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    Sciame sismico sul Polino, e scosse di terremoto nel vibonese

     

    Sciame sismico sul Polino, e scosse di terremoto nel vibonese

    06 giu 14 Uno sciame sismico con una nuuova forte scossa di magnitudo 4, dopo quella di due giorni fa del 3.7 ed altre due di assestamento del 2.6 e del 2.3, è stato registrato sul Pollino nella zona tra Mormanno e Rotonda. La più forte, quella di magnitudo 4.0 è stata registrata alla 15.41 mentre quelle di assestamenmto alle 15:43 ed alle 15:54. La Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Sistema nazionale di protezione civile. Dalle verifiche effettuate, l'evento - con epicentro individuato tra i comuni di Viggianello e Rotonda in provincia di Potenza e Morano Calabro e Mormanno in provincia di Cosenza- risulta avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati danni a persone o cose. Poco prima, alle 13:09, nelel Serre vibonesi è stata registrata un'altra scossa di magnitudo 2.3. Tutte le scosse sono sate abbastanza superficiali tra i 7 ed i 9 chilometri di profondità. Inoltre alle 10:31 un'altra scossa era stata registrata a mare di fronte la punta di Pizzo ed aveva magnitudo 2.1

    Sciame ebbe inizio nel 2010. I terremoti avvenuti oggi nella zona del Pollino rientrano nello sciame in atto in questa zona dal 2010. ''L'area è stata caratterizzata nel 2010 da un'attività sporadica e nel 2011 da fasi di attività alterne, mentre dal 2012 l'attività è diventata più costante'', osserva il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Negli ultimi due anni e mezzo i terremoti hanno interessato principalmente due aree: una localizzata più a Ovest, dove sono avvenute le scosse più importanti, come quella di magnitudo 5 dell'ottobre 2012, e una localizzata circa dieci chilometri più a Nord-Est. E' in quest'ultima che è avvenuto oggi il terremoto di magnitudo 4 avvertito dalla popolazione, seguito di almeno sette repliche, le maggiori delle quali di magnitudo 2,6 e 2,3. ''Nel tempo questa sequenza ci ha abituato ad alti e bassi; negli ultimi mesi si era tranquillizzata, ma non si è mai interrotta'', rileva ancora Amato. A generare questi terremoti è l'estensione della crosta terrestre perpendicolarmente rispetto all'Appennino, analoga a quella che si avverte ovunque lungo la catena montuosa. Le scosse di oggi, prosegue il sismologo, ''sono avvenute in una zona la cui sismicità è poco nota dal punto di vista storica''. Per questo motivo i ricercatori dell'Ingv continuano a studiarla costantemente.(

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