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    Emergenza rifiuti, Cosenza al collasso, Regione inerme, nessuna soluzione in vista

     

    Emergenza rifiuti, Cosenza al collasso, Regione inerme, nessuna soluzione in vista

    10 mar 14 E' andata praticamente a vuoto la marcia bipartizan degli amministratori del Comune di Cosenza partita da Cosenza e giunta a Celico per incontrare quanti si stanno opponendo alla decisione della Regione, unico responsabile della gestione rifiuti su tutto il territorio regionale, di conferire nell'immediato i rifiuti di Cosenza. Tra pervicacia del Sindaco di Celico e opposizione delle associazioni che negano l'utlizzo della struttura omologata e certificata a raccogliere i rifiuti in tutta sicurezza, la situazione non è cambiata di una virgola. I consiglieri cosentini non sono mai venuti a contatto con le associazioni che presidiano il sito. Sono stati accompagnati alla discarica dove hanno visionato la struttura. Il blocco rimane e il braccio di ferro continua discapito di una città che sta collassando coperta dai rifiuti che invadono tutte le strade. Un muro contro muro che non ha ragione d'esistere. Di più, a partire da mercoledì tornerà il caldo e la minaccia di malattie infettive per i rifiuti accumulati per le strade diventa una tragica minaccia.

    Riunione in Prefettura. Nel frattempo il Prefetto di Cosenza è in riunione con i sindaci della Presila che ieri avevano proposto lo stoccaggio dei rifiuti in un sito atto al compostaggio degli stessi. La riunione continua ed ancora non si vede soluzione.

    Pugliano: Almeno tre mesi di crisi. L'assessore regionale Pugliano preoccupato da una crisi che potrebbe durare anche tre mesi, dice che sin dal 2010 sia la struttura di Celico che quella di Scala Coeli, hanno ottenuto le autorizzazioni che tutelano sia l'ambiente che la salute pubblica. "La responsabilità che si sta assumendo chi alimenta il fronte del no all'utilizzo delle discariche di Celico e Scala Coeli è che la Calabria, per altri tre mesi almeno, resterà invasa dai rifiuti" spiega Pugliano in conferenza stampa. "Oggi - ha spiegato - la situazione è questa: riusciamo a gestire la produzione giornaliera, che è di 2.400 tonnellate al giorno, con la riapertura di Pianopoli. Non siamo, però, sicuramente, nelle condizioni di poter ripulire neanche di una miseria il territorio calabrese, che è invaso attualmente da quarantamila tonnellate di immondizia. La partita si sta giocando quasi esclusivamente sul territorio cosentino. Soluzioni alternative a Celico e Scala Coeli, entrambe autorizzate nel 2008 e quindi prima del nostro insediamento, né io né Scopelliti e né nessun altro è nelle condizioni di trovarle". Poi la dichiarazione del responsabile regionale di quanto sta accadendo si sposta esclusivamente sul piano politico. "C'è in atto una strumentalizzazione politico elettorale - aggiunge Pugliano - perché non mi convince il fatto che rappresentanti istituzionali di una sola area politica, sindaci, presidente di Provincia e parlamentari, supportino la posizione di chiusura del sindaco di Celico senza conoscere gli atti e le autorizzazioni". Insomma senza iniziare a costruire un sistema dedicato alla differenziata la Regione continua inerme a far parole senza risucire ad affrontare neanche l'emergenza. Siamo, dunque, dopo tre mesi, al punto di partenza e nulla è stato fatto così come da deici anni di commissariamento e 10 miliardi spesi.

    Rifiuti all'estero. La soluzione di spedire i rifiuti all'estero potrà realizzarsi, soluzione decismente incondividibile ma di emergenza, almeno tra tre mesi. In questo frattempo dalla Regione nessuna soluzione ne tantomeno alcuna programmazione futura. Non sono stati individuati terreni e strutture dopo poter avviare la differenziata in parallelo ne tantomeno soluzioni tampone come quella proposta dai sindaci dello Ionio cosentino che consetirebbe, tra l'altro, di produrre subito biogas.

