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    Armi chimiche al Porto di Gioia associazioni chiedono rispetto Convenzione di Arhus

     

    Armi chimiche al Porto di Gioia associazioni chiedono rispetto Convenzione di Arhus

    24 giu 14 La conferenza stampa annunciata dal direttore generale dell’OPAC Uzumcu non lascia spazio ai dubbi; le armi chimiche siriane più pericolose caricate sul cargo danese Ark Futura hanno lasciato il porto siriano di Latakia per dirigersi a Gioia Tauro. Lo scrive in una nota l'associazione Comitato SOS Mediterraneo. Qui -è scritto- troverà ad aspettarla la nave americana Cape Ray per iniziare un’operazione di trasbordo assolutamente mai tentata prima, in prossimità degli insediamenti urbani di san Ferdinando e Gioia Tauro. Come avevamo più volte preannunciato questa scellerata operazione si svolgerà nella più assoluta segretezza ed in spregio alla Convenzione di Arhus per la quale la trasparenza ed il coinvolgimento delle popolazioni nelle questioni ambientali assurgono a valore imprescindibile, confermando pertanto tutti i dubbi sulla natura pacificatrice di questa prima operazione di disarmo. Al Sindaco di San Ferdinando, chiediamo formalmente l’applicazione immediata del “principio di precauzione”, in osservanza al dettato della Comunità Europea, che impone al primo cittadino l’intervento diretto ed immediato non solo nell’ipotesi in cui ricorra una minaccia di danni “gravi e irreversibili”, ma anche nella semplice situazione di pericolosità presunta. Ricordiamo inoltre al Sindaco di San Ferdinando, cittadina direttamente interessata da tale operazione militare, che La Commissione Europea ha affermato come il “il fatto di invocare o meno il principio di precauzione è una decisione esercitata in condizioni in cui le informazioni scientifiche sono insufficienti, non conclusive o incerte e vi sono indicazioni che i possibili effetti sull'ambiente e sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante possono essere potenzialmente pericolosi e incompatibili con il livello di protezione prescelto.” Inoltre, il Sindaco non può rifiutarsi di operare scelte ed assumere un parere in coerenza con il principio di Precauzione, anche in virtù degli artt. 50 e 54 del decreto legislativo 267/2000 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali). A tale riguardo il Consiglio di Stato ha emesso sentenza favorevole ad un Comitato di cittadini di Taranto ed ottenuto infine che il Sindaco di quella città applicasse immediatamente tale principio. Vigileremo perché questa basilare condizione venga messa subito in essere e denunceremo alla Magistratura qualsiasi atto contrario alle determinazioni del popolo della Piana di Gioia Tauro ed ogni tentativo presente e futuro di usurpazione del nostro territorio e del nostro mare.

    Anche il Circolo Territoriale Calabria di Unione Mediterranea si associa alla richiesta fatta dal Comitato Sos Mediterraneo al sindaco di San Ferdinando di appellarsi al Principio di Precauzione ed al rispetto della Convenzione di Arhus. Ricordiamo Riaffermiamo con forza insieme al Comitato SOS Mediterraneo che “il fatto di invocare o meno il principio di precauzione è una decisione esercitata in condizioni in cui le informazioni scientifiche sono insufficienti, non conclusive o incerte e vi sono indicazioni che i possibili effetti sull'ambiente e sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante possono essere potenzialmente pericolosi e incompatibili con il livello di protezione prescelte.” Riteniamo che l’operazione prevista, sia nella fase di trasbordo che nella fase di smaltimento tramite idrolisi da effettuarsi in mare aperto sia una vera e propria imposizione, una violazione cioè delle regole più elementari di rispetto della democrazia e di informazione sui pericoli che si possono correre decisione “calata dall’alto”, come spesso è stata definita, una vera e propria violazione delle convenzioni internazionali che stabiliscono l’intransitabilità di armi chimiche in qualsiasi territorio, in assoluta violazione di tali principi, per le varie incertezze e i rischi che l’operazione comporta,. Pertanto saremo a fianco delle azioni di denuncia alla Magistratura che il coordinamento intenderà intraprendere.

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