recupero nei porti di destinazione e/o di transito, Bifulco e Radoman pianificavano nel tempo numerose importazioni di cocaina dal brasile, indirizzando i carichi nei principali scali europei. Le indagini svolte dal gruppo operativo antidroga della guardia di finanza di catanzaro con il supporto tecnico-operativo dello scico di roma hanno permesso di individuare i canali di rifornimento e di importazione dello stupefacente, così da consentire l’intercettazione di numerosi carichi di cocaina, sia direttamente nei paesi di origine che nei vari porti europei di destinazione, tra cui principalmente quello di gioia tauro dove fondamentale è stata la collaborazione fornita dai finanzieri ivi presenti di questo reparto della guardia di finanza.

    Questi i volumi di cocaina individuati nel giro di poco più di un anno:

    • Brasile - 17.08.2012: - kg. 169;
    • porto di Leixoes (portogallo) - 15 e 16.10.2012: kg. 313;
    • porto di Gioia tauro - 23.10.2012: kg. 118;
    • porto di Gioia tauro - 26.10.2012: kg. 76;
    • porto di Valencia (spagna) - 27.01.2013: kg. 100;
    • porto di Anversa (belgio) - 07.03.2013: kg. 191;
    • porto di Gioia tauro - 06.04.2013: kg. 137;
    • Brasile - 26.04.2013: kg. 108;
    • porto di Gioia tauro - 08.06.2013: kg. 218;
    • Gioia tauro - 29.08.2013: kg. 33.

    Il sequestro dei sopra menzionati quantitativi di cocaina ha arrecato perdite economiche alle organizzazioni.

    La cocaina veniva, infatti, pagata in Sud America al prezzo base di circa 4.000 € al chilogrammo, per cui gli acquisti non andati a buon fine hanno comportato esborsi in danaro per oltre 6.000.000 di euro. Nel contempo, una volta lavorata e immessa in commercio, la droga sequestrata avrebbe fruttato circa 200 milioni di euro all’ingrosso e 400 milioni di euro al dettaglio. In tale contesto, particolare rilevanza ha assunto la collaborazione instaurata con l’autorità giudiziaria e la polizia federale brasiliana da cui è scaturita in quel paese un’autonoma indagine parallela, denominata operazione “Monte Pollino”, nel cui ambito il reparto antidroga della polizia di San Paolo ha:

    • individuato i membri della potente organizzazione di narcotrafficanti operante in brasile, capeggiata da Milan Tomasin Rivera detto “Rayco” e da Dutra Wagner Pereira, che riforniva di cocaina il sodalizio calabrese;
    • acquisito importanti riscontri investigativi che hanno, specularmente, confermato i ruoli e le responsabilità dei compratori europei capeggiati da Bifulco e Radoman;
    • effettuato in territorio brasiliano sequestri per oltre 500 kg. di cocaina, di cui buona parte destinata al sodalizio italiano.

    • individuato i membri della potente organizzazione di narcotrafficanti operante in brasile, capeggiata da Milan Tomasin Rivera detto “Rayco” e da Dutra Wagner Pereira, che riforniva di cocaina il sodalizio calabrese; • acquisito importanti riscontri investigativi che hanno, specularmente, confermato i ruoli e le responsabilità dei compratori europei capeggiati da Bifulco e Radoman; • effettuato in territorio brasiliano sequestri per oltre 500 kg. di cocaina, di cui buona parte destinata al sodalizio italiano.

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