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    Vigile milanese 'malato' faceva il bagnino in Calabria: condannato a 1 anno e mezzo

     

     

    Vigile milanese 'malato' faceva il bagnino in Calabria: condannato a 1 anno e mezzo

    07 lug 14 Con una sfilza di certificati medici sarebbe riuscito a prolungare di mesi, in genere quelli estivi, la malattia, salvo poi essere scoperto mentre faceva il bagnino in uno stabilimento balneare in Calabria. Si è 'incastrato' da solo perché ha postato sul suo profilo Facebook alcune fotografie in spiaggia Mirko Direnzo, vigile urbano ancora in servizio a Milano, oggi condannato per truffa ai danni dello stato a un anno e mezzo di reclusione e a 800 euro di multa. Oltre che a lui, il giudice monocratico della seconda sezione penale Lorella Trovato ha inflitto a due medici un anno e tre mesi e sette mesi di carcere e 600 e 200 euro, in quanto avrebbero attestato il falso al Comune da cui dipende la polizia locale di piazza Beccaria: avrebbero certificato che il 'ghisa' non era guarito completamente da piccoli infortuni sul lavoro, come un trauma distorsivo al polso o una contusione al ginocchio, permettendogli, in questo modo, non solo di non presentarsi in servizio per tre estati, quelle del 2006 (per quell'anno il reato è prescritto), 2008 e 2010 ma anche di ottenere "ingiustificatamente" lo stipendio mensile mentre si trovava a tirare su e giù pattini dalla spiaggia o a sistemare sdraio o appendere insegne in riva al mare. Un terzo medico, invece, è stato assolto con formula piena. L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, è nata dopo che uno dei colleghi del vigile urbano nell'estate di quattro anni, fa navigando su facebook, si era imbattuto nelle foto del di Direnzo in costume da bagno a Guardia Piemontese (Cosenza), sulla costa tirrenica della Calabria. Da qui la segnalazione all'ufficio affari interni della polizia locale e la partenza di una 'pattuglia' per la spiaggia immortalata su Fb con tanto di telecamera, per poi rientrare dopo tre giorni con un video che non lasciava dubbi. Per lui è partita una denuncia in Procura per truffa allo stato e falso. Dagli accertamenti è risultato che, grazie a medici compiacenti, si sarebbe fatto 'allungare' il periodo di malattia di alcuni mesi, per tre estati e magari anche fino autunno inoltrato (nel 2006, 2008 e 2010), per via di alcuni traumi distorsivi (al "rachide cervicale" o "al polso destro") o una "contusione al ginocchio" o per "una probabile infrazione costale emitorace destro" che si era procurato a Milano. Certificati che indicavano, si legge nel capo di imputazione, "la necessità di periodi ingiustificati di riposo", soprattutto per le casse dell'amministrazione comunale che così gli versava lo stipendio da 'ghisa'. Mentre lui, nel frattempo, era in spiaggia a fare il bagnino.

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