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    Operazione antidroga a Catanzaro, 22 arresti tra loro un legale ed un CC

     

    La coca per i i vip a Catanzaro, 22 arresti tra loro un legale ed un CC. Spaccio sulla barca

    24 feb 14 La Squadra mobile di Catanzaro ha arrestato 22 persone ritenute responsabili della gestione del narcotraffico nel capoluogo calabrese, con canali di rifornimento in tutta la regione. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda), hanno consentito di sgominare, secondo quanto riferito dagli investigatori, un'organizzazione dedita al traffico di droga capeggiata da persone di spessore criminale che si avvalevano della complicità di giovanissimi, di indole particolarmente violenta, dedite anche a rapine ed estorsioni. Tra gli arrestati anche 'insospettabili', che fornivano lo stupefacente ad una clientela d'élite della città. Tra le persone arrestate ci sono anche un avvocato, Gennaro Accorea, ed un appuntato dei carabinieri, Mario Russo, entrambi accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina. Accorea è stato portato in carcere mentre Russo è stato posto ai domiciliari. Gli agenti della squadra mobile di Catanzaro, diretti da Rodolfo Ruperti, hanno compiuto numerose intercettazioni telefoniche e registrato le immagini delle attività di spaccio di droga. Nel corso delle indagini è emerso che l'avvocato Accorea utilizzava la sua barca per lo smercio di cocaina a persone della 'Catanzaro bene'. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Giuseppe Perri, che ha accolto la richiesta del Procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dei sostituti della Dda, Carlo Villani e Vincenzo Capomolla.

    I provvedimenti restrittivi: Quindici persone in carcere, sei ai domiciliari ed un obbligo di dimora. Sono questi i numeri dell'operazione 'All inclusive' portata a termine dagli agenti della squadra mobile di Catanzaro. In carcere sono finiti Antonio Scozzafava, di 51 anni; Stefano Sestito (25), Giovanni Russo (43), Alessio Melina (22), Lorenzo Merante (33), Gennaro Corea (35), Fabio Valentino (24), Alessio Gennaro Spagnolo (29), Antonio Gualtieri (42), Massimo Purcaro (40), Giuseppe Barbuto (39), Massimo Fazio (39), Giuseppe Tolomeo (34), Maurizio Anastasi (53) ed Alfredo Benincasa (37). Sono stati posti ai domiciliari Antonio Nisticò (24), Domenico Rubino (40), Santo Grande (56), Mario Russo (41), Filippo Potenza (35) e Vittorio Garcea (29). Un romeno è ricercato. E' stato sottoposto all'obbligo di dimora Maurizio Colicchia (47).

    Tante intercettazioni per legale e carabiniere. Intensi rapporti telefonici tra l'avvocato Gennaro Corea (e non Accorea come si era appreso inizialmente, ndr), di 35 anni, ed il carabiniere Mario Russo, sono emersi nel corso delle indagini della squadra mobile di Catanzaro sul traffico e spaccio di droga nel capoluogo calabrese. Russo fino a diversi mesi fa era in servizio presso gli uffici della Procura della Repubblica di Catanzaro e successivamente, probabilmente proprio a causa delle indagini, è stato trasferito ad altro incarico. Tra Russo e Corea sarebbero state intercettate numerose telefonate durante le quali si sarebbe fatto riferimento alla droga. Gli investigatori, durante le indagini, hanno compiuto numerosi riscontri alle conversazioni dei due indagati.

    Furti e rapine per comprare la droga. Le indagini della squadra mobile di Catanzaro nell'ambito dell'operazione "All Inclusive" hanno consentito di accertare che i soggetti più giovani, dell'organizzazione in diverse circostanze, con il fine di procurarsi somme di denaro per l'approvvigionamento di droghe, non avevano avuto remore ad effettuare diversi furti e rapine. Una rapina, in particolare, era stata compiuta nei confronti di un gestore di una rivendita di tabacchi del Quartiere Janò di Catanzaro che, nel novembre 2012, si era visto costretto a consegnare l'incasso della giornata ammontante a circa 5.000 euro a due persone armate di pistola che si erano allontanate a bordo di una autovettura condotta da un complice.

