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    Comune Catanzaro sotto inchiesta

     

    Comune Catanzaro sotto inchiesta: nella indagini appalti, multe stracciate e gestione Ente. Abramo "Nessuna lottizzazione"

    19 mar 14 E' destinata ad allargarsi l'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sull'attività gestionale del Comune capoluogo di regione. Stralci dal filone principale, infatti, sono stati fatti nel corso delle indagini. Nell'inchiesta, al momento, sono indagate una decina di persone tra amministratori e dipendenti del comune. L'inchiesta sulla gestione del Comune è a sua volta uno stralcio delle indagini sulle firme false per la presentazione della lista civica "Per Catanzaro", che è nella coalizione di maggioranza di centrodestra, in occasione delle scorse elezioni amministrative. Ed è proprio nell'inchiesta sulle firme false che la Procura ha disposto una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali che hanno fatto emergere uno spaccato su presunti reati commessi dagli amministratori pubblici e da dipendenti comunali. E dal filone madre dell'inchiesta la Procura della Repubblica avrebbe compiuto alcuni stralci investigativi sui quali ora sono in corso approfondimenti e riscontri. Gli agenti della Digos di Catanzaro, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Gerardo Dominijanni, stanno effettuando una serie di riscontri ai numerosi elementi emersi dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Al centro dell'attenzione degli inquirenti ci sono le conversazioni tra gli ex assessori comunali Massimo Lomonaco, fondatore della lista 'Per Catanzaro', e Stefania Lo Giudice. Negli ambienti investigativi viene mantenuto il massimo riserbo sugli sviluppi che potranno emergere successivamente. Dalle conversazioni emerge l'interessamento di Lomonaco per far annullare le multe nei confronti di alcune persone, la gestione dei concorsi comunali e di alcuni appalti ed una vecchia vicenda relativa ad una lottizzazione nella zona marina di 'Giovino'. Una lottizzazione che però, al momento, non è stata mai realizzata. L'inchiesta, dopo la pubblicazione della notizia da parte del Corriere della Calabria, ha creato un vero e proprio terremoto politico, ed è coincisa con la decisione del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo (Fi), ad azzerare la giunta. La nuova giunta dovrebbe essere nominata entro la fine della settimana.

    La corsa alla lottizzazzione. Uno degli aspetti al centro dell'inchiesta della Procura di Catanzaro sul Comune capoluogo di regione riguarda una lottizzazione nella zona marinara di Giovino. Una vicenda sulla quale si discute da anni e che vede posizioni contrapposte tra coloro che vorrebbero lottizzare e chi, invece, preferirebbe che l'area, tra le più belle del litorale catanzarese, restasse incontaminata. In alcune intercettazioni telefoniche emerge l'interessamento dell'assessore comunale Stefania Lo Giudice per "favorire - scrivono gli inquirenti - in un certo qual modo, intervenendo nei confronti di Carlo Nisticò (delegato dal sindaco Abramo al settore urbanistico), due amici" per quanto riguarda l'assegnazione della lottizzazione di Giovino. Le principali conversazioni si concentrano nell'aprile del 2013. "Mo dovrebbero prima o poi farla - afferma la Lo Giudice - sta c... di commissione, che comunque è un piano attuativo...". In una conversazione del 9 maggio 2013, poi, l'assessore Lo Giudice, sempre sulla lottizzazione di Giovino, afferma che "c'è un mio caro amico, che è quello che ti nomino spesso, che quando io ero all'urbanistica è venuto con questo signore e un imprenditore svizzero e praticamente...poi gli ho fatto una cortesia ma era una cortesia così...e quindi poi questo qua mo ha una lottizzazione bloccata e bocciata dalla giunta Olivo su Giovino...e io l'ho sbarellato a Carlo, anche se io sono andata da Carlo e gli ho detto, senti Carlo dimmi una cosa, siccome io non sono un tecnico e non so niente della storia, mi devi dire tu: quello che pretende questa persona è una cosa legittima? e una cosa che si può fare? 'assolutamente si', e allora ho detto io la caldeggio...".

    Anche favori per l'acqua. Conversazioni per richieste di favori relativi alla fornitura di acqua in occasione della rottura della condotta avvenuta nel novembre scorso a causa del maltempo. C'è anche questo nelle intercettazioni telefoniche ed ambientali fatte nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Catanzaro sulla gestione del Comune di Catanzaro. In occasione del maltempo, la condotta idrica che fornisce il capoluogo calabrese subì dei gravi danni provocando l'interruzione dell'erogazione per diversi giorni. In quel periodo la fornitura dell'acqua fu garantita con l'utilizzo di autobotti. Tra le conversazioni intercettate ci sono quelle relative a richieste di favori per fare in modo che le autobotti raggiungessero, con una corsia privilegiata, alcune persone 'vicine' ad amministratori o dirigenti comunali. In alcuni casi le forniture furono effettivamente fatte con una sorta di corsia preferenziale. Nell'inchiesta della Procura di Catanzaro c'è una mole consistente di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Dalle conversazioni emergono presunti reati ma anche richieste di favori. Le conversazioni trascritte dagli agenti della Digos hanno riempito numerosi faldoni che ora sono al vaglio degli investigatori e della Procura della Repubblica.

    Sindaco "Non ci sarà lottizzazione". "Ho sempre espresso in tutte le sedi, pubbliche e istituzionali, la mia assoluta contrarietà ad ogni possibile lottizzazione dell'area di Giovino, il più grande polmone verde dell'area sud del Capoluogo, sulla tutela del quale non ho mai avuto dubbi". Lo afferma, in una nota, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, circa le presunte lottizzazioni nell'area di marinara di Giovino, di cui si fa riferimento nell'inchiesta della Procura sull'attività dell'Ente. "Posso comprendere - aggiunge Abramo - la grande preoccupazione creata fra i cittadini dalla lettura di alcune intercettazioni in cui si fa riferimento a una presunta lottizzazione di Giovino, ma posso assicurare chiunque che questa possibilità non è mai stata presa in considerazione dal sottoscritto. Anzi, ho più volte ribadito tramite comunicati e in qualsiasi manifestazione pubblica tenutasi nel corso di questi mesi nel quartiere Lido, di essere assolutamente contrario ad ogni tentativo di lottizzazione della zona, tant'è che una richiesta di lottizzazione nell'area è stata bocciata dalla mia Giunta nei mesi scorsi. Le stesse considerazioni erano specificate nel mio programma elettorale e sono state ribadite diverse volte, anche da consiglieri della maggioranza, in Consiglio comunale. Non c'è alcun pericolo che a Giovino sorgano come funghi villette, case, alberghi e costruzioni in generale che possano deturpare l'area, perché l'idea di permettere un'edificazione indiscriminata è morta e sepolta con un altro modo di fare politica, che non mi appartiene, e non trova spazio nel mio programma di governo". "Oltretutto, ogni possibile nuovo intervento sul territorio comunale - conclude - dovrà passare al vaglio del Consiglio e rispettare le linee guida inserite nel Piano strutturale comunale ma, ripeto ancora una volta, il mattone e il cemento, a Giovino, non troveranno mai spazio". Abramo è poi intervenuto sulla vicenda delle mense affermando che "la fornitura centralizzata da parte del Comune del servizio di refezione scolastica scadrà a giugno e dal settembre prossimo sarà a completa discrezione dei singoli istituti". "Sin dall'inizio della mia legislatura, anche pubblicamente, ho affermato - ha aggiunto - che il Municipio avrebbe continuato ad appaltare il servizio di refezione scolastica soltanto fino al giugno del 2014, per poi lasciare la più ampia discrezionalità nelle scelte agli istituti comprensivi del Capoluogo. L'appalto degli ultimi due anni, oltretutto, è stato affidato alla società che ha offerto il prezzo più basso sempre nel pieno rispetto, ovviamente, degli standard di qualità dei pasti che sono imposti e verificati dal settore competente dell'Asp. Il risparmio per le casse comunali è stato evidente oltre che necessario per rimanere nei parametri fissati dal Patto di stabilità: rispetto all'appalto precedente, in cui un pasto costava al Comune 4,73 euro, si è scesi ai 3,11 euro, con un taglio di circa un terzo della somma. È stata, questa, una delle tante operazioni di riduzione dei costi che Palazzo De Nobili ha dovuto varare per sopperire ai sempre più esigui finanziamenti statali e per rispettare i limiti del Patto di stabilità interno". "Il clamore mediatico creato dall'inchiesta in corso - ha proseguito Abramo - sul quale sono sicuro che la Magistratura farà piena luce e individuerà le colpe di chi ha sbagliato, non può comunque far passare in secondo piano tutto il lavoro che è stato fatto in questo momento per il bene della Città". Sulle 13 multe annullate ai sindaci del comprensorio, Abramo ha affermato che si è trattato di un "atto di cortesia". "Fare passare un atto di cortesia istituzionale - ha aggiunto - per un reato o per un comportamento illecito è veramente paradossale, anche se devo ammettere che lo sbaglio - l'unico - del Comune è stato quello di non aver predisposto per tempo, come invece è stato fatto in altre occasioni simili, un adeguato servizio d'ordine che garantisse il normale deflusso del traffico veicolare e la possibilità di parcheggio per i rappresentanti istituzionali. I sindaci che sono venuti a Catanzaro per siglare un importante protocollo d'intesa (il partenariato del progetto 'Marco Polo' relativo ai Piani Locali per il Lavoro) davanti ad un notaio non erano certo intenzionati a creare problemi alla circolazione. La loro scarsa conoscenza della città li ha portati a parcheggiare le automobili nei pressi dello studio notarile, in perfetta buona fede, senza curarsi troppo dei divieti, solo per rispettare l'orario di firma del documento, di certo non per fare una passeggiata su corso Mazzini. Non riesco a vedere in questo episodio favoritismi di alcun tipo".

