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    E' giallo sulla non uscita de "L'Ora della Calabria"

    La conferenza stampa del Direttore de "L'Ora della Calabria"

     

    E' giallo sulla non uscita di "Ora Calabria", Direttore "Pressioni", stampatore "Mai fatte"

    19 feb 14 "Ieri notte si è consumato un fatto gravissimo per la libertà di stampa, la violazione delle più elementari regole della democrazia e del vivere civile". Lo afferma in una nota il direttore del quotidiano L'Ora della Calabria, Luciano Regolo, spiegando i motivi che hanno portato alla mancata pubblicazione del giornale nella giornata odierna. "Ultimata la lavorazione del giornale, a tarda ora, l'Editore - aggiunge - mi ha chiesto se non fosse possibile ritirare dalla pubblicazione l'articolo relativo all'indagine in corso sul figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, al quale sono contestati i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell'ambito del caso Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Di fronte alla mia insistenza, nella difesa del diritto di cronaca, ho minacciato all'Editore stesso le mie dimissioni qualora fossi stato costretto a modificare il giornale, vanificando il mio lavoro e quello dei miei colleghi". "Mentre discutevamo di questo, in mia presenza - prosegue Regolo - e in viva voce, l'editore ha ricevuto la telefonata del nostro stampatore Umberto De Rose, il quale, ponendosi come 'mediatore' della famiglia Gentile, faceva ulteriori pressioni per convincerlo a non pubblicare la notizia, ricordandogli che 'il cinghiale, quando viene ferito, ammazza tutti'. Avendo io ribadito all'Editore che non intendevo in alcun modo censurare ciò che era stato scritto, ci siamo salutati. Così De Rose, dopo avere chiamato insistentemente la redazione, soltanto alle due di notte ha fatto sapere che il giornale non poteva andare in stampa per un guasto alle rotative". "E' evidente - conclude - che si è trattata di un'azione intollerabile e ingiusta, e aspetto serenamente che la Procura di Cosenza mi convochi per produrre la documentazione in mio possesso riguardo alle pressioni che Gentile, per interposta persona, ha effettuato per evitare che fosse divulgata l'indagine sul conto di suo figlio".

    Stampatore: Mai fatte pressioni. "Se Luciano Regolo ipotizza che ho volontariamente dichiarato un guasto alla rotativa per impedire la stampa del giornale, allora devo replicare su tre aspetti fondamentali". Lo afferma l'imprenditore Umberto De Rose, stampatore del quotidiano L'Ora della Calabria, replicando a quanto dichiarato dal direttore del giornale, Luciano Regolo. "Il primo aspetto - aggiunge - è che non avrei avuto nessuna eventuale necessità di fare pressioni preventive, atteso che il guasto lo avrei potuto simulare a qualsiasi ora. Il secondo aspetto è che garantisco la libertà di stampa di questo giornale, considerato che da circa dieci mesi non vengono adempiuti gli obblighi contrattuali di controparte". "Ed infine - dice ancora De Rose - il terzo aspetto è che se già il suo editore gli stava facendo pressioni per quella vicenda, che interesse avevo io a perorare cause di terzi? Voglio ribadire che l'editore è l'unico ad avere un potere sulla direzione e non certo lo stampatore". "A dimostrazione di ciò - conclude - voglio solo affermare che non conosco personalmente Luciano Regolo nonostante lui diriga questo giornale da qualche mese"

    Cdr: Non ci faremo intimidire. Il Comitato di Redazione del quotidiano l'Ora della Calabria, in una nota, esprime "sdegno per le pressioni subite dal giornale che hanno impedito la pubblicazione dell'edizione odierna". "La 'censura' è arrivata - prosegue la nota - per bloccare la notizia dell'inchiesta sull'Asp che vede indagato il figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, al quale la Procura di Cosenza contesta i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere. Il caso che ha colpito il nostro giornale è ingiustificabile ed è un chiaro attacco alla libertà di stampa. I giornalisti dell'Ora sono decisi ad andare avanti in questa storia e, insieme al direttore Luciano Regolo, non si lasceranno intimidire". "A chi, esterno alla nostra redazione - aggiunge il Cdr - si arroga il diritto di decidere sulle scelte editoriali del nostro giornale, vogliamo ricordare l'articolo 21 della Costituzione che recita l'inviolabile diritto a 'manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure'. Il comitato di redazione vigilerà affinché questa regola, che è alla base della nostra democrazia e che ogni giorno ispira il nostro lavoro, non sia oltraggiata da nessuno, e meno che mai dai rappresentanti istituzionali della Repubblica italiana".

