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    Progetto pilota a Catanzaro su assistenza sociale

     

     

    Progetto pilota a Catanzaro su assistenza sociale

    13 giu 14 Da una parte l'aumento della popolazione anziana ultra sessantacinquenne, dall'altra la crescita parallela della richiesta di servizi di assistenza. In mezzo, la figura dell'assistente familiare o "badante" che dir si voglia, che, in Italia, secondo gli ultimi dati a disposizione, avrebbe raggiunto quota un milione e mezzo (per il 90% donne e in due casi su tre straniere). S'inserisce in questo contesto "Home Care Premium", il progetto sperimentale di assistenza domiciliare portato avanti dal distretto di Catanzaro Lido dell'Azienda sanitaria provinciale del capoluogo. Il progetto pilota, illustrato recentemente in Trentino ai rappresentanti della cooperazione sociale della regione, è stato indicato tra le buone prassi in un confronto tra le migliori esperienze realizzate in Italia ed all'estero nel settore della domiciliarità. L'iniziativa, destinata all'assistenza di dipendenti - pensionati pubblici in condizioni di non autosufficienza e fortemente sostenuta dal direttore generale dell'Asp, Gerardo Mancuso e dal direttore del distretto, Maurizio Rocca - è cofinanziata dall'Inps (ex Inpdap) e coinvolge 140 famiglie residenti nell'ambito della struttura socio-sanitaria. Sono 140 le persone prese in cura dal progetto: 105 donne e 35 uomini, dei comuni di Catanzaro (47), Borgia (35); Andali (14); Petronà (9); Sersale (7), e 28 da altri comuni del distretto. In pratica, ogni famiglia assistita beneficia di un contributo economico mensile da utilizzare esclusivamente per il pagamento dell'assistente familiare iscritto in un registro disponibile anche on-line sul sito dell'Azienda. Assistenza, dunque, ma anche opportunità occupazionale per tante persone. "L'analisi particolareggiata dei dati riferiti agli assistiti grazie al progetto HCP - afferma Franco Caccia, responsabile del progetto sperimentale di assistenza domiciliare - dimostra la concretezza di un lavoro con ricadute diverse sia per le famiglie quanto per le gli assistenti familiari. Il lavoro dell'assistente familiare è caratterizzato da una serie di attività quotidiane inserite in un piano personalizzato predisposto dall'assistente sociale Teresa Barberio. Un dato non trascurabile è rappresentato dall'intensità dell'assistenza assicurata. La media delle ore è infatti pari a 18-20 a settimana. Non meno importante è la media della retribuzione degli assistenti familiari che è pari a 700 euro mensili per un periodo di lavoro di un anno". Da marzo i piani di assistenza si sono arricchiti con altre prestazioni domiciliari fornite da figure quali l'operatore socio sanitario e lo psicologo e di servizi di supporto come il trasporto assistito. A breve, altre iniziative sono previste con l'attivazione di punti di aggregazione e nuove forme di coinvolgimento del volontariato. "Del resto - conclude Caccia - proprio il tema della migliore qualità di vita possibile di persone non autosufficienti costituisce la principale sfida dei prossimi anni".

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