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    Tra 10 giorni arrivano armi chimiche a Gioia, partita nave Usa. Riunione a Roma

     

    Tra 10 giorni arrivano armi chimiche a Gioia, partita nave Usa. riunione a Roma senza i M5S

    21 gen 14 La nave Usa Cape Ray che dovrà imbarcare le armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro partirà domani dagli Stati Uniti e arriverà nel Mediterraneo tra 10 giorni. Lo si apprende da fonti dell'Opac. Sul fronte opposto invece resta tuttavia una situazione di stallo: il cargo danese e norvegese al largo di Latakia stanno ancora attendendo che il carico di agenti chimici raggiunga il porto siriano per poterli imbarcare.

    I sessanta container con le armi chimiche siriane arriveranno in Italia non prima di febbraio: e il trasbordo dai cargo norvegese e danese alla nave Usa Cape Ray avverrà a Gioia Tauro "da nave a nave attraccate in banchina senza sbarco a terra e stoccaggio dei container". L'incontro a palazzo Chigi tra il premier Letta, i ministri Lupi e Orlando e i rappresentanti delle istituzioni calabresi non chiarisce tutti i dubbi e non fuga tutti i timori, con i sindaci della Piana che ribadiscono di aver "subito" la decisione e di non esser convinti delle "ampie rassicurazioni", come le definisce invece il governatore Scopelliti, fornite loro dal governo. Lo stesso Scopelliti, all'uscita da palazzo Chigi davati alle telecamere aveva parlato di un trasferimento delle armi "in mare", "in un raggio di sicurezza che non coinvolge il territorio"; in serata, la precisazione che che il trasbordo sarebbe invece avvenuto in banchina, "da nave a nave", ribadendo tuttavia "la garanzia che l'operazione sarà compiuta nella massima sicurezza per il territorio e i cittadini" Certezze sulla complessa vicenda al momento ce ne sono comunque poche, se non che i cargo arriveranno. Agli inizi di febbraio, molto probabilmente, per attraccare alle banchine del porto ed effettuare il trasbordo. Il trasferimento dei container, di cui si occuperanno i portuali, dovrebbe durare "dalle otto alle 14, massimo 16 ore". "C'era stato fatto un quadro allarmante - dice Scopelliti - ed invece abbiamo avuto ampie rassicurazioni dal presidente Letta: siamo stati molto rigidi nel chiedere garanzie per la sicurezza e su questo c'è stato un impegno forte". Dal premier il governatore ottiene anche l'ok ad aprire un tavolo per "approfondire tutte le opportunità di sviluppo" per il porto. Perché, dice palazzo Chigi, questa deve essere un'occasione di rilancio economico dell'intera area. Nella riunione è poi stato ribadito che analoghe operazioni sono state fatte sia nel 2012 che nel 2013 a Gioia: nei due anni passati, sottolinea la nota del governo, lo scalo ha movimentato "in via ordinaria" e "in condizioni di assoluta sicurezza", 3.048 container per un totale di 60.168 tonnellate di materiale classificato in maniera analoga a quello contenuto nei 60 container provenienti dalla Siria. "Materiale tossico", afferma il governo, "non armi", che nella quasi totalità è stato trasbordato da nave a nave, vale a dire una "operazione analoga a quella prevista". Palazzo Chigi ritiene dunque le preoccupazioni dei cittadini "non rispondenti alla realtà dei fatti" anche se non può non ammettere che si tratta di timori "legittimi" frutto, anche, di una "non esaustiva comunicazione". Ecco perché d'ora in avanti il governo si impegna ad una "informazione puntuale" sull'intera vicenda, a partire dalla realizzazione di un opuscolo con tutte le notizie necessarie, che verrà distribuito alla popolazione". Parole che non tranquillizzano i sindaci della zona, che a Roma erano rappresentati da quello di Gioia Tauro, Renato Bellofiore e dal primo cittadino di San Ferdinando Domenico Madaferri. "Ci rendiamo conto delle esigenze del governo - dice quest'ultimo - ma le rassicurazioni secondo cui non si correrebbe alcun rischio non ci convincono. Non sappiamo di che sostanze si tratta ed è una decisione che subiamo ma non accettiamo". Madaferri annuncia anche che i sindaci hanno preso contatto con un esperto di diritto navale, "per capire se possiamo chiudere, nella piena legalità, il porto". Anche il M5s non crede alla versione del governo: dopo aver tentato, senza successo, di partecipare all'incontro di questa mattina e aver incontrato il sottosegretario Patroni Griffi, i parlamentari calabresi cinquestelle denunciano la mancanza di un'informazione "puntuale e organica" e chiedono la presenza dei ministri in Calabria durante le operazioni di trasbordo. In ogni caso, aggiungono, i trasbordi di sostanze tossiche effettuati negli anni scorsi, "data la mancanza di vigilanza e della sicurezza necessarie" del porto, provano "che i governi hanno considerato la Calabria terra di nessuno".

