Smantellata dalla PS rete di spaccio a Cosenza: 15 arresti

23 gen 14 Una operazione della Polizia di Stato è in corso a Cosenza e nell'hinterland per l'esecuzione di quindici ordinanze di custodia cautelare e l'effettuazione di numerose perquisizioni domiciliari. Le misure cautelari sono state emesse dalla Procura della Repubblica di Cosenza a carico di altrettante persone dedite allo spaccio di eroina, cocaina e hascisc Gli elementi raccolti nel corso dell'attività d'indagine condotta dalla squadra mobile e durata circa un anno, hanno consentito agli investigatori di delineare le responsabilità dei singoli indagati che costituivano, per l'accusa, una rete di spaccio operante a Cosenza e, principalmente, nella parte vecchia della città.

--- Gli arresti (video)

In manette sno finiti: 1. FILICE Walter 20 anni di Cosenza (custodia in carcere); 2. SACCO Mario detto Maurizio 51 anni di Cosenza (custodia in carcere); 3. PAURA Marco 25 anni di Cosenza già detenuto agli arresti domiciliari (arresti domiciliari); 4. AIELLO Michele 24 anni di Cosenza; (custodia in carcere); 5. PRESTA Angelina 27 anni di Cosenza (obbligo di presentazione alla p.g.); 6. LORENZO Italo Luigi , alias "u’ nasone" 51 anni di Simeri Crichi (CZ) (custodia in carcere); 7. ANZILLOTTI Carmine 24 anni di Cosenza (arresti domiciliari); 8. LIGUORI Rolando 39 anni di Rose (CS) (arresti domiciliari); 9. RITACCO Agostino 33 anni di Cosenza (custodia in carcere); 10. CARDELLICCHIO Salvatore 39 anni di Cosenza (arresti domiciliari); 11. MASTROIANNI Francesco detto Gianfranco 41 anni di Cosenza (arresti domiciliari); 12. DI FINO Antonio alias “u’ cinese” 25 anni di Cosenza (custodia in carcere); 13. LA RATTA Andrea 36 anni di Cosenza (arresti domiciliari); 14. IULIANELLI Aldo 25 anni di Cosenza, già detenuto (custodia in carcere); 15. PERRI Daniele 25 anni di Cosenza (arresti domiciliari)

L’indagine eseguita dalla Squadra Mobile, nell’arco di tempo di circa 7 mesi, attraverso l’esecuzione di numerose intercettazioni ambientali e telefoniche, ha consentito di individuare una rete di spaccio attiva nel Capoluogo, focalizzata nel centro storico di Cosenza e composta degli odierni indagati. L’attività investigativa prendeva spunto dall’arresto avvenuto in data 04/10/2012 di Delphine PERRONE di anni 33. Dalle attività tecniche avviate di iniziativa, al fine di circoscrivere l’ambito criminale in cui operava la donna, si acquisivano ulteriori elementi che delineavano una articolata struttura finalizzata a rifornire gli assuntori di ogni genere di sostanza stupefacente. Nel corso dei servizi, si aveva infatti modo di documentare numerosi episodi di spaccio di eroina, cocaina, hashish e marijuana appurando tra l’altro che se pur non organici a gruppi criminali operanti in questo centro, gli odierni indagati, per l’approvvigionamento dei diversi tipi di stupefacente, facevano capo al gruppo criminale clan “degli Zingari” operante in questo centro. Continuano le investigazioni al fine di raccogliere ulteriori elementi su altri soggetti dediti all’attività di spaccio ed ai canali di rifornimento dello stupefacente, già emersi nell’ambito di altra indagine coordinata dalla medesima Autorità Giudiziaria. Nel corso dell’operazione sono state effettuate numerose perquisizioni locali, in esito alle quali è stato sequestrato diverso materiale ritenuto utile alle indagini, nonché alcune dosi di sostanze stupefacenti del tipo marijuana. Dopo le formalità di legge, gli indagati destinatari di misura carceraria, sono stati associati presso la locale Casa Circondariale, mentre gli indagati destinatari degli arresti domiciliari sono stati condotti presso le rispettive abitazioni, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Ricevevano prevalentemente per telefono le richieste di fornitura di dosi di droga le persone arrestate stamani dalla squadra mobile di Cosenza. E' quanto emerso dalle indagini. Numerose, infatti, sono le intercettazioni telefoniche in tal senso. L'inchiesta ha anche dimostrato che i guadagni erano ingenti anche perché tra clienti abituali e nuovi lo smercio era costante e capillare. Ciò consentiva agli spacciatori di pagare in contanti la droga che veniva fornita loro dal ''clan degli zingari''.