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Polemiche per i fuochi d'artificio dopo assoluzione sacerdote a Reggio
Polemiche per i fuochi d'artificio dopo assoluzione sacerdote a Reggio 17 lug 14 "Sono una vergogna i fuochi d'artificio per don Cannizzaro e Crucitti. I fuochi d'artificio per Don Cannizzaro e Crucitti hanno lo stesso sapore dell'inchino della Madonna ad Oppido Mamertina. La sentenza che ieri ha scatenato tanto entusiasmo non ha assolto Don Cannizzaro ma lo ha prosciolto perché è intervenuta la prescrizione". Lo ha dichiarato Davide Mattiello, componente della commissione parlamentare Antimafia. "La stessa sentenza - ha aggiunto - ha condannato Crucitti a 4 anni: non è stato messo in carcere ma soltanto perché si attende che la Cassazione si pronunci su un'altra condanna a 6 anni di reclusione. Che cosa c'è da festeggiare, allora? La nostra vicinanza dobbiamo testimoniarla a chi ha sostenuto il peso di denunce difficili, a chi ha pagato con attentati e isolamento e che oggi è ancora più a rischio. Auspico che la Ddda di Reggio Calabria e la Commissione Centrale prendano tempestivamente i provvedimenti più opportuni per assicurare protezione a chi oggi si trova più esposto". "Auspico - aggiunge - che il Governo faccia quel che deve per portare al più presto la Calabria a nuove elezioni regionali, con la speranza che possano essere un'occasione di rigenerazione profonda del rapporto tra Istituzioni e cittadini. La Calabria è il cuore dell'Italia". Picierno: Incommentabile. "Quello che è successo a Reggio Calabria è incommentabile". Lo afferma l'europarlamentare Pina Picierno, responsabile nazionale legalità del Pd commentando i festeggiamenti avvenuti a Reggio Calabria "dopo che il giudice ha assolto per prescrizione don Cannizzaro". "In un paese normale - aggiunge - le campane devono suonare a festa quando si vincono le battaglie. E in Calabria la guerra più importante da vincere è quella contro la 'ndrangheta. La cosa che più mi addolora e che fatti come questi mostrano in maniera ancora più palese la solitudine in cui è costretto chi invece denuncia i fatti di mafia di cui è vittima. La giustizia ha l'obbligo di intervenire in maniera più rapida. E per chi riveste un ruolo pubblico e istituzionale i reati non dovrebbero mai andare in prescrizione". "Mi auguro - conclude l'europarlamentare - che questo provvedimento faccia parte della riforma giustizia che in questi giorni si va delineando. Solo così lo stato può davvero essere vicino a chi non sceglie di inchinarsi alle mafie ma al contrario resiste e le combatte".
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