Microcamera in studio Tallini, reazioni

07 feb 14 "Il ritrovamento di una telecamera nascosta nell'ufficio dell'assessore regionale al personale, Domenico Tallini, è un fatto molto grave che viola la privacy della persona". E' quanto afferma il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo che, con una nota, esprime solidarietà all'assessore Tallini. "Si tratta - prosegue Abramo - di un atto abusivo nei confronti di un leader politico di spicco in Calabria, il cui impegno è stato sempre apprezzato dai cittadini che gli hanno manifestato migliaia di consensi a ogni tornata elettorale che lo ha visto presente. Auspico che la Magistratura faccia al più presto gli accertamenti necessari per risalire agli autori di un gesto che potrebbe avere pesanti ripercussioni sul tessuto democratico calabrese. Sono certo, comunque, che l'assessore Tallini, con la determinazione e l'amore per la cosa pubblica che ne ha sempre contraddistinto l'azione politica, non si farà condizionare da un episodio del genere. Lo esorto, dunque, a rimanere al suo posto ed a proseguire le sue battaglie per il bene della collettività calabrese".

"Ci verrebbe da dire: adesso spiateci tutti". Lo afferma, a nome dell'Udc di Catanzaro, il segretario provinciale Salvatore Mazzotta che manifesta "solidarietà e vicinanza all'amico Mimmo Tallini". "Non possiamo non condannare, con fermezza - prosegue Abramo - il gravissimo gesto di spionaggio perpetrato ai danni di una persona, politico e rappresentante delle istituzioni, che in una terra difficile, come la Calabria, opera da diversi anni con spirito di abnegazione e servizio per il bene comune.Questa violenza, perché di violenza si tratta, l'ennesima posta ai danni di esponenti politici, impone a tutte le forze politiche una riflessione seria e profonda sullo stato di salute della nostra democrazia e sulla necessità di far fronte comune per difendere, senza abbassare la guardia, gli spazi di libertà, le prerogative ed i diritti di chi svolge funzioni pubbliche e di chi vuole fare politica. Stanno crescendo, infatti, nel Paese un clima pericoloso del 'tutti contro tutti' ed una cultura del sospetto e dello spionaggio finalizzato alla destabilizzazione, che devono essere necessariamente arginati, circoscritti e neutralizzati dalla buona politica".