    Tallini: infondata accusa su multe. "L'accusa che mi viene mossa di avere costretto la Polizia municipale ad annullarmi arbitrariamente una contravvenzione è totalmente infondata". Lo afferma, in una nota, il consigliere comunale di Catanzaro Domenico Tallini, che è anche assessore regionale, in merito a quanto sarebbe emerso dall'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica sulla gestione del Comune di Catanzaro. "Quella multa - prosegue - non poteva essere elevata per il semplice fatto che la macchina condotta dal sottoscritto è regolarmente autorizzata e munita dei 'pass', per la sosta ed il transito, che mi sono stati rilasciati nella qualità di consigliere comunale e regionale al pari al altre 'importanti istituzioni'. Risultano infatti annullate in autotutela, per casi similari al mio, circa settecento multe. Mi sono limitato a segnalare quel marchiano errore alla Polizia municipale. E visto che anche questo episodio, totalmente infondato, viene usato per screditarmi, voglio intanto ribadire di non avere mai chiesto annullamento di multe per nessuno tanto meno per me, per i miei familiari, per miei conoscenti. Sfido anche in questo caso chiunque a portare prove o affermare il contrario. Documenti alla mano posso dimostrare di non avere mai goduto di condizioni di privilegio". Tallini allega alla nota i ruoli di Equitalia, dai quali, afferma, "si può facilmente desumere che il sottoscritto ha in carico una somma di euro 9.823 riguardante solo multe della Polizia municipale di Catanzaro, di cui euro 5.454 pagate negli anni 2007-2010-2012-2013 e euro 4.368 con ricorsi vinti davanti al giudice di pace nei vari anni nonché ultimo verbale pagato con bollettino postale del 24.01.2014 del Corpo Polizia municipale di Catanzaro. Se avessi avuto realmente il potere o l'arroganza di imporre la cancellazione delle multe, che mi si vuole ad ogni costo attribuire, nei ruoli di Equitalia risulterebbe zero".

