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    Blitz per lo sgombero del palazzo occupato su Corso Mazzini a Cosenza

     

    Blitz per lo sgombero del palazzo occupato su Corso Mazzini a Cosenza

    15 mag 14 E' stato avviato in mattinata a Cosenza, con un imponente spiegamento di forze dell'ordine, lo sgombero di un palazzo, gestito da religiosi dell'Istituto del Sacro Cuore del Verbo incarnato, occupato nei mesi scorsi da una trentina di nuclei familiari e dal collettivo "Prendo Casa". Lo stabile, è ubicato in pieno centro cittadino, su corso Mazzini. Sul posto, transennato dagli agenti della Polizia Municipale, sono presenti carabinieri, agenti di polizia, vigili del Fuoco e finanzieri che stanno attuando il provvedimento, disposto dalla Procura della Repubblica di Cosenza. A scopo precauzionale sono state chiuse le arterie circostanti. Dopo qualche momento di tensione provocato dal fatto che alcuni degli occupanti erano saliti sul tetto dello stabile, la situazione appare al momento tranquilla. A Cosenza ci sono altre strutture occupate al momento dai comitati dei senzatetto, come l'ex istituto Canossiano di viale della Repubblica e alcuni appartamenti di proprietà dell'Istituto case popolari. Dopo varie trattative dei circa 70 occupanti 50 hanno lasciato lo stabile mentre al'interno una ventina tra onne e bambini sono rimasti nella struttura. Lo sgombero ancora non è stato pprtato a termine. La palazzina di proprietà dell'Istituto del Sacro Cuore del Verbo incarnato di Cosenza è occupato da alcuni mesi da diverse famiglie di senzatetto. Le operazioni di sgombero della palazzina avviate stamane hanno subito uno stallo dopo che alcuni degli occupanti sono saliti sul tetto. Non si registrano particolari problemi per l'ordine pubblico. I manifestanti hanno intavolato una trattativa, ancora in corso, con personale della Digos della Questura di Cosenza. Tra gli occupanti ci sono anche dei bambini e una donna incinta. Oltre alla polizia, sono presenti in forze carabinieri e finanzieri. Sulle finestre della palazzina campeggiano alcuni striscioni del comitato Prendo Casa su uno dei quali è scritto "Assediati dall'austerity".

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    Nel pomeriggio terminata l'occupazione. E' stato ultimato lo sgombero della palazzina dell'Istituto del Sacro Cuore del Verbo incarnato di Cosenza occupata da alcuni mesi da diverse famiglie di senzatetto. Le operazioni di sgombero, condotte da polizia, carabinieri e guardia di finanza dall'alba sono state completate e la struttura è stata riconsegnata alle suore della congregazione proprietaria. All'interno dello stabile avevano trovato alloggio diverse famiglie di senza casa, alcune di cittadini extracomunitari. Lo sgombero dell'edificio che si trova in una traversa dell' isola pedonale si è svolto senza particolari problemi dopo che stamane si erano vissuti alcuni momenti di tensione tra forze dell'ordine e occupanti. E' stata necessaria una lunga trattativa per convincere quanti erano saliti sul tetto dell' edificio a desistere. Sul luogo della protesta, presidiato da un massiccio spiegamento di forze, è intervenuto il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che è stato contestato dagli occupanti e dai componenti del comitato Prendo Casa. I senza tetto cosentini, nei mesi scorsi, per protestare a causa dell'emergenza abitativa, hanno occupato abusivamente anche un'altra struttura della città, l'ex convento delle Canossiane, e alcuni appartamenti dell'Istituto case popolari.

    Prc Cosenza: Atto disumano. "Mentre scriviamo, la Questura di Cosenza sta perseguitando e mettendo in croce una cinquantina di cosentini vecchi e nuovi, eseguendo le crude ed inumane disposizioni della solerte Procura della Repubblica, che agisce per conto di un ordine religioso senza cuore e senza pietà: azzeccata la definizione di 'mercanti camuffati da suore', altro che 'sacro cuore del verbo incarnato'". E' quanto si afferma in una nota congiunta di Pino Scarpelli, segretario regionale di Rifondazione comunista; del segretario provinciale, Francesco Saccomanno, e di Eleonora Forenza, della segreteria nazionale del partito, in relazione allo sgombero, avvenuto oggi, delle famiglie che avevano occupato nei mesi scorsi, a Cosenza, un edificio di proprietà di una congregazione religiosa. "Il tutto con la connivenza di Palazzo dei Bruzi, dove un disumano Ponzio Pilato - prosegue la nota - sotto le mentite spoglie di un cristiano impegnato in politica, seppure prontissimo a recepire con la sua dis-amministrazione i recenti interventi legislativi persecutori approvati dal governo nazionale delle larghe intese, si sta assumendo la responsabilità di lavarsene le mani del calvario feroce cui sono sottoposti questi nostri novelli 'gesùcristi'. Peraltro, questo attacco avviene non a caso proprio il giorno dopo che il presidente del Consiglio Renzi, già artefice insieme al ministro Lupi di interventi persecutori nei confronti degli occupanti per necessità di strutture ed edifici inutilizzati - mentre il suo partito disconosce e si disinteressa completamente del disagio abitativo di tanti calabresi, a Reggio Calabria si è detto impegnatissimo ad affrontare con determinazione i problemi della Calabria ed, evidentemente, a dare disposizioni per la messa in atto di azioni come questa di oggi a Cosenza". "Di fronte al silenzio ed alla connivenza degli ignavi e dei potenti che comandano in questa città ed in questa regione - sostengono Scarpelli, Saccomanno e Forenza - chiediamo ed invochiamo l'intervento degli uomini di Chiesa più sensibili (e finanche del silente e freddo monsignore che regge la diocesi bruzia), per intercedere e fare intervenire quell'uomo fra gli uomini che sta in Vaticano a capo della Chiesa cattolica, in nome e per conto del Santo degli umili. Francesco I oggi ha la possibilità di fare seguire ai suoi bellissimi discorsi un gesto concreto: faccia ritirare la denuncia e faccia regalare la struttura ai nostri fratelli e concittadini, stanziali e migranti, che da oggi, senza un suo gesto forte, con la complicità diretta ed indiretta dei tanti Pilato, saranno buttati con le loro famiglie, la loro dignità e le loro vite, al pari di oggetti scaduti, in mezzo alla strada e nella discarica interrata delle nostre coscienze sporche".

    I Vigili del Fuoco sfondano il portone

    Traversa presidiata

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