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    Blitz alla cosca Caridi-Zindato, 19 arresti tra Reggio e Roma

     

    Blitz alla cosca Caridi-Zindato, 19 arresti tra Reggio e Roma

    21 lug 14 È in corso un'operazione dei Carabinieri dei comandi provinciali di Roma e di Reggio Calabria che, a conclusione di due anni d'indagini, stanno eseguendo 19 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti appartenenti alla cosca di 'ndrangheta 'Caridi-Borghetto-Zindato', operante nella zona sud della città di Reggio. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda). Agli arrestati vengono contestati i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso; traffico di droga e concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco, reati aggravati dall'avere favorito un sodalizio di tipo mafioso.

    Indagini partite da omicidio nel 2011. L'indagine "Cripto", che ha portato agli arresti eseguiti stamattina dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, fu avviata nel settembre del 2011, a seguito della scomparsa e la successiva uccisione, con conseguente occultamento di cadavere, di Marco Puntorieri, di 41 anni. Puntorieri, persone "prossima" al gruppo 'ndranghetistico "Caridi-Borghetto-Zindato", fu condotto in un luogo di campagna isolato ed ucciso da Domenico Ventura, con l'ausilio di Natale Cuzzola e Domenico Condemi, tutti organici alla stessa cosca, e già condannati, per gli stessi fatti, all'ergastolo.

    Cafiero: Scoperta rete sostegno famiglie detenuti. Una "rete" capillare ed efficiente per aiutare le famiglie degli affiliati di 'ndrangheta detenuti è stata scoperta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria nel corso delle indagini che hanno portato all'operazione Cripto nell'ambito della quale sono state eseguite 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti affiliati alla cosca di 'ndrangheta Caridi-Borghetto-Zindato, federata con quella "storica" dei Libri. "Dall'indagine - ha detto, incontrando i giornalisti, il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho - emerge, in particolare, il vincolo di solidarietà che lega gli appartenenti alle cosche e che si concretizza in una vero proprio 'dovere di assistenza familiare'. Scopo della rete di solidarietà costituita dagli affiliati è la raccolta di denaro che viene distribuito alle famiglie degli affiliati detenuti. Una rete della quale fanno parte anche elementi della microcriminalità, costretti a versare una quota alla cosca che ha un ruolo dominante nel territorio in cui operano". "Nulla sfugge, in sostanza, alla 'ndrangheta - ha concluso il Procuratore di Reggio Calabria - che, oltre a controllare le attività criminali ed economiche del territorio, condiziona pesantemente anche la microcriminalità, che per operare deve versare parte dei proventi all''organizzazione criminale 'madre'".

    Ruolo centrale per madre di due detenuti. Tra le persone coinvolte nell'operazione dei carabinieri dei Comandi provinciali di Roma e Reggio Calabria, denominata "Cripto", c'è una donna, madre di due affiliati alla cosca "Caridi-Borghetto-Zindato", che avrebbe svolto un ruolo centrale nell'organizzazione del gruppo criminale facendo le veci dei figli, entrambi detenuti, fungendo da punto di riferimento per gli affari della cosca. La cosca "Caridi-Borghetto-Zindato" svolge la sua attività criminale nei quartieri di Ciccarello, Rione Modena e San Giorgio Extra di Reggio Calabria. Il provvedimento cautelare che ha portato ai 19 arresti e' scaturito dall'indagine condotta dalla Compagnia dei carabinieri di Reggio Calabria coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ed ha interessato i vertici e gli affiliati della cosca. Le indagini hanno anche documentato attività di mutua assistenza attraverso la distribuzione dei proventi criminali ai familiari dei detenuti per sostenere spese legali e di sopravvivenza.

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