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    Sindaci del cosentino: rifiuti indifferenziati fuori dalla Calabria

     

     

    Sindaci del cosentino: rifiuti indifferenziati fuori dalla Calabria

    11 feb 14 Individuare impianti e discariche nelle Regioni vicine disposti ad accogliere il "secco non riciclabile" prodotto nei comuni del nord della Calabria: è l'obiettivo che perseguirà, già dalle prossime ore, una squadra ristretta di sindaci individuata al termine di una riunione tra i rappresentanti dei Comuni del comprensorio per affrontare la questione dell'emergenza rifiuti. Nel Municipio di Castrovillari si sono ritrovati sindaci, assessori e rappresentanti istituzionali di Morano Calabro, Mormanno, Frascineto, Civita, Cassano allo Ionio, Francavilla Marittima, Villapiana, Lungro, Firmo, Aquaformosa, Cerchiara di Calabria, Orsomarso, Terranova da Sibari e Castrovillari mentre, è scritto in una nota, ''molti altri non hanno fatto mancare la loro vicinanza, telefonando e facendo pervenire espressioni di solidarietà e di sostegno all'iniziativa in atto''. Obiettivo dell'incontro ''giungere alla definizione di un progetto condiviso al fine di gestire, nell'immediato, l'emergenza rifiuti che una Regione non riesce ad amministrare e, successivamente, programmare un percorso unitario per la chiusura del 'ciclo dei rifiuti' sul territorio, passando per l'importante riuso del riciclo e per ridurre la produzione dei rifiuti''. "Non lasceremo allo sbaraglio i nostri comuni - è stato detto ripetutamente nell'incontro - in assenza di una programmazione di risposta a tale urgenza e di una adeguata gestione dell'emergenza rifiuti da parte della Regione. I cittadini pagano le tasse che la Regione e il Governo impongono, per cui non è possibile accettare la non gestione dei rifiuti da parte di chi è deputato, per legge, a farlo. Adesso ci autoregolamentiamo". "L'unione tra i Comuni - hanno commentato a margine della riunione il sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito, l'assessore allo Sviluppo ambientale Angelo Loiacono ed i consiglieri Dario D'Atri, Giovanna D'Ingianna, Antonio Viceconte e Piero Vico - deciderà in autonomia dove portare l'indifferenziato; è inconcepibile che nonostante i nostri Municipi siano 'virtuosi', cioè facciamo la raccolta differenziata con enormi costi per le amministrazioni comunali ed i cittadini, per come richiesto dall'Unione Europea, questi debbano essere bistrattati e subire le non-decisioni. Adesso, veramente, basta". I prossimi passi, su cui ha concordato la conferenza di sindaci ed amministratori, saranno: quantificare l'indifferenziato prodotto dai Comuni, individuare gli impianti fuori Regione, calcolare i costi, predisporre i trasporti, individuare le stazioni di trasferenza e le isole ecologiche del territorio, ottenere le autorizzazioni necessarie da parte degli organi competenti.

    Siamo pacifici. E' una ''protesta pacifica'' quella che si sta svolgendo sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria ''per sensibilizzare tutti gli interessati a una situazione catastrofica per i lavoratori e per le imprese che rischiano di fallire a seguito dello stop del Consiglio di Stato all'impianto Enel'' del Mercure. Lo ha detto, in una nota, la Filiera delle biomasse calabrese e lucana, che ha annunciato l'intenzione di adire le vie legali per il riferimento dei sindaci di Viggianello e Rotonda ai pericoli di infiltrazioni della criminalità. La filiera ha evidenziato che la protesta è portata avanti da ''imprese che hanno realizzato investimenti importanti che ora non sono più in grado di onorare se la centrale non dovesse ripartire. Sono realtà che danno lavoro a centinaia di persone in un'area tra le più flagellate d'Italia a causa degli elevati tassi di disoccupazione. Sono proprio i sindaci di Rotonda e Viggianello che rappresentano un parte minoritaria della Valle (sono gli unici due comuni contrari su nove) ad aver generato questa situazione alimentando burocrazia e mala-amministrazione. Abbiano allora il coraggio di assumersene la responsabilità. Questi sindaci sono gli stessi che poco tempo fa hanno occupato per oltre dieci giorni la sede del Parco del Pollino e adesso non accettano una protesta pacifica dei lavoratori della biomassa. Gli stessi sindaci - ha concluso la Filiera - che alla ricerca di sterile visibilità politica hanno occupato le aule dei tribunali e hanno tenuto nascosti ai loro concittadini i dati dell'Arpa Basilicata che chiariscono che nei mesi di funzionamento la centrale non è mai stata un problema per l'ambiente visto che ha rispettato largamente le norme ambientali''.

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