    Presidente OdG Soluri: Degrado editoria calabrese. "La vicenda che ha coinvolto L'Ora della Calabria, e le pressioni che il direttore responsabile del giornale, Luciano Regolo, afferma di avere subito dal suo editore e, attraverso lo stesso editore, anche dallo stampatore, rappresentano plasticamente la situazione di difficoltà, di debolezza e, in qualche caso, di degrado in cui si muove l'editoria calabrese". Lo afferma, in una nota, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri. "Nell'occasione Regolo - aggiunge - ha denunciato il fatto ed ha resistito alle pressioni, e non possiamo che essere felici di questo. Il fatto conferma però, purtroppo, che quando la proprietà di un giornale è legata ad interessi non solo editoriali ma anche in qualche misura direttamente dipendenti da scelte politiche, è facile immaginare a quali e quante pressioni un direttore o una redazione siano quotidianamente sottoposti e quanto sia difficile difendere lo spazio di libertà che la stampa deve avere. Nel riaffermare il diritto dei giornalisti a non essere sottoposti a pressioni o censure di alcun genere da parte di chicchessia ed il diritto dei direttori dei giornali di esseri interpreti della linea editoriale concordata con gli editori e non certo gli 'insabbiatori' di questa o quella notizia, l'Ordine dei Giornalisti della Calabria ribadisce la necessità che i giornalisti abbiano sempre e soltanto la propria coscienza, il proprio senso di responsabilità e la propria deontologia professionale come punti di riferimento nello svolgimento del loro difficile lavoro". "La libertà di stampa - conclude Soluri - passa attraverso questi punti fermi e non può tollerare intrusioni o pressioni di alcun genere".

    FNSI: è inquietante. Fnsi e Sindacato Giornalisti della Calabria, in una nota, denunciano con preoccupazione e allarme la "vicenda della mancata pubblicazione de 'l'Ora della Calabria' e si pongono al fianco dei colleghi del giornale e dei cittadini che hanno bisogno di una stampa libera da condizionamenti, da censure e da qualsiasi forma di pressione impropria e intimidazione". Il Segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, e il vicesegretario della Fnsi e segretario del Sindacato dei giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, affermano che "un incidente 'inquietante' alle rotative, che ha impedito la stampa ieri notte e la diffusione oggi del quotidiano L'Ora della Calabria", getta una luce sinistra sui processi dell'informazione nella regione. Fnsi e Sindacato Giornalisti della Calabria chiedono ad alta voce alle autorità preposte che si faccia presto chiarezza sull'accaduto e si possa restituire serenità a chi fa informazione nella regione, perché l'incidente, se c'è stato davvero, è accompagnato da troppe circostanze ambigue se non oblique. Ricostruire la vicenda vale forse più di ogni timore e di ogni giudizio. Il direttore del giornale, Luciano Regolo, ha infatti denunciato pressioni perché fosse censurato un articolo su un'indagine relativa al figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, sotto inchiesta per presunto abuso d'ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere sul cosiddetto caso dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza". "Una discussione, su questo punto, tra il direttore e l'editore - proseguono - sarebbe stata inframmezzata dalla telefonata di uno stampatore, che avrebbe tentato di convincerlo a non pubblicare la notizia, con una metafora solitamente usata per indicare un rischio grave per le persone che si trovano davanti un 'cinghiale ferito'. Il fatto è che alle due della notte lo stampatore avrebbe comunicato l'impossibilità a mandare in stampa il giornale per un improvviso guasto alle rotative. L'editore, Alfredo Citrigno, nega censure e dice di aver solo chiesto al direttore la verifica accurata della fondatezza delle notizie sul figlio del senatore Gentile. Lo stampatore, Umberto De Rose, replica negando qualsiasi intervento preventivo e qualsiasi simulazione di incidente alle rotative. Il Comitato di redazione manifesta 'sdegno per le pressioni subite dal giornale che ne hanno impedito la pubblicazione'. Ce n'è abbastanza, insomma, per pensare seriamente ai rischi della libertà di stampa e per pensare anche ad altro. Non vorremmo trovarci un giorno ad apprendere che, effettivamente, 'a pensar male si fa peccato, ma qualche volta, ci si azzecca', secondo il detto di andreottiana memoria".

    Editore: Preoccupato da veridicità notizia su Gentile. "Ho chiesto la verifica al direttore della veridicità e della fondatezza della notizia riguardante l'indagine a carico del figlio del senatore Gentile". Lo afferma, in una dichiarazione, l'editore del quotidiano L'Ora della Calabria, Alfredo Citrigno, in merito alla nota diramata dal direttore del quotidiano, Luciano Regolo. "La mia domanda - aggiunge - traeva origine del fatto che nè i siti degli altri quotidiani calabresi, nè le agenzie di stampa avevano pubblicato la notizia. La mia preoccupazione, quindi, derivava solo da questo. Da qui la mia insistenza col direttore sulla verifica della notizia e sull'opportunità della pubblicazione. Lui mi ha risposto dicendomi che era in possesso dei relativi atti e pertanto ha deciso di pubblicare ugualmente l'articolo". "Che poi il giornale non sia stato stampato e non sia dunque arrivato in edicola - conclude Citrigno - non è dipeso sicuramente da me. Anzi, la mancata pubblicazione ha rappresentato per me un danno economico".

    Molinari e Barbanti, "è pagina nera" "Quella odierna rappresenta una pagina nera nella storia recente della libertà d'informazione". Lo affermano, in una nota, i parlamentari del Movimento 5 Stelle Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti. "Abbiamo saputo - aggiungono - che il quotidiano 'L'Ora della Calabria' non è andato in stampa perché, a quanto pare, le notizie in esso contenute erano scomode per qualcuno che si reputa talmente potente da potersi permettere di violare una delle più elementari libertà sancite dall'ordinamento giuridico di ogni Paese democratico e che ha ritenuto di fare in modo che non venissero rese pubbliche. Il seme della discordia riguarda le ultime clamorose novità in merito alle indagini relative alle consulenze d'oro all'Asp di Cosenza. Stando alle ultime notizie, nel 'girone' degli indagati sarebbe finito il figlio del senatore Antonio Gentile, eletto nel Pdl e attuale coordinatore calabrese del Nuovo Centrodestra, Andrea. Sarebbe stato il coinvolgimento di quest'ultimo a determinare le indebite quanto inaudite pressioni sulla testata calabrese, tanto da impedirne la pubblicazione. Un fatto gravissimo". "C'è di che rimanere allibiti - proseguono Molinari e Barbanti - di fronte all'arroganza di chi è abituato a rimanere impunito nel nostro Paese, in genere, e nella Calabria, in particolare, facendo un deserto della società civile. Non possiamo non appoggiare la protesta dei giornalisti e di tutta la redazione della testata. Attendiamo fiduciosi l'evolversi della vicenda giudiziaria, ma non rimarremo in silenzio davanti a tali gesti vessatori, degni della più subdola criminalità organizzata: è inaccettabile l'intromissione politica nella libertà di informazione ed è intangibile la libertà dei cittadini di essere informati. I fatti, anche quelli scomodi ad alcuni, devono sempre apparire alla luce del sole e dove ciò non succeda ci penseremo noi del M5s ad illuminarli sotto la luce della verità".

    Laratta "Attacco a libertà di stampa". "Impedire ad un giornale quotidiano di essere in edicola perché il direttore non ha voluto piegarsi alla pressante richiesta dell'editore di censurare una notizia, non è altro che un violento attacco alla libertà di stampa". Lo afferma in una nota il giornalista ed ex deputato del Pd, Franco Laratta. "Il fatto poi che la notizia da cancellare - aggiunge - riguardasse un'indagine che coinvolge il figlio di un potente uomo politico della destra calabrese, non fa altro che rendere, se possibile, ancora più grave il fattaccio. È la prima volta che accade un così violento attacco alla libertà di informazione in Calabria. Anche se stampa e tv di questa terra vivono costantemente sotto assedio". "Al direttore de L'Ora di Calabria - conclude Laratta - deve giungere il forte sostegno da parte degli uomini liberi di questa regione".

    la copertina, diffusa da L'Ora della Calabria, del giornale mai stampato

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