    Pianopoli. Intanto Pianopoli, dove fino ad oggi arrvavano tutti i rifiuti della Calabria, Cosenza inclusa, va verso l'esclusione delle altre province. Così lasciano intendere i sindaci del catanzarese riuniti da tempo su questo. La discarica ha aperto da pochi giorni ma i conferimenti sono contigentati. Lunghe code di camion stazionano davanti la discarcia in attesa di scaricare.

    Celico autorizzata dal 2008 all'indifferenziata. L'impianto di Celico, che è anche discarica, ha ricevuto un'autorizzazione con il parere favorevole di tutti gli enti preposti, compresa la Provincia di Cosenza, datata novembre 2008. All'interno di quel via libera c'è anche una parte che riguarda il conferimento dell'indifferenziato, il cosiddetto tal quale". Lo ha detto l'assessore all'Ambiente, Francesco Pugliano, incontrando i giornalisti a Catanzaro, in relazione al braccio di ferro in atto nel comune della Presila cosentina dove esiste una discarica il cui utilizzo viene precluso ai mezzi del Comune di Cosenza da un fronte di comitati, movimenti e rappresentanti istituzionali. "Sulla vicenda della discarica di Celico si sta giocando una partita strumentale e irresponsabile - ha aggiunto Pugliano - dal momento che quell'amministrazione comunale non ha ruolo in materia e poi perché si sta ritrovando stranamente sulle posizioni del sindaco un intero schieramento politico e elettorale, tutto a sostegno di quelle tesi senza alcuna cognizione di causa. Tutti questi esponenti politici si stanno avventurando ad esprimere giudizi senza avere il benché minimo punto sugli atti che hanno determinato l'autorizzazione all'utilizzo di questa struttura. Ritengo paradossale, poi, che il sindaco di Celico, che almeno quando io sono stato presente al tavolo in prefettura a Cosenza, e prima che intervenisse una legge regionale che consente l'utilizzo di impianti privati, non manifestava questo atteggiamento, adesso pretenderebbe di portare ancora i suoi rifiuti in altri territori della regione, segnatamente nel catanzarese". Per l'assessore Pugliano "il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, che avrebbe dovuto almeno dal 2006 occuparsi degli ambiti territoriali coordinati dall'ente e chiamati a realizzare il Piano d'ambito per raggiungere l'autosufficienza territoriale, non si è accorto che, nel 2010, è diventata esecutiva la legge 42, che esautora l'ente in materia. Così ha approvato qualche giorno addietro un Piano provinciale con otto anni di ritardo. Un documento assolutamente inutile". "Questo mi ha fatto venire in mente - ha concluso Pugliano - il giapponese che continuava a combattere nella giungla senza essersi accorto che la guerra era finita".

    Pugliano: Facciamo diagnosi. "In Calabria siamo allenati a fare diagnosi e a dire che le cose non funzionano, la difficoltà per noi è avere il coraggio e la forza di fare terapia e cura". Lo ha detto l'assessore regionale all'Ambiente, Francesco Pugliano, rispondendo, nel corso di una conferenza stampa, ad una domanda sulle polemiche legate all'emergenza rifiuti in Calabria che vedono coinvolti anche esponenti della maggioranza di centrodestra. "Tutto nasce - ha aggiunto Pugliano - dal primo effetto negativo prodotto dai 16 anni di commissariamento e cioè l'ignoranza sulla materia. Il tema dei rifiuti, per tutto questo periodo, non è stato trattato e sviluppato dalla classe dirigente calabrese che ha pensato bene di lavarsene le mani evitando di affrontare il tema perché c'era sempre qualcuno delegato ad occuparsene. E' ovvio che il sistema dei rifiuti è in disordine e non funziona e questa è la cosa più semplice da dichiarare. Difficile è, invece, capire le cause che producono il disordine del sistema e individuare una terapia. Le dichiarazioni che io registro sono legate ai ritardi e le posso anche sottoscrivere. Certo non addebito né e me né a Scopelliti questi ritardi perché lo dimostro con atti alle mani che quello che è stato fatto in questi undici mesi era impensabile che si potesse fare".

