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    Nel cosentino sono più le imprese che chiudono che quelle che aprono

     

    Nel cosentino sono più le imprese che chiudono che quelle che aprono

    06 feb 14 Sono 4012 le imprese nate nel 2013 nella provincia di Cosenza, 130 in meno rispetto al 2012. Al calo delle iscrizioni di nuove imprese, si è aggiunto un aumento del numero di quelle che hanno cessato l'attività, passate dalle 4233 del 2012 alle 4294 dell'anno scorso. E' quanto emerge dall'analisi effettuata dalla Camera di Commercio di Cosenza. Il bilancio di queste dinamiche, è scritto in una nota, si è tradotto in un saldo anagrafico di fine anno negativo, 66.079 al 31/12/2013, 294 imprese registrate in meno rispetto allo stock misurato al 31/12/2012; 191 imprese in meno al netto delle cancellazioni d'ufficio, il valore più modesto dal 2010 ad oggi. Commercio ed agricoltura, da sempre i settori con base imprenditoriale più ampia in provincia, secondo i dati della Camera di commercio, soffrono: "bassissima crescita per il commercio in termini assoluti, che si traduce in una riduzione del tasso di crescita (0,4%), un terzo rispetto all'1,2% dell'anno precedente. Male l'agricoltura, che vede peggiorare di molto il tasso negativo dello scorso anno (-2,7% contro il -1,7%), così come l'industria e le costruzioni, che vedono ulteriormente erodere la propria base imprenditoriale; leggera flessione per il settore trasporti e spedizioni". Analogamente al trend nazionale, turismo e servizi risultano essere i settori in espansione in provincia di Cosenza, confermando i maggiori tassi di crescita dello scorso anno. Bene assicurazioni e credito. In linea con il trend negativo nazionale l'andamento dell'artigianato, ormai in crisi da molti anni. Il numero di imprese registrate scende al disotto della soglia delle 13.000 (12.654 unità al 31/12/2013), con una numero di iscrizioni (623) nell'anno appena trascorso nettamente inferiore alle cancellazioni avvenute nello stesso periodo (1.027). Il tasso di crescita è del -3%, peggiore del -1,9% nazionale. Il tessuto imprenditoriale cosentino conferma la tendenza degli ultimi anni di "migrare" verso forme giuridiche "più complesse". Aumentano infatti le società di capitali (4,9%, addirittura molto di più del 2,9% nazionale), mentre le ditte individuali continuano a diminuire, unitamente, da quest'anno, alle società di persona. Le prime passano da un tasso di crescita del -0,7% del 2012 al -1,2% del 2013, le seconde invece invertono la tendenza: +0,3% nel 2012, contro il -1,4% del 2013. In continua diminuzione le cooperative (-10%), in crescita consorzi ed altre forme. Il trend degli ultimi 10 anni ha registrato una migrazione delle imprese individuali, che passano da una incidenza del 70,2% nel 2003 all'attuale 64%, nella forma giuridica di società di capitale, che infatti aumentano sensibilmente, passando dal 10,9% del 2003 al 18,1% del 2013. "Il nostro tessuto imprenditoriale - è scritto nella nota - rimane comunque caