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    Rinviata udienza d'Appello DDA su aggravante mafia per Scajola

     

     

    Rinviata udienza d'Appello DDA su aggravante mafia per Scajola

    19 giu 14 E' stata rinviata al 17 luglio prossimo l'udienza dei giudici del Tribunale del riesame di Reggio Calabria che devono decidere sull'appello presentato dalla Dda contro la decisione del gip di non contestare l'aggravante mafiosa a Claudio Scajola, Amedeo Matacena, alla moglie Chiara Rizzo e agli altri cinque indagati nell'inchiesta sul presunto aiuto fornito all'ex deputato di Fi per sfuggire alla condanna definitiva a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. E' stato il pm della Dda reggina Giuseppe Lombardo a chiedere il rinvio per poter depositare nuovi atti che materialmente non gli sono ancora arrivati. Il tribunale ha quindi fissato al 5 luglio la scadenza per i nuovi depositi ed al 17 l'udienza. Nel ricorso, Lombardo ha sostenuto che Scajola e Matacena risultano "inseriti in un circuito criminale ben più ampio, visto il ruolo di Matacena in ambito 'ndranghetistico ricostruito dalla sentenza di condanna" e che l'ex ministro, aiutandolo, "agevola una pedina indispensabile per il sistema criminale di cui la 'ndrangheta fa parte" e "agevola la 'ndrangheta in ambito politico imprenditoriale". La Dda ha sostenuto non è condividibile il giudizio del gip "basato sull'immotivato superamento dei risultati investigativi evidenziati", compiendo un percorso motivazionale "non comprensibile". Secondo Lombardo ed il sostituto procuratore nazionale antimafia Francesco Curcio, la condanna definitiva di Matacena dimostra che "la cosca Rosmini aveva individuato in Matacena il politico che aveva manifestato disponibilità a favorire gli interessi della cosca" ed che un "accordo come quello stipulato con i Rosmini non richiede alcuna rinnovazione". Motivo per il quale tutti coloro - gli otto indagati - che aiutano Matacena nella latitanza e nella schermatura dei beni agevolano la 'ndrangheta. Compreso Scajola che secondo i pm sembra "un socio occulto" di Matacena. "Non appare un azzardo - hanno scritto i pm nell'appello al riesame - affermare che Scajola e Matacena condividono interessi che vanno ben oltre l'aiuto per ragioni squisitamente umanitarie risultando gli stessi inseriti in un circuito criminale ben più ampio che trova la sua chiave di lettura in quell'antefatto processuale costituito dal ruolo di Matacena in ambito 'ndranghetistico". Col suo comportamento Scajola, hanno sostenuto i magistrati, "consapevolmente agevola una pedina indispensabile (Matacena) per il sistema criminale di cui la 'ndrangheta fa parte", e "consapevolmente agevola la 'ndrangheta in ambito politico imprenditoriale".

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