    Sindaci Presila:respingiamo accuse Pugliano. Gli amministratori dei comuni della presila si sono incontrati oggi a Spezzano della Sila per discutere sulla questione dei rifiuti e sulle soluzioni da adottare. ''Tutti gli interventi - è scritto in una nota - hanno espresso forte preoccupazione per possibili tensioni sociali che possono verificarsi nel presidio organizzato nei pressi dell'impianto di Celico ed al tal fine auspicano l'accoglimento da parte della Regione e del Comitato ambientale presilano della soluzione proposta dagli stessi sindaci che va nella direzione di favorire l'uscita dall'emergenza rispettando la normativa vigente''. ''In merito alle affermazioni dell'assessore all'ambiente Pugliano secondo cui i sindaci e dirigenti politici della presila stanno strumentalizzando irresponsabilmente a fini politico-elettorali la protesta sulla discarica di Celico, e che tale impianto è autorizzato a ricevere anche rifiuti indifferenziati - prosegue la nota - gli amministratori respingono al mittente le accuse ricordando che la Regione non è stata in grado di fronteggiare l'emergenza rifiuti nonostante le ingenti risorse pubbliche a disposizione e che tale fallimento non può essere pagato dalla popolazione della presila che ha saputo raggiungere livelli virtuosi di raccolta differenziata. Pugliano dovrebbe sapere che secondo le direttive europee e la normativa nazionale la discarica rappresenta il sistema di smaltimento 'residuale', poiché deve essere inviato in discarica solo il rifiuto dal quale non è più possibile recuperare né materia né energia. L'ordinanza regionale che le amministrazioni e la popolazione locale contestano autorizza in deroga alle leggi vigenti, ed alla circolare ministeriale del 7.08.2013, lo smaltimento dei rifiuti 'tal quale' senza un preventivo trattamento, con forti rischi quindi per la salute e per l'ambiente. Massima solidarietà è stata espressa nei confronti dei cittadini del capoluogo e dei centri limitrofi che soffrono il disagio dei cumuli dei rifiuti nelle strade auspicando in tal senso anche un intervento del governo nazionale''. I sindaci presenti, conclude la nota, ''hanno concordato nel ripensare tutto il sistema del ciclo dei rifiuti in un ottica consortile e di ambito territoriale ottimale riproponendo un uso stabile dell'impianto di Celico come sito per il conferimento dei rifiuti dei comuni del territorio che abbiano raggiunto almeno il 60% di raccolta differenziata, così come approvata di recente nei consigli comunali''.

    Provincia Cosenza: Pugliano marziano smemorato. "Essendo ancora nell'aria il clima di Carnevale, l'assessore Pugliano probabilmente ha pensato bene di travestirsi da 'marziano smemorato' organizzando una conferenza stampa sui rifiuti da settimane accatastati come montagne nelle città calabresi e facendo finta di dimenticare che da ben quattro anni proprio lui ha assunto, ininterrottamente, la responsabilità dell'assessorato all'Ambiente della Regione Calabria e che, in questo periodo proprio lui, assieme al Presidente della Giunta Regionale che lo ha delegato, avrebbe dovuto affrontare e risolvere il problema o, quanto meno, tentare di indicare qualche soluzione adeguata". E' quanto si afferma in una nota della Provincia di Cosenza. "Dopo oltre quattro anni - prosegue la nota - non solo il problema non è stato affrontato e risolto, ma siamo in presenza di un preoccupante aggravamento della situazione. Non esiste uno straccio di Piano che possa definirsi tale e l'unica soluzione prospettata e perseguita dalla Regione e dall'assessore Pugliano è quella di esportare i rifiuti all'estero al costo di 186 milioni di euro per un periodo limitato di 20 mesi. Di fronte a questa fallimentare pratica di governo, Pugliano e Scopelliti, dopo aver rifiutato ogni tipo di confronto richiesto dall'intero Consiglio provinciale di Cosenza, anche attraverso il Prefetto, pensano di nascondere le loro evidenti e macroscopiche responsabilità ricorrendo cinicamente al gioco perverso della disinformazione e della caccia alle streghe. Pugliano e la Giunta Regionale che, dopo la fallimentare esperienza del Commissariamento, hanno la totale responsabilità di quanto si sta verificando in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti in Calabria, piuttosto che continuare a perdere tempo e a giocare allo scaricabarile, dovrebbero pensare ad affrontare concretamente, con proposte ed interventi urgenti ed adeguati, questo problema a partire dalla soluzione dell'attuale intollerabile emergenza, e dovrebbero puntare immediatamente alla creazione di un 'sistema virtuoso', come è stato proposto dal Consiglio provinciale di Cosenza all'unanimità, con un programma che è stato trasmesso anche al Prefetto ed alla Regione". "Una proposta, quest'ultima - continua la nota - che per l'incomprensibile e perseverante ottusità di chi ha la responsabilità del governo della Regione e dell'assessore Pugliano non è stato mai possibile discutere da nessuna parte ed in alcun modo. Finanche la richiesta di istituire un Tavolo tecnico presso la Prefettura di Cosenza è stata oggetto di rifiuto e diniego da parte dell'assessorato regionale all'Ambiente. Come mai, ci chiediamo, di fronte alla grave situazione che abbiamo davanti, Scopelliti e Pugliano continuano a rifiutare il confronto democratico e si ostinano in una logica di contrapposizione e di scaricabarile che non porta da nessuna parte ed il cui risultato è l'ulteriore aggravamento dell'attuale situazione di emergenza? Anziché esasperare i territori e le popolazioni costrette a difendere la propria terra e la propria salute è necessario un atto immediato di responsabilità ed un coinvolgimento virtuoso dei territori e degli amministratori locali, al di là delle appartenenze politiche, per costruire soluzioni positive e rispettose della salute e dell'ambiente ed un sistema virtuoso della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti così come proposto nel Piano approvato all'unanimità dal Consiglio Provinciale di Cosenza".

