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    Il Vescovo di Lamezia Cantavore celebra la 22a giornata del Malato

     

     

    Il Vescovo di Lamezia Cantavore celebra la 22a giornata del Malato

    12 feb 14 La malattia svela che oltre la bellezza esteriore, oltre la prestanza fisica c’è “la bellezza autentica dell’uomo rivelata nel Cristo crocifisso e risorto che dona la sua vita per amore”. Così il Vescovo Mons. Luigi Cantafora nella S. Messa in occasione della XXII Giornata Mondiale del Malato, celebrata nella memoria liturgica della Madonna di Lourdes. Il senso della sofferenza umana alla luce della fede cristiana, la malattia come segno della debolezza dell’uomo e della sua partecipazione alla Croce di Cristo, il dolore come esperienza di servizio a Dio e di dono di sé. Questi i temi toccati dal Vescovo nell’omelia di fronte ai tanti ammalati assistiti dai volontari della sezione U.NI.TALSI. di Lamezia Terme insieme ad alcuni studenti del Liceo “Campanella” che ogni anno si uniscono al “treno bianco” di Lourdes, accompagnando gli ammalati alla grotta dell’apparizione per affidare alla Vergine Maria la loro sofferenza e le loro speranze. Mons. Cantafora, riprendendo il tema scelto da Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Malato “Fede e carità: Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli”, si è soffermato sul significato cristiano della sofferenza “una condizione di povertà che  ci ricorda quanto siamo fragili” e al tempo stesso “un luogo di comunione e di offerta a Dio in cui anche noi siamo chiamati a donare la vita per amore”. Se il dolore umano è un mistero difficile da comprendere, una realtà che può indurre ad allontanarsi da Dio, la fede illumina la notte del dolore rivelando che “il senso del nostro soffrire sta nel dono di noi stessi sull’esempio di Cristo crocifisso e risorto” e che “la bellezza autentica dell’uomo sta nel suo consegnarsi per amore”. Il Vescovo ha concluso la celebrazione affidando gli ammalati e i sofferenti alla Madonna di Lourdes “affinché ci aiuti e ci guidi nella nostra consegna quotidiana a Dio”.

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