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    Mons. Cantafora "Chi contempla Dio dimentica il proprio egoismo"

     

    Mons. Cantafora "Chi contempla Dio dimentica il proprio egoismo"

    20 giu 14 “ Chi contempla Dio, chi si nutre di Dio così, dimentica facilmente se stesso e il proprio egoismo e impara a uscire da sé, a non ritenersi più il centro del mondo, perdendosi di vista.” Così il Vescovo di Lamezia Terme Mons. Luigi Cantafora che ieri sera ha presieduto la celebrazione diocesana del Corpus Domini, la Solennità del Corpo e Sangue di Gesù Cristo. L’Eucaristia come centro della vita del cristiano e della Chiesa, la celebrazione eucaristica come memoriale che va oltre il semplice ricordo e consiste nell’ “invitare il Padre a ricordarsi di ciò che Gesù ha fatto per noi e, per amore di Lui, beneficarci e perdonarci”. Così il Vescovo di Lamezia ha parlato del Mistero del Corpo e Sangue di Cristo, una delle verità fondamentali della vita cristiana, “memoriale del dono d’amore di Gesù per noi”: “il sacerdote, invocando il Padre, durante la preghiera eucaristica” – ha detto il Vescovo nell’omelia - “aiuta tutti noi a non dimenticare tutti i benefici del Signore, ci aiuta a ricordarci di Gesù”. Dal presule l’invito a non dimenticare i benefici che Dio opera nella vita di ogni uomo, perché “la dimenticanza genera superbia, presunzione di riuscire a farcela da soli, ingratitudine e se il cuore non è grato si chiude nell’egoismo, nella sfiducia e nell’amarezza”. Il Vescovo si è soffermato sul valore della memoria e del ricordo come “una delle facoltà più misteriose dello spirito umano che non coinvolge solo l’intelletto e la volontà, ma il cuore, perché il cuore fa tesoro, cioè ricorda, ciò che ama: ricordare è allora pensare con amore.” “Ritorniamo a valorizzare l’immenso potenziale spirituale racchiuso in questo ricordo di Gesù per fare, del ricordo di Gesù, la nostra gioia e la nostra forza nel nostro pellegrinaggio” è il monito di Mons. Cantafora che ha invitato i fedeli ad “accompagnare e ad adorare il Signore Gesù senza temere di bruciare il nostro tempo in pura perdita, senza temere l’incomprensione del mondo, ma gustando la sua presenza di pace e attingendo da Lui la forza per vivere in questo nostro mondo così turbato e disorientato.” Dopo la concelebrazione con il clero diocesano, il Vescovo ha presieduto un momento di preghiera in Cattedrale alla presenza dei movimenti e delle associazioni ecclesiali.

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