    Barbanti-Moliinari "Illegittima ordinanza tal-quale". ''In Calabria con la scusa dell'emergenza rifiuti si stanno calpestando i diritti primari dei cittadini : il diritto alla salute, all'ambiente, alla vita. Noi non vogliamo vedere arrivare l'esercito nella nostra regione, come avvenne durante l'emergenza a Napoli, e non vogliamo assistere a scene come quelle che si stanno verificando in queste ore a Celico, dove un ragazzo è rimasto ferito mentre cercava di bloccare un camion carico di spazzatura che tentava di forzare il blocco del presidio anti-discarica''. Lo affermano, in una nota, i parlamentari del M5S Sebastiano Barbanti e Francesco Molinari. ''Pur considerando prezioso il ruolo svolto in questi giorni, quanto mai concitati, dalla Prefettura e dalle forze dell'ordine - proseguono - non possiamo che essere dalla parte dei cittadini di Celico. Sappiamo bene che l'ordinanza con la quale Scopelliti e il suo sodale assessore all'Ambiente autorizzano lo sversamento nelle discariche private del 'tal quale' è totalmente illegittima, come abbiamo sottolineato nel recente tavolo tecnico a Catanzaro, che ci ha visto attori del futuro Piano regionale, e sarà motivo di contestazione da parte dell'Unione Europea. Sappiamo bene che questo atto di forza non risolverà il problema dei rifiuti in Calabria, creando invece un precedente che contribuirà all'esacerbazione dell'emergenza. La vicenda mette in luce due cose: l'impotenza della Regione (e del Dipartimento Ambiente) nella gestione dei rifiuti e la conseguente assenza di volontà nel risolvere il problema. Abbiamo assistito all'immobilismo di Pugliano e Scopelliti in materia di programmazione a breve, medio e lungo periodo. Come Movimento 5 Stelle ribadiamo la nostra disponibilità a trovare soluzioni immediate e durature al problema, ma ci opporremo nelle sedi opportune (come già abbiamo fatto con diverse interrogazioni, peraltro mai evase dal Ministro) affinché finisca una volta per tutte la deroga indiscriminata a tutte le normative in materia ambientale''. ''I cittadini di Celico come quelli di Scala Coeli - concludono Barbanti e Molinari - non possono pagare un prezzo così alto per colpa del dilettantismo di chi ci governa. La nostra opposizione non è una strumentalizzazione politica della situazione ma la semplice constatazione dell'assenza di alternative portate avanti da una classe politica che fa incancrenire i problemi per garantire interessi e far sopravvivere clientele''.

    Gli amministratori cosentini a Celico

    Il presidio delle associazioni

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