    Fp Cgil: Aspetti inquietati. "L'inchiesta aperta dalla magistratura e dalla Digos sulle vicende del Comune di Catanzaro pone inquietanti aspetti". Lo affermano, in una nota, Alfredo Iorno, segretario generale Fp Cgil Calabria, e Bruno Talarico segretario generale Fp Cgil Catanzaro. "Le intercettazioni telefoniche anticipate dagli organi di stampa locali - proseguono Iorno e Talarico - sono indicative di come in questa città continui ad imperare un modo di gestire la cosa pubblica esecrabile, già denunciato nell'inchiesta della tv nazionale denominata 'Pane e politica', che focalizzò un modus operandi basato sulle clientele che, allora come oggi, sono state rese possibili dal controllo massivo, pervicace e sistematico dei punti nevralgici dell'amministrazione catanzarese da parte sempre degli stessi soggetti. Dalle patenti ai concorsi, dalle lottizzazioni alle speculazioni edilizie si trovano tutti gli ingredienti che denotano l'incuranza dei problemi della gente e della città e la cura di interessi personali". "Se resta comunque un piccolo spazio per la buona politica le segreterie Fp Cgil Calabria e Catanzaro - concludono Iorno e Talarico - chiedono, al di là degli esiti giudiziari, un atto di generosità verso la città stessa con lo scioglimento del consiglio, come atto politico, e restituire all'elettorato catanzarese l'opportunità di scegliere un amministrazione normale".

    "Basta con divisioni e le beghe personali, il Pd deve porsi finalmente in piena sintonia con il bisogno di cambiamento avvertito dai cittadini catanzaresi". Lo afferma in una nota il consigliere regionale Vincenzo Antonio Ciconte. "Quanto emerge - aggiunge - dalle intercettazioni telefoniche pubblicate dalla stampa, definisce nei particolari il modo di amministrare la Città. Un modello che guarda non al bene comune, ma all'interesse dei singoli. Il Sindaco e la sua maggioranza di centrodestra, devono prendere atto del loro fallimento e rimettere il mandato nelle mani dei cittadini. Catanzaro, capoluogo della Calabria, per esercitare il proprio insostituibile ruolo con prestigio e dignità, ha diritto ad essere ben rappresentata. E' compito primario del Pd, assumere su di sé l'onere di dare alla Città un governo di alto profilo etico e morale, che sappia corrispondere a tale improcrastinabile necessità. Sono stato fra i promotori di una proposta di rinnovamento e di cambiamento di cui oggi più di ieri si avverte l'assoluto bisogno. Occorre spingere ulteriormente in tale direzione coinvolgendo, nella costruzione di una reale alternativa di governo agli uomini ed ai metodi del fallimentare centrodestra, quanti vogliono spendersi nell'interesse esclusivo dei cittadini. Il Pd deve essere il vero motore del cambiamento e della rinascita".

