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    Estorsioni e condizionamento del voto, 8 arresti dei cc tra Soverato e Montepaone

     

     

    Estorsioni e condizionamento del voto, 8 arresti dei cc tra Soverato e Montepaone. Un voto 50 euro

    11 feb 14 I carabinieri della Compagnia di Soverato hanno arrestato sette persone, una delle quali è stata posta i domiciliari, appartenenti ad una presunta cosca della 'ndrangheta operante nella zona del basso Jonio catanzarese. Un'ottava persona è stata sottoposta all'obbligo di dimora. Tra i reati contestati agli indagati c'è anche l'associazione finalizzata, tra l'altro, alla gestione e controllo di attività economiche commerciali e imprenditoriali e a procurare voti in consultazioni elettorali. I provvedimenti, eseguiti a Soverato e Montepaone nell'ambito di un'operazione denominata Latrocinium, sono stati disposti dal gip di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. L'indagine che ha portato agli arresti riguarda le attività di un nascente gruppo malavitoso, costituito ed organizzato nei territori del basso jonio catanzarese, finalizzato alla commissione di estorsioni, tentate estorsioni, furti, danneggiamenti, alla detenzione illegale di armi e munizioni, allo spaccio di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione, alle truffe e all'acquisizione in modo diretto o indiretto della gestione e del controllo di attività economiche commerciali e imprenditoriali, nonché al fine di procurare voti in occasione di consultazioni elettorali.

    Gli arresti: Sono otto le persone coinvolte nell'operazione dei carabinieri della Compagnia di Soverato chiamata 'Latrocinium'. Sei persone sono state arrestate e portate in carcere, una è stata posta ai domiciliari e all'ottava è stato notificato un obbligo di dimora nel comune di Montepaone. Le persone arrestate e portate in carcere sono Salvatore Pannia, di 48 anni; Salvo Gregorio Mirarchi (23), Salvatore Romeo (22), Pietro Catanzariti (46), Francesco Fiorentino (28) ed Alessandro Pitingolo (30). Agli arresti domiciliari è stato posto Valerio Paparazzo, di 31 anni, mentre è stato sottoposto all'obbligo di dimora Vincenzo Maurizio Spadea, di 51.

    Un voto 50 euro. Una compravendita di voti in occasione delle elezioni comunali di Montauro (Catanzaro) con il pagamento di somme dai 50 ai 100 euro. C'è anche questo aspetto nell'ambito delle indagini dei carabinieri della Compagnia di Soverato che stamane hanno compiuto una operazione che ha portato all'arresto di sette persone ed alla denuncia di altre 32 per una serie di reati tra cui estorsioni, danneggiamenti, furti e truffe. Nell'inchiesta, coordinata dalla Dda di Catanzaro, attraverso una serie di intercettazioni telefoniche, è emerso che, in occasione delle elezioni comunali a Montauro del 2012, ci fu una compravendita di voti in favore di un candidato nella lista civica 'Insieme per Montauro'. Nonostante l'acquisto dei voti il candidato non fu eletto. Per la vicenda relativa alla compravendita dei voti sono indagate tre persone tre le 32 denunciate. Le indagini hanno portato anche all'individuazione dell'autore dell'intimidazione, con l'invio di una testa di maiale, alla delegazione municipale di Montepaone Lido compiuta il 28 febbraio del 2012. Si tratta di Francesco Fiorentino, di 29 anni, il quale, in una conversazione con la fidanzata, intercettata dagli investigatori, si sarebbe vantato di essere il responsabile dell'episodio. Identificati anche i presunti responsabili di una serie di estorsioni e danneggiamenti ai danni di imprenditori e commercianti della zona di Montepaone e Montauro. Il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Perri, nonostante per i reati proceda la Dda di Catanzaro, non ha contestato il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso. I particolari dell'operazione sono stati resi noti stamane, durante una conferenza stampa, dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, dall'aggiunto, Giovanni Bombardieri, dal comandante provinciale dei carabinieri del capoluogo calabrese, colonnello Ugo Cantoni, e dal comandante della Compagnia di Soverato, capitano Saverio Sica . "Le contestazioni che abbiamo mosso - ha detto Lombardo - riguardano, anche se il giudice non lo ha riconosciuto, l'ambito associativo con un collegamento alla cosca dei Sia-Procopio e per questo motivo l'indagine è stata coordinata dalla Dda. Dalle intercettazioni, infatti, emerge una sorta di conflitto tra alcuni esponenti per diventare il referente della zona del 'locale' di Soverato. Il giudice, nel suo provvedimento, ritiene le persone coinvolte contigue ma non associate". Il Procuratore aggiunto ha evidenziato che "con questi arresti dimostriamo che lo Stato è presente e controlla il territorio. In passato, in quelle zone, le tante intimidazioni e danneggiamenti avevano creato allarme sociale ed ora, con questi arresti, si respira aria di libertà". Il colonnello Cantoni ha affermato che "l'operazione compiuta stamane è di grande rilievo. Abbiamo raccolto elementi probatori molto ampi ed abbiamo dato una seria risposta al territorio ed al tessuto produttivo".

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