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    Rapporto Legambiente: Oltre 6 mln di italiani a rischio frana

     

     

    Rapporto Legambiente: Oltre 6 mln di italiani a rischio frana, poca prevenzione Comuni

    12 feb 14 Gli italiani che vivono in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni sono piu' di 6 milioni, con ''ben 6.633 comuni in aree a rischio idrogeologico'' pari ''all'82% del totale''. Lo rivela il nuovo rapporto di Legambiente e Protezione civile 'Ecosistema a rischio 2013', che analizza le attivita' delle amministrazioni comunali per la mitigazione del rischio idrogeologico di oltre 1.500 amministrazioni comunali italiane tra quelle a maggiore pericolo. Dal report emerge che sono ''ancora pochi i comuni che organizzano attivita' informative e esercitazioni''. In 1.109 comuni - spiega il rapporto - sono presenti ''abitazioni in aree a rischio''; tra l'altro, nelle stesse zone, ''in 779 amministrazioni (pari al 58%) sorgono impianti industriali''. Sul podio dei comuni piu' virtuosi per le attivita' di mitigazione del rischio idrogeologico: Calenzano (Fi), Agnana Calabra (Rc) e Monasterolo Bormida (At). Le ultime tre posizioni della classifica sono invece occupate da San Pietro di Carida' (Rc), Varsi (Pr) e San Giuseppe Vesuviano (Na). Secondo il rapporto ''nonostante le ripetute tragedie, anche nell'ultimo decennio sono state edificate nuove strutture in zone esposte a pericolo di frane e alluvioni'', in 186 comuni di quelli analizzati. C'e' poi ''ancora ritardo anche nelle attivita' di informazione dei cittadini (dichiarano di farle 472 comuni), essenziali per preparare la popolazione a situazioni di emergenza''. Tra le cose messe in evidenza dal rapporto il fatto che ''nel 18% dei comuni intervistati (242 amministrazioni) sono state costruite in aree a rischio idrogeologico strutture sensibili come scuole e ospedali, e nel 24% dei casi (324 comuni) sia strutture ricettive che commerciali''. Inoltre, ''in 153 comuni sono stati coperti tratti dei corsi d'acqua''. Tra i capoluoghi di Regione, la citta' prima in classifica e' Bolzano, per via dell'assenza di strutture in aree a rischio e l'organizzazione del sistema locale di Protezione civile. Complessivamente ''sono ancora troppe le amministrazioni comunali italiane che tardano a svolgere un'efficace politica di prevenzione, informazione e pianificazione d'emergenza, oltre 600 i comuni ancora sotto la sufficienza''. ''Frane e alluvioni comportano ogni anno un bilancio pesantissimo per il nostro Paese sia per le perdite di vite umane che per gli ingenti danni economici - dichiara il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza - Ma le politiche di mitigazione faticano a diffondersi. Ma non solo e le risorse stanziate dopo ogni tragedia finiscono spesso a tamponare i danni'' invece ''di pianificare interventi concreti'' per una ''gestione corretta del rischio''.

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