    Incontro a Palazzo Chigi a Roma. "Ci attendiamo una risposta seria e ferma del governo. Ci attendiamo garanzie e certezze su questa operazione". Lo ha detto il presidente della Calabria Giuseppe Scopelliti arrivando a palazzo Chigi dove a breve si terrà l'incontro con il premier Enrico Letta e i ministri Lupi e Orlando per la vicenda delle armi chimiche provenienti dalla Siria che dovrebbero transitare nel porto di Gioia Tauro. "C'è una posizione molto chiara del territorio e noi siamo portavoce della preoccupazione e del disagio di quel territorio - ha aggiunto il governatore -. Noi abbiamo il compito di ascoltare e poi prendere delle decisioni". Scopelliti ha poi aggiunto che questa mattina si è già sentito con Lupi il quale si è detto disponibile ad affrontare la questione della Zona economica speciale (Zes) per Gioia Tauro. "Questo significa - ha concluso - attenzione seria da parte del governo e punto qualificante per il territorio". Oltre agli esponenti del governo e al presidente della Calabria, partecipano all'incontro a palazzo Chigi anche il sindaco di San Ferdinando Domenico Madaferri, il primo cittadino di Gioia Tauro Renato Bellofiore e rappresentanti dell'autorità portuale.

    Riunione Sindaci rinviata a giovedì. E' stata rinviata a giovedì 23 gennaio, e si terrà a porte chiuse, la riunione dei sindaci della Piana di Gioia Tauro, che si sarebbe dovuta svolgere domani, per decidere le iniziative da adottare alla luce dell'incontro avuto oggi a Roma con il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, sul transito delle armi chimiche nel porto calabrese. A darne notizia è il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi. La riunione di domani era stata convocata per analizzare l'esito dell'incontro, a Palazzo Chigi, cui oltre al premier hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi e i ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, e dell'Ambiente e del Mare, Andrea Orlando. Nel corso della riunione di giovedì, secondo quanto si è appreso, potrebbe essere adottata la decisione di convocare in contemporanea tutti i Consigli comunali della Piana di Gioia Tauro per assumere una posizione comune sulla vicenda del trasbordo delle armi chimiche.

    Respinto ingresso parlamentari M5S a Palazzo Chigi. "Siamo davanti alla presidenza del Consiglio, ma non ci fanno entrare. È molto grave che dei parlamentari calabresi siano esclusi dall'incontro tra il governo e i sindaci del territorio sulla delicata vicenda del trasbordo di armi chimiche nel porto di Gioia Tauro". E' quanto affermano i parlamentati del M5s Dalila Nesci, Federica Dieni, Nicola Morra e Paolo Parentela che stamattina hanno tentato di entrare a palazzo Chigi dopo aver incontrato la settimana scorsa i sindaci di Gioia Tauro Renato Bellofiore e di San Ferdinando Domenico Madaffari.

    Scopelliti "Trasbordo avverrà in mare". "Abbiamo avuto ampie rassicurazioni dal presidente Letta" e dunque "l'operazione si può immaginare". Così il presidente della Calabria Giuseppe Scopelliti ha commentato con i cronisti l'incontro a palazzo Chigi con il premier e i ministri Lupi e Orlando. "C'era stato fatto un quadro allarmante - ha aggiunto - ed invece ci è stato spiegato che analoghe operazioni sono già state fatto nel 2012 e nel 2013 sia a Gioia Tauro sia in altri porti italiani". "Le operazioni di trasbordo" a Gioia Tauro dei container con le armi provenienti dalla Siria, "avverranno in mare, da nave a nave, in un raggio di sicurezza che non coinvolge il territorio". Lo ha detto il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti al termine dell'incontro a palazzo Chigi. Il trasbordo, ha spiegato il governatore, sarà effettuato con operatori del porto e dovrebbe durare "dalle 8 alle 14, massimo 16 ore", alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi. "Crediamo che questa decisione - ha aggiunto Scopelliti - potrebbe dare serenità ai cittadini. La loro reazione, dipende da come noi esprimeremo la questione. Siamo stati molto rigidi e rigorosi nel chiedere garanzie per la sicurezza e su questo c'è stato un impegno forte da parte del governo". Scopelliti ha poi sottolineato che nel corso dell'incontro Letta ha ricordato che c'era un impegno della comunità internazionale per il disarmo in Siria e dunque "l'Italia dovrà fare la sua parte".

