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    Comandante Cfs: No a taglio vecchio abete bianco a Serra S.Bruno

     

     

    Comandante Cfs: No a taglio vecchio abete bianco a Serra S.Bruno

    11 mar 14 "Ci auguriamo che coloro i quali hanno deciso il taglio di questa pianta ritornino sulla decisione presa e, spinti da una sensibilità naturalistica, facciano un passo indietro". Lo ha sostenuto, in una nota, il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato Giuseppe Graziano in merito alla vicenda legata all'Abete bianco di Serra S.Bruno in località "Archiforo". "Attualmente - prosegue - stiamo verificando le caratteristiche di questa pianta e il suo stato vegetativo affinché venga censita. I Patriarchi, capostipiti dei nostri boschi, rappresentano un patrimonio per la biodiversità e per le generazioni future che devono essere individuati e tutelati, e che rappresentano per la Calabria un patrimonio da rispettare, salvaguardare e godere"

    Italia Nostra: non caso unico. Italia Nostra, WWF, associazione Man e Lipu chiedono l'immediato intervento del Ministero dell'Ambiente e del Mibact per accertare se si stiano verificando abusi nel taglio dell'albero secolare a Serra San Bruno. Per la vicepresidente nazionale di Italia Nostra, Teresa Liguori, l'Amministrazione comunale di Serra, negli ultimi anni, ha già consentito il taglio di ben 9.291 alberi nel suo territorio. Tra le 2.603 piante delle quali ora è previsto il taglio, ben 1.090 sono esemplari del raro Abete bianco, maestosi alberi secolari, ''tra i più antichi d'Europa, meritevoli di custodia e di tutela assoluta''. Liguori scrive che ''lo stesso comune ha anche organizzato, per il prossimo 25 marzo, un'asta pubblica per la vendita di materiale legnoso proveniente dal taglio di tre lotti boschivi, di proprietà del demanio comunale. Ci si chiede come sia possibile che questi alberi secolari vengano trattati come una qualsiasi merce, ignorando volutamente che il rilevante patrimonio forestale dei parchi e delle aree protette dell'Appennino meridionale costituisce un 'unicum' straordinario nel nostro Paese per la ricchezza della biodiversità e la bellezza del paesaggio. Serra San Bruno, centro montano famoso per la presenza nel suo territorio dell'antica Abbazia certosina dei Santi Stefano e Bruno, fondata da San Bruno da Colonia, non vorrà passare alla storia per aver distrutto una parte del patrimonio forestale che i monaci certosini con cura, pazienza e competenza avevano messo a dimora, curato e tramandato alle future generazioni. Ma il caso del comune di Serra San Bruno non è l'unico, purtroppo; fatti analoghi sono avvenuti in questi ultimi anni anche nei parchi nazionali della Sila, del Pollino e del Cilento''.

    Avviati accertamenti dalla Regione: L'assessore regionale all'Agricoltura Foreste e Forestazione Michele Trematerra ha assicurato che il proprio Dipartimento, alla notizia apparsa sul quotidiano on line "Il corriere della Calabria", in merito alla previsione di abbattimento di un abete di considerevoli dimensioni, ha avviato immediatamente gli approfondimenti del caso anche con dei sopralluoghi mirati ad accertare lo stato dei fatti. Da tale attività - informa una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - è intanto emerso che l'albero apparso sulla copertina del quotidiano non è tra quelli previsti per l'utilizzazione boschiva. Inoltre i vertici del Dipartimento assicurano altresì che ai sensi delle prescrizioni di massima e di Polizia forestale vigenti in Calabria, onde assicurare la conservazione della biodiversità, nell'ambito delle utilizzazioni boschive, è prevista la tutela di quegli esemplari di piante, scelti tra quelli di maggior diametro e pregio naturalistico, da destinare all'invecchiamento indefinito, principio regolarmente rispettato nell'ambito del Piano di Gestione Forestale di cui il Comune di Serra San Bruno è dotato ed a cui ciascun progettista è chiamato all'osservanza.

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