    "Gli amici degli amici dettano i tempi alle amministrazioni pubbliche calabresi dove il clientelismo spadroneggia e la democrazia è solo un termine accademico da tenere a mente per convegni culturali ovvero alle scadenze elettorali per raccogliere il consenso malato che si è seminato". Lo affermano in una nota il deputati del Movimento 5 Stelle, Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti. "Nella realtà le "cose" si muovono - aggiungono - aggirando le legalità e tradendo la fiducia degli elettori: l'osservanza della legge invece di soddisfare un primario requisito morale, costituisce un mero dato formale. Lo scandalo che ha investito il Comune di Catanzaro, dove la Digos ha messo in luce un sistema di potere retto su un'ignobile subcultura della clientela e del piacere personale, mostra la punta dell'iceberg: la corruzione dilagante a tutti i livelli, iniziando dal classico dell'assegnazione degli appalti senza gara d'appalto. E pensare che questo caso è uscito fuori grazie ad un'inchiesta portata avanti dal sostituto procuratore di Catanzaro, Gerardo Dominijanni, sulle firme false utilizzate nella passata tornata elettorale, mentre ora potrebbero trovarsi seriamente nei guai tutti i protagonisti di questa sordida vicenda: dipendenti comunali, politici, avvocati e giornalisti". "Abbiamo chiesto, interessati dai nostri attivisti del MeetUp Non solo Catanzaro, un incontro al Prefetto, accordato - concludono - per il prossimo 24 marzo. L'istituzione, nella sua qualità di garante della legalità, deve vagliare l'avvio di un'indagine amministrativa e l'adozione di ogni atto (anche di rimozione e/o sospensione) dovuto per gli amministratori coinvolti nello scandalo".

    Il circolo Pd "Lauria" di Catanzaro ieri sera era gremito in ogni ordine di posto. Tantissimi i cittadini che hanno inteso esprimere la propria indignazione alla luce di quanto emerso sulla carta stampata sul cosiddetto "modello Catanzaro". All'AssembleAperta, infatti, hanno partecipato anche molti non iscritti al Pd, testimoniando il fatto che i catanzaresi hanno la volontà di confrontarsi su una vicenda complessa e preoccupante per le sorti della citta'. Tanti degli intervenuti hanno voluto esprimere il proprio sostegno e la propria solidarietà al consigliere Pd Vincenzo Capellupo, presente all'iniziativa, e agli altri consiglieri del Partito Democratico e del centrosinistra, a chi "certe nefandezze, in questi mesi le ha denunciate proprio dagli scranni di Palazzo de Nobili, trovandosi troppo spesso in solitudine. La rivoluzione arancione, la Primavera politica e sociale di Catanzaro, avviata circa tre anni fa con la candidatura di Salvatore Scalzo e l'impegno di tanti giovani e meno giovani di una parte sana e coraggiosa della città si è contrapposta ad un sistema corrotto, malato, miserabile, clientelare. Il centrosinistra, a partire dal Partito Democratico, serra i ranghi e si prepara alle prossime sfide che attendono questa città".

    "La nuova inchiesta che sta investendo il Comune di Catanzaro, e che coinvolge amministratori del centrodestra politico, sui quali incombono accuse pesanti, evidenzia quale sia la disinvoltura, accompagnata da carenza di etica e morale, con cui viene amministrata la cosa pubblica del capoluogo di Regione". Lo afferma in una nota la Presidente dell'Associazione Risveglio Ideale, Angela Napoli. "E' davvero sprezzante - aggiunge - dover apprendere tutte le spigolature di questo "nuovo verminaio" e contemporaneamente sentire, Sergio Abramo, sindaco della città, peraltro mi piace anche ricordarlo come già presidente della Sorical Calabria, che su tutto non graverebbe alcun reato, per cui con l'azzeramento della giunta si metterebbe una pietra tombale. Oggi, alla luce della "Catanzaropoli" emergente, mi sento di dire che avevo visto bene ciò che si celava dietro le dimissioni da sindaco della città dell'on. Michele Traversa, a soli sette mesi di distanza dalla sua plebiscitaria elezione. Interessi clientelari e familiari, che coinvolgerebbero persino assessori e consiglieri regionali, arroganza, corruzione, malaffare, abbattimento della meritocrazia, non possono più continuare a pesare sui cittadini onesti di Catanzaro. Sarebbe ora che questi uomini coinvolti, ad iniziare dal sindaco Sergio Abramo, senza "se" e senza "ma", si riappropriassero di un pizzico di etica pubblica e lasciassero i loro incarichi elettivi".

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