    Santelli: Bene M5S contro scelta Governo. "Sono lieta che i colleghi di M5s abbiamo scelto di unirsi alla protesta contro la scelta del governo di portare le armi chimiche a Gioia Tauro. Mi auguro che a questi si uniscano però anche i colleghi calabresi che appoggiano la maggioranza di governo, sicura che una loro decisa presa di posizione avrebbe estrema importanza in questa delicata problematica fra calabresi e governo". E' quanto dichiara Jole Santelli, deputato di Forza Italia.

    Scopelliti "Carenza comuniczioni colpa Governo". C'è stata una "carenza di comunicazione" sulla quale ha "grande responsabilità il governo". Lo ha detto il presidente della Calabria Giuseppe Scopelliti al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio Letta sull'arrivo dei container con le armi siriane al porto di Gioia Tauro. Scopelliti ha poi sottolineato che l'arrivo della nave deve essere l'occasione per "accendere i riflettori sul porto di Gioia Tauro, perché mai si è investito sullo scalo". "Letta si è impegnato ad aprire un tavolo per individuare una strategia di rilancio del porto. Questa deve essere un'opportunità da cogliere non in termini di compensazione".

    Patroni Griffi a M5S "Governo fornirà tutte informazioni". In relazione alla richiesta di alcuni parlamentari del M5S di poter partecipare alla riunione convocata questa mattina a Palazzo Chigi tra il Governo e le autorità locali calabresi su Gioia Tauro si fa presente che il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, ha contattato, nella giornata di ieri, il Vicepresidente della Commissione Difesa della Camera, l'onorevole Massimo Artini (M5S) comunicando che si è trattato di un incontro tra il Governo e le autorità locali e che, per questo motivo, non poteva essere prevista la partecipazione di parlamentari, che, peraltro, non sarebbe potuta essere limitata a un solo gruppo. Il Sottosegretario, tuttavia, fermi restando i canali istituzionali di comunicazione tra Governo e Parlamento, si è dichiarato disponibile a fornire all'onorevole Artini tutte le informazioni anche a seguito della riunione.

    Presidente Raffa: no a baratti. "No al baratto tra l'uso del porto di Gioia Tauro per il trasbordo delle armi chimiche siriane e la concessione della Zona economica speciale (Zes). Lo scambio appartiene ai popoli medievali". Lo afferma Giuseppe Raffa, presidente della Provincia di Reggio Calabria, commentando gli esiti della riunione a Roma sul trasbordo delle armi chimiche. "E noi che siamo una classe politica evoluta - prosegue Raffa - abbiamo il dovere di non tacere su una situazione di grande rischio per le nostre popolazioni e resistere così a promesse e false lusinghe. Il Governo ha deciso e la classe politica regionale ha obbedito senza battere ciglio. La riunione di questa mattina, purtroppo, ha confermato la subalternità della Calabria alle logiche partito centriche romane". "Anche la politica - sostiene ancora il presidente della Provincia di Reggio Calabria - è obbligata ad osservare l'etica della verità, altrimenti tradisce la volontà popolare. Quello stesso tradimento che viene messo in atto ogni qualvolta la leadership politica in Calabria usa un linguaggio mentre a Roma diventa subalterna di un potere centrale che, nonostante i 150 anni dall'Unità nazionale, continua a considerarci sudditi e non cittadini".

    Santelli "Oltre al danno la beffa": "Spero che al tavolo su Gioia Tauro Palazzo Chigi abbia dato maggiori informazioni rispetto alle notizie sinora trapelate. Sarebbe davvero ridicolo se fossero vere le indiscrezioni che circolano. Sostanzialmente sembrerebbe che si siano limitati a dare un buffetto sulle guance degli amministratori calabresi. Davvero oltre al danno dobbiamo prenderci anche la beffa?". E' quanto dichiara la deputata di Forza Italia, Jole Santelli.

    PD: Zona speciale per Gioia Tauro: "E' nostra opinione che lo Stato italiano deve dichiarare Gioia Tauro Zona Economica Speciale (Zes), poiché questo provvedimento consentirebbe all'area retrostante di accogliere iniziative produttive, utilizzando anche le merci che transitano dal porto". E' quanto si afferma in una nota del Gruppo del Partito Democratico del Consiglio regionale della Calabria. "Questa iniziativa, unitamente alla riduzione dell'accise sui carburanti e della tassa di ancoraggio - prosegue la nota - incrementerebbe le attività portuali, valorizzerebbe, sotto il profilo produttivo, l'area circostante ed aumenterebbe significativamente i livelli occupazionali. E' sbagliato, però, diciamo al Presidente Scopelliti, scambiare la Zes con attività riguardanti materiale sensibile, poiché tutto ciò sminuirebbe le iniziative dei sindaci dell'area e aumenterebbe l'allarme e la preoccupazione delle popolazioni, che hanno diritto allo sviluppo economico a prescindere da compromessi che potrebbero risultare nocivi per la salute dei cittadini e per la sicurezza"

    Governo ad Autorità: occasione rilancio porto. "Una occasione di rilancio economico del porto e dell'intera area". Questo potrà diventare per Gioia Tauro l'arrivo della nave Usa Cape Ray che dovrà imbarcare le armi chimiche siriane. E' quanto ha detto questa mattina il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, alle autorità locali, ricevendole a Palazzo Chigi insieme al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, e ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, e dell'Ambiente e del Mare, Andrea Orlando. All'incontro erano presenti i sindaci di Gioia Tauro e di San Ferdinando, il presidente della Regione Calabria, il presidente dell'Autorità Portuale di Gioia Tauro, i membri del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, l'amministratore delegato di Medcenter Container Terminal e il vicepresidente Terminal Marittimi del Gruppo Contship. "Il governo - si legge in una nota di Palazzo Chigi - ha assicurato ai rappresentanti delle istituzioni un coinvolgimento e una costante informazione sullo stato dell'operazione. La visibilità anche internazionale che la vicenda darà a Gioia Tauro e alla sua eccellenza logistica dovrà essere utilizzata, con il concorso delle autorità nazionali e locali, come occasione di rilancio economico del porto e dell'intera area". "A tal fine - si legge ancora - la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dei Trasporti si sono impegnati, insieme con le istituzioni locali, ad approfondire tutte le opportunità di sviluppo che l'ordinamento nazionale ed europeo consentono".

    Sindaco San Ferdinando: Valutimo chiusura porto, rassicurazioni non convincono. "Abbiamo preso contatti con un esperto di diritto navale per capire se possiamo chiudere il porto. Se lo potremo fare, lo faremo nella legalità". Lo ha detto il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, in relazione al trasbordo di armi chimiche previsto nel porto calabrese. "E' una decisione quella del Governo - ha aggiunto Madafferi - che subiamo ma che non accettiamo. Certo avremo un gran da fare perché le nostre popolazioni sono contrarie e noi abbiamo il dovere di tutelarle".
    "Ci rendiamo conto delle esigenze del Governo ma le rassicurazioni secondo cui non si correrebbe alcun rischio, non ci convincono". Ha poi affermato il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, dopo l'incontro con il Governo avuto assieme al collega di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, e al governatore Giuseppe Scopelliti a Palazzo Chigi sul trasbordo delle armi chimiche. "Non sappiamo - ha aggiunto - i quali sostanze si tratta. C'è stato difetto informazione. Noi ci muoveremo, comunque, nell'ambito della legalità".

    M5S: ricevuti da Patroni Griffi: Calabria terra di nessuno. Sulla vicenda del trasbordo di armi chimiche a Gioia Tauro, nel pomeriggio i parlamentari calabresi M5S Dalila Nesci, Federica Dieni, Nicola Morra e Paolo Parentela sono stati ricevuti dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi. All'incontro hanno partecipato anche altri parlamentari Cinque Stelle: il senatore Bruno Marton, membro del Copasir, e il deputato Massimo Artini. Nesci, Dieni, Morra e Parentela avevano chiesto di partecipare all'incontro della mattina, a Palazzo Chigi, tra rappresentanti del governo e sindaci della Piana di Gioia Tauro. Tuttavia, arrivati per sostenere gli amministratori locali erano stati respinti. Il governo ha poi ascoltato il Movimento Cinque Stelle, "che in solitudine - riferiscono gli stessi parlamentari - sta vagliando informazioni ufficiali, chiedendo spiegazioni all'esecutivo e difendendo il territorio". Nesci, Dieni, Morra e Parentela informano:"Il sottosegretario Patroni Griffi ha riferito che nel 2012 e nel 2013 a Gioia Tauro vi sono stati trasbordi analoghi, confermando la classificazione di sostanze tossiche 6.1 circa i materiali da trasbordare. Da parte nostra - continuano i parlamentari M5S - abbiamo obiettato la gravità dei trasbordi avvenuti, data la mancanza della vigilanza e della sicurezza necessarie, prova che i governi hanno considerato la Calabria come terra di nessuno. Al sottosegretario abbiamo ricordato delle colpe, l'inquinamento ambientale della Piana di Gioia Tauro e la tendopoli di San Ferdinando". Nesci, Dieni, Morra e Parentela hanno sollevato a Patroni Griffi il problema della sicurezza del Porto di Gioia Tauro, che "da qui in avanti va protetto dalla 'ndrangheta e preservato da interessi illeciti". I parlamentari M5S concludono: "Al momento manca un' informazione puntuale e organica da parte del governo che dovrà essere tempestiva per evitare il panico e possibili strumentalizzazioni. Abbiamo inoltre chiesto la presenza di ministri in Calabria, sia per informare la popolazione sia durante il trasbordo. Il sottosegretario Patroni Griffi ha ricevuto forte il nostro messaggio"

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