Apertura anno giudiziario Tar Calabria: maggiori controversie interdittive antimafia - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Anno giudiziario Tar Calabria: maggiori controversie interdittive antimafia

22 feb 14 "La prevenzione dei fenomeni criminali continua a rappresentare una priorità, in questi ambiti, nella scala degli obiettivi delle istituzioni poiché essa condiziona alla radice le prospettive di sviluppo della regione". Lo ha detto il presidente del Tar della Calabria, Guido Salemi, in occasione della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario. "Quanto ai settori che hanno formato oggetto dell'intervento di questo tribunale amministrativo regionale - ha aggiunto Salemi - vanno citate, in primo luogo le informative prefettizie antimafia. Il contenzioso ha interessato prevalentemente imprese di modeste dimensioni con attività nel settore edilizio, nel settore dei servizi portuali, del settore trasporto biomasse e nel settore boschivo. In questo contesto, il tribunale ha una funzione di riscontro dell'attività delle forze di polizia, le cui risultanze vengono enucleate dalla prefettura nella cosiddetta informativa antimafia. In questo quadro, alla luce dell'indirizzo del Consiglio di Stato, secondo il quale i legami di parentela non paiono di per sé sufficienti a giustificare l'emanazione di misure interdittive, il Tribunale ha ritenuto necessario, con equidistanza, basare le proprie decisioni sul riscontro di elementi indiziari ulteriori e contigui, quali le frequentazioni o i precedenti penali, anche senza specifica attinenza al fenomeno di delinquenza organizzata". Per il presidente Salemi, "sotto il profilo quantitativo, il bilancio del Tar va ritenuto soddisfacente. In particolare l'arretrato è diminuito di circa il 16% e il numero dei ricorsi definiti è superiore al numero dei ricorsi introitati. Nel 2013 sono stati presentati 1789 ricorsi e sono state pronunciate 919 sentenze di merito; nello stesso periodo sono stati pronunciati 3.750 decreti decisori". "Va considerato - ha sostenuto ancora il presidente del Tar Calabria - l'elevato numero di pronunce cautelari (594 ordinanze collegiali e 88 decreti presidenziali, pari in tutto a 682 pronunce), il numero anch'esso elevato di ordinanza collegiali (istruttorie pari a 2293), l'emissione di vari altri provvedimento presidenziali (decreti ingiuntivi, provvedimenti istruttori presidenziali). La riduzione dell'arretrato è dovuto al costante impegno dei magistrati e del personale. Relativamente ai primi occorre sottolineare che, nel 2013, i magistrati in servizio sono stati pari a 7 unità più il presidente rispetto ad una pianta organica che ne prevede 12 più il presidente. La situazione è migliorata nell'anno in corso essendovi stata l'immissione di nuovi magistrati per un totale complessivo di 9 più il presidente. Per il Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa è intervenuta Silvia Coppari che ha evidenziato i contenuti del programma straordinario di smaltimento dell'arretrato, mentre il presidente del Consiglio degli ordini distrettuali, Giuseppe Iannello, ha messo in evidenza che il Tar di Catanzaro "non è una tribunale di periferia, ma una sede da considerare ambita perché il confronto sui temi del diritto avviene ai più alti livelli". Sia Iannello che il coordinatore regionale degli avvocati amministrativi, Oreste Morcavallo, hanno poi stigmatizzato "l'aumento reiterato dei costi che limita il libero accesso alla giustizia". L'avvocato distrettuale dello Stato, Giampiero Scaramuzzino, è intervenuto in tema di interdittiva antimafia, mettendo in rilievo l'importanza dei legami familiari all'interno di organizzazioni criminali come la 'ndrangheta.