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    Il mistero delle statue che piangono a Cosenza e Piane Crati

     

     

    Il mistero delle statue che piangono a Cosenza e Piane Crati

    29 lug 14 Qualcuno giura di aver visto scorrere sangue dagli occhi della statuda della madonnina di Medjugorje a Pianecrati la sera del 21 luglio. A Cosenza invece ieri sera alle 20.30 qualcun'altro e sicurissimo che dagli occhi della statua a San Francesco di Paola collocata nei pressi della chiesa San Pietro Martire nel quartiere di San Vito fossero scaturite delle vere e proprie lacrime. Qualcuno ha anche fotografato l'evento. Evento che si sarebbe ripetuto questa mattina. Ma di certo non c'è ancora nulla. Il liquido si è asciugato e nessuno ha potuto verificare scientificamente la cosa. Entrambi gli eventi hanno toccato la sensibilità popolare. In tanti hanno affollato ieri sera la piazza Zaleuco di Locri, così si chiama lo spazio antistante la statua di San Francesco di Paola nel quartiere San Vito, richiamati dal tam tam non solo orale, ma anche mediatico. Armati di rosario e di tante buone intenzioni da proporre al Santo Taumatrgo calabrese molti cosentini si sono accalcati davanti al manufatto con le sembianze del Santo di Paola. Vicino gli occhi un segno che sembra essere stato provocato dallo sgorgare delle lacrime. I primi arrivati hanno anche fotografato il luccichio che il liquido ha prodotto dallo sgorgare della statua. Muniti di telefonini e rosari ognuno dei convenuti si è prodigato nell'animare una veglia improvvista. Paure, emozioni, ansie, figlie di un periodo non proprio felice dell'economia citttadina, e nazionale, hanno così preso forma nell'immagginario collettivo che nelle lacrime legge segni premonitori di disgrazie e quant'altro. La fantasia popolare, a volte, rasenta l'isteria e produce altre ansie. Dagli addetti ai lavori, la Curia su tutti, un ovvio e normale silenzio che non può essere interpretato diversamente. Più pragmatico, ma allo stesso tempo dotato di "cum grano salis" uno dei sacerdati cosentini in prima linea, don Tommaso Scicchitano, parroco di Donnici, che sui social network, ambone prediletto dell'era moderna, illumina con saggezza la cosa scrivendo che "Ne San Francesco, ne la Madonna piange, forse possono lacrimare le statue. Interpreto i segni divini che portano speranza e ce ne sono tanti e tanti di più che queste statue". Intelligenti pauca. E poi sdrammatizza "Mi domando perchè abbiamo bisogno di questo, forse per certificare che va tutto male? Perchè abbiamo bisogno di moniti" aggiunge sdrammatizzando il momento. "Se fossi miracoloso, toglierei quel ghigno pietoso alle statue e lo sostituirei con un bel sorriso" la chiosa che dice tutto e riporta ad una realtà che non può esser fatta di illusioni ma che sarebbe meglio riempirla di amore e fatti concreti. Lascindo, ovviemente, il sacro al sacro ed il profano ai profani.

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