    Un cartello per calmierare il prezzo della coca. Avevano stretto un patto di ferro per calmierare ed avere un prezzo unico per la droga che veniva spacciata a Catanzaro. E' quanto emerge dalle indagini della squadra mobile di Catanzaro che hanno portato all'arresto di 22 persone (un romeno è ricercato), tra cui un avvocato ed un carabiniere. Il primo gruppo faceva capo ad Antonio Scozzafava, di 41 anni, e Stefano Sestito (25), mentre l'altro era capeggiato da Antonio Gualtieri (42) e Giuseppe Barbuto (39). Il primo gruppo avrebbe spacciato la droga all'interno delle discoteche della zona di Catanzaro, considerato che molti degli arrestati lavoravano come addetti alla vigilanza. A questo poi si aggiunge il ruolo avuto dall'avvocato Gennaro Corea il quale, secondo gli investigatori, oltre ad aver avuto un ruolo di finanziatore, avrebbe anche utilizzato la sua barca per vendere lo stupefacente ad una clientela composta prevalentemente da professionisti della zona. Il secondo gruppo si sarebbe occupato dello spaccio di droga svolto con i metodi classici. Tra i componenti c'era anche il titolare di un bar. In quest'ambito avrebbe avuto anche un ruolo il carabiniere Mario Russo. A quest'ultimo, inoltre, viene contestato anche un tentativo di recuperare le somme per una partita di droga non pagata. I particolari dell'operazione sono stati resi noti dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, dall'aggiunto, Giuseppe Borrelli, dal questore, Vincenzo Carella, e dal dirigente della squadra mobile Rodolfo Ruperti. "Questa è un'operazione - ha detto Lombardo - che deve dar fiducia alla gente. Lo spaccio di droga è un fenomeno che desta allarme e noi abbiamo dato una significativa risposta. Eravamo in presenza di due gruppi che avevano calmierato il prezzo della droga e la presenza di un carabiniere, che prima lavorava in Procura e poi è stato allontanato, ha destato in noi un'amara sorpresa. C'è poi l'avvocato che trattava droga sulla sua barca per gente raffinata". Borrelli ha evidenziato che "questa attività dimostra che nel capoluogo ci sono spazi di illegalità". Per il questore Carella si è trattato di una "indagine molto complessa che ha portato alla luce anche rapine e furti". Ruperti ha riferito che "la droga veniva acquistata ad Isola Capo Rizzuto e nel reggino. Quantità di 2-300 grammi a settimana che poi veniva venduta a Catanzaro".

    Il cc pusher che riscuoteva i crediti: Il carabiniere "Mario Russo è risultato pienamente inserito all'interno dell'organizzazione criminale promossa e diretta da Gualtieri, fungendo da principale collaboratore di Giuseppe Barbuto nella co-detenzione della sostanza stupefacente da destinare allo spaccio". E' quanto scrive il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Perri, nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto di 22 persone tra cui anche un avvocato ed il carabiniere Mario Russo. "Egli peraltro - aggiunge il Gip - svolge le funzioni di pusher e si impegna, per di più, nella esazione dei crediti, per far si che Barbuto onori i suoi debiti nei confronti dei fornitori. Russo è tutt'altro che ignaro dell'apparato organizzativo che lo circonda e nel quale delinque, ponendo in essere reiterate condotte illecite che confermano la sua volontà di continuare ad esercitare l'attività di spaccio all'interno dell'associazione".

    Il legale indagato si era fatto il giro. In una delle conversazioni telefoniche intercettate, due indagati parlano dell'avvocato Gennaro Corea ed emerge, come afferma il giudice per le indagini preliminari nell'ordinanza di custodia cautelare, il ruolo di "Corea quale fattiva partecipazione all'associazione criminale dedita al traffico di droga, nella quale il predetto aveva il compito di spaccio al dettaglio". Alessio Melina chiede a Stefano Sestito a che prezzo sta vendendo la droga a Gennaro Corea e Stefano risponde "a cinquanta". Detto ciò Alessio Melina afferma testualmente, riferendosi all'avvocato, "la merda se l'è fatto il giro!". Stefano Sestito, poi, in una ulteriore conversazione riferisce al suo interlocutore che "io a Gennaro gliela passo a 55...a me Gennaro mi interessa più di tutti, è lui che la caccia, mò è il periodo che lui va sopra la barca".

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