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    Mancata stampa Ora Calabria, Procura Cosenza chiude indagini

     

    Mancata stampa Ora Calabria, Procura Cosenza chiude indagini

    13 giu 14 La Procura della Repubblica di Cosenza ha chiuso le indagini relative alla mancata pubblicazione dell'edizione de L'Ora della Calabria con la notizia dell'indagine nei confronti di Andrea Gentile, figlio di Antonio Gentile, senatore del Nuovo Centrodestra. Nell'inchiesta - secondo quanto riporta stamane la Gazzetta del Sud - è indagato Umberto De Rose, titolare dello stabilimento tipografico dove veniva stampato il quotidiano, per il reato di violenza privata. La Procura di Cosenza ha escluso eventuali responsabilità nei confronti di Andrea Gentile ed ha avanzato la richiesta di archiviazione. La Procura ipotizza che De Rose avrebbe esercitato pressioni sull'editore del quotidiano, Alfredo Citrigno, per evitare la pubblicazione della notizia dell'indagine nei confronti di Andrea Gentile. De Rose, nel corso della telefonata con Citrigno, per convincere il suo interlocutore aveva fatto riferimento anche al 'cinghiale ferito'. De Rose, poi, contattò nuovamente l'editore informandolo della mancata stampa del giornale per un guasto della rotativa. L'ipotesi della Procura è che De Rose avrebbe volutamente evitato di stampare il giornale. Per accertare se realmente ci fu un guasto alla rotativa il sostituto procuratore, Domenico Assumma, ha disposto una serie di perizie tecniche nella tipografia di Umberto De Rose. La vicenda della mancata pubblicazione de L'Ora della Calabria provocò le dimissione del senatore Antonio Gentile dalla carica di sottosegretario al ministero dei trasporti.

    Quagliariello: Da Gentile correttezza. "Le conclusioni dell'inchiesta della procura di Cosenza confermano l'assoluta correttezza di Tonino Gentile e rendono ancor più valore alla scelta a suo tempo compiuta, senza essere neppure indagato, di attendere con fiducia gli accertamenti della magistratura tenendo il partito e le istituzioni al riparo da polemiche e strumentalizzazioni". Lo dichiara Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra. "Questa vicenda - prosegue Quagliariello - testimonia tra l'altro la volontà di essere centrodestra nuovo anche nel rapporto tra giustizia e politica. Da quanti incautamente si sono lanciati in campagne di stampa contro il senatore Gentile, sarebbe lecito attendersi almeno il riconoscimento dell'errore commesso".

    Schifani: Polemiche furono strumentali. "La richiesta di archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Cosenza per il figlio del senatore Antonio Gentile, in merito alla mancata pubblicazione dell'edizione de 'L'Ora della Calabria', restituisce soddisfazione al patimento ed alla sofferenza vissute in quei giorni". Lo ha dichiarato il senatore Renato Schifani, responsabile del programma del Nuovo CentroDestra e del coordinamento e del raccordo tra i Gruppi parlamentari del Ncd e il governo. "Infatti, a seguito della violenta campagna stampa, oggi rivelatasi ingiusta ed infondata - aggiunge - alla luce delle evidenze giudiziarie emerse, il senatore Gentile, mai indagato, fu costretto a dimettersi dalla carica di sottosegretario al ministero dei Trasporti. Una decisione presa con grande dignità e senso di responsabilità, al fine di evitare che quella brutale caccia all'uomo ingaggiata da giornali e tv danneggiasse il Nuovo CentroDestra. Adesso la decisione della Procura di Cosenza ha stabilito la verità, accertando il reale svolgersi dei fatti e le effettive responsabilità, confermando la strumentalità delle polemiche di quei giorni e la totale estraneità diretta ed indiretta del senatore Gentile ai fatti".

    Sacconi: piena estraneità Gentile. "La decisione della procura di Cosenza conferma la verità dei fatti sempre ribadita dal senatore Gentile, ovvero la sua piena estraneità ad ogni pressione su L'Ora della Calabria".Lo dichiara in una nota Maurizio Sacconi, Presidente dei senatori del Nuovo centrodestra. "Egli peraltro, rifiutando la nomina a sottosegretario - aggiunge - senza che alcuno glielo avesse chiesto, ha dimostrato senso dello Stato e fiduciosa attesa della decisione del magistrato. I molti che temerariamente hanno dichiarato e scritto contro di lui dovrebbero ora altrettanto pubblicamente rendergli onore con le dovute scuse".

    Direttore Ora Calabria: tacciano corifei Gentile. "Il senatore Tonino Gentile e i suoi corifei dovrebbero soltanto tacere e chiedere scusa, all'Italia, prima che a tutti noi giornalisti dell'Ora della Calabria, che fra l'altro viviamo in occupazione della redazione dallo scorso 25 aprile dopo aver subito una serie di soprusi in seguito alla notte dell'Oragate". Lo afferma il direttore dell'Ora della Calabria, Luciano Regolo, giornale che dal 23 aprile ha cessato le pubblicazioni a pochi mesi di distanza dalla bufera seguita alla mancata pubblicazione dell'edizione del 19 febbraio con la notizia di un'inchiesta in cui sarebbe indagato il figlio dell'esponente politico del Nuovo Centrodestra. "Trovo paradossale - prosegue Regolo - che Renato Schifani, responsabile del programma del Nuovo Centrodestra, gridi alla campagna 'violenta, oggi rivelatasi ingiusta e infondata' a proposito delle dimissioni da sottosegretario Gentile. Un paradosso intollerabile e grave dal momento che se la Procura di Cosenza ha chiesto l'archiviazione dell'accusa di violenza privata a carico del figlio del senatore, protagonista dell'articolo censurato con un blocco della rotativa, la stessa Procura ha raccolto i tabulati telefonici che documentano le frenetiche chiamate tra lo stampatore Umberto De Rose e il senatore Gentile la notte del 'bavaglio', l'ultima proprio dopo la telefonata oramai famosa del 'cinghiale ferito che poi ammazza tutti' che registrai e denunciai pubblicamente. Questi tabulati sono stati pubblicati oggi dal Corriere della Calabria e danno conferma a quanto De Rose stesso affermava al telefono intimando all'editore Alfredo Citrigno di farmi togliere la notizia su Andrea Gentile, poiché il padre stava aspettando una risposta e ponendosi quindi come suo mediatore e informatore". "Ricordo che ogni senatore - sostiene ancora Regolo - dovrebbe difendere la libertà di stampa, costituzionalmente garantita. Questo anche dopo che la perizia della Procura di Cosenza ha accertato che la notte della censura non vi fu alcun guasto alla rotativa. Al contrario, Gentile ha accusato noi giornalisti dell'Ora di essere 'ascari', gregari di complotti orditi non si sa da chi, mentre siamo solo vittime di prepotenze intollerabili in uno stato democratico, violenze e rapporti oscuri di cui stiamo ancora pagando le conseguenze".

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