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    CamCom Reggio "2376 istituzioni terzo settore"

     

     

    CamCom Reggio "2376 istituzioni terzo settore"

    31 gen 14 Sono 2.376 le istituzioni no profit attive sul territorio della provincia di Reggio con circa tremila addetti e quasi 26mila persone coinvolte in veste di volontari. È la fotografia del terzo settore reggino come emerge dal Censimento delle Istituzioni no profit 2011, effettuato dall'Istat. Sul settore, in ambito provinciale, ha effettuato uno studio di approfondimento anche la Camera di Commercio di Reggio. "Il no profit - è scritto in un dell'ente -è particolarmente attivo nei settori delle attività sportive (27,9%), culturali e artistiche (17,4%), ricreative e di socializzazione (15,4%). Il terzo settore è presente anche nell'assistenza sociale e nella protezione civile (8,5%) nonché nel comparto istruzione e ricerca (8,1%)". "Il terzo settore - afferma il presidente dell'ente camerale reggino, Lucio Dattola - rappresenta un pilastro della nostra economia. Le difficoltà economiche sorte con la crisi e la perdita di ruolo della sfera pubblica, alle prese con rilevanti difficoltà finanziarie, hanno promosso una duplice veste per il no profit: a sostegno dei più deboli e della popolazione e a supporto del mercato e della produzione". "Particolarmente significativi - riporta ancora la nota - sono i dati emersi dall'ascolto di un campione rappresentativo di 200 organizzazioni del terzo settore operanti nella provincia. L'indagine rivela che, più dell'80% dei soggetti intervistati, non supera i 50 mila euro annui di fatturato. Risulta, quindi, nel complesso ancora debole la rilevanza in termini economici delle organizzazioni del terzo settore reggino. Un ulteriore segnale di debolezza economica del settore no profit è la scarsa capacità di creare posti di lavoro: per oltre l'80% del personale si tratta di volontari. Lo studio della Camera di Commercio mostra, inoltre, anche dei segnali di vitalità e dinamismo: oltre 2/3 delle organizzazioni coinvolte nell'indagine ha dichiarato, infatti, di aver introdotto recenti innovazioni. Più di metà delle organizzazioni intervistate ha investito su innovazioni di processo e organizzative (51%) e una percentuale simile su innovazioni di prodotto (52,5%). Strettamente connessa all'analisi relativa all'innovazione, è quella concernente gli ambiti di attività in cui il terzo settore reggino potrebbe trovare nuove occasioni di sviluppo. Le organizzazioni intervistate hanno evidenziato tre fondamentali macro aree: servizi socio-sanitari alla persona (indicati dal 48% del campione); filiera ambientale-turistico-culturale (turismo: 34,5%; cultura: 30%; ecologia e servizi ambientali: 21%) e, infine, attività educative, di istruzione e di ricerca (politiche educative: 23%; istruzione, ricerca e formazione: 24%)".

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