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Assolto, dopo 4 anni, l'ex assessore regionale M. Tripodi
Assolto, dopo 4 anni, l'ex assessore regionale M. Tripodi 11 giu 14 Il Tribunale di Catanzaro ha assolto dall'accusa di abuso d'ufficio l'ex assessore all'Urbanistica della Regione Calabria, Michelangelo Tripodi, dei Comunisti italiani. Il processo conclusosi con l'assoluzione, dopo un'inchiesta protrattasi per quattro anni, traeva origine dalla nomina a Dirigente generale del Dipartimento Urbanistica e Governo del territorio della Regione Calabria dell'architetto Rosaria Amantea all'epoca in cui Tripodi era assessore. L'assoluzione è stata decisa dal Tribunale, presieduto da Giovanna Mastroianni, in accoglimento della conforme richiesta fatta dal pubblico ministero, Saverio Vertuccio. Tripodi è stato difeso dall'avvocato Nunzio Raimondi. L'ex assessore, in una dichiarazione, definisce "sconcertante" la vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto, sottolineando come "la sentenza del Tribunale dimostri che nella nomina dell'architetto non ci fu alcun abuso e non fu commessa alcuna irregolarità, dimostrando che è avvenuta in piena e completa legittimità. Crolla, così, miseramente il castello accusatorio che era stato imbastito nei miei confronti con tanto di clamore mediatico e di prime pagine sui quotidiani calabresi e sulle emittenti televisive in tutti i passaggi giudiziari che si sono susseguiti. Una sentenza che fa davvero giustizia in tutti i sensi e ripaga pienamente l'attesa silenziosa e fiduciosa che finora ho ritenuto di dover mantenere su una vicenda che personalmente ho vissuto come una vera e propria violenza che ho dovuto subire". "Mi fa piacere ricordare - afferma ancora l'ex assessore Tripodi - che anche il Pubblico ministero Vertuccio, a conclusione del dibattimento ed a seguito dell'istruttoria avvenuta con l'escussione dei "cosiddetti" testi a carico (Frascà, Izzo, Marasco e Barbaro) ha ritenuto di richiedere la mia assoluzione per la manifesta e comprovata estraneità ai fatti da parte del sottoscritto". "Vi è da rilevare, inoltre, a ulteriore riprova della palese strumentalità di tutta la vicenda - prosegue l'ex assessore regionale all'Urbanistica - la circostanza riguardante il gravissimo atteggiamento tenuto dalla Regione Calabria, che dopo aver chiesto ed ottenuto all'inizio del processo di potersi costituire parte civile contro di me, non si è mai presentata con il proprio legale, e neanche oggi nell'udienza conclusiva è risultata presente. Chiaro segnale di una fuga dalle proprie responsabilità dopo aver constatato la futilità e l'assoluta inconsistenza dell'accusa. Di tale comportamento inqualificabile l'ex presidente Scopelliti, la sua Giunta regionale e i dirigenti regionali coinvolti dovranno rispondere anche per i profili di carattere finanziario che ne deriveranno". "Colgo, infine, l'occasione per ringraziare calorosamente - conclude Tripodi - l'avv. prof. Nunzio Raimondi che, ancora una volta, ha dimostrato la sua alta capacità e competenza professionale assicurandomi una difesa assolutamente ineccepibile che è stata coronata da successo nel trionfo della giustizia".
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