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    Quarantenne di Cassano "Grazie a Papa Francesco torno alla Chiesa dopo 20 anni"

     

     

    Quarantenne di Cassano "Grazie a Papa Francesco torno alla Chiesa dopo 20 anni"

    02 giu 14 L'esempio dato da Papa Francesco, e dal Vescovo di Cassano allo Ionio e segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino, lo ha riavvicinato alla Chiesa dopo oltre venti anni di "scetticismo". E' questa la storia di Pasquale Cersosimo, quarantenne di Cassano, gestore della casa-museo di Palazzo Biafora e da anni impegnato nel sociale con una associazione locale, che ora attende con grande ansia la visita pastorale del Papa che si svolgerà il 21 giugno. "Sono nato e cresciuto - racconta Cersosimo - in una famiglia normale, educato ai valori del catechismo ai quali ho sempre cercato di adeguare la mia vita e il mio agire sociale. L'immagine di Cristo che conduce una vita accanto agli ultimi, ai lebbrosi, ai mendicanti, ai diseredati per insegnare la parola di Dio mi ha sempre affascinato molto di più della gerarchia ecclesiastica di cui, anche il mio paese, era vittima inconsapevole. Vittima in quanto lo strapotere del clero e degli uomini di Chiesa, negli anni aveva contribuito a costituire una sorta di casta intoccabile". Cersosimo va indietro con i ricordi e racconta gli anni della sua giovinezza quando faceva parte del Coro Polifonico "Santa Cecilia" della Cattedrale di Cassano allo Ionio. "Quella è stata - ricorda - un'esperienza bellissima, a fianco a un sacerdote che rimarrà nella storia della Diocesi per la sua umiltà e la sua semplicità, don Peppino Campana. In quegli anni la mia fede è cresciuta ed è maturata, anche con il canto imparammo a servire gli ultimi". Un'esperienza che non durò a lungo anche perché - spiega Pasquale Cersosimo - "la Chiesa aveva perso l'originaria missione evangelica e spesso era intollerante ai mutamenti sociali cui era soggetta la nostra comunità. Erano gli anni in cui lo spaccio di droga nel mio paese aveva raggiunto livelli record coinvolgendo nell'attività di vendita e di consumo decine e decine di giovani. Ragazzi, emarginati da quel luogo che avrebbe dovuto accoglierli per primo: fu questo uno dei primi atteggiamenti che mi fece perdere la stima di certe persone, che fino ad allora avevo considerato i miei punti di riferimento". Arrivò poi il nuovo millennio. "La globalizzazione - aggiunge Cersosimo - portò a riempire la nostra terra di migranti. In quegli anni la Chiesa si schiera contro la guerra in Iraq, le parole di Giovanni Paolo II, 'Mai più la guerra' tuonarono in tutto il mondo. Nella Diocesi di Cassano cambiarono tre vescovi nel giro di sei anni e poi ci fu l'arrivo di monsignor Galantino. In quegli anni il mio scetticismo era molto forte. Un giorno, mentre stavo pulendo la mia automobile, vidi passare un sacerdote che non avevo mai visto. Nel salutarlo, mi accorsi che era il nuovo Vescovo. Gli corro incontro per dargli il benvenuto, scusandomi per le mie mani sporche. Lui mi guardò mi sorrise e stringendomi le mani mi disse 'ma figurati, stai lavorando' e con il suo sorriso vero mi lasciò, dileguandosi per i vicoli del centro storico che portano alla Cattedrale". Con il passare dei mesi e con le parole di Papa Francesco sempre più incentrate verso gli ultimi ed i bisognosi, Pasquale Cersosimo si accorge di un nuovo volto della Chiesa. "Inizio a vedere - afferma - l'impegno verso i bambini sinora lasciati soli nei quartieri degradati, destinati a fare figli a 16 anni e a diventare manodopera della criminalità organizzata. Inizio a vedere gruppi di Chiesa coinvolgere giovani e ragazzi in percorsi educativi e di reinserimento sociale. Inizio a vedere la Chiesa non più solo un entità destinata a dare assistenza ma a evangelizzare la parola di Dio, che oggi, grazie all'operato di Papa Francesco e del nostro Vescovo Galantino, è vivo ed evidente nelle parrocchie e nei gruppi parrocchiali". "Ora - conclude Cersosimo - finalmente, dopo venti anni di scetticismo, rivedo nuovamente una Chiesa al fianco degli ultimi. Vedo una Chiesa che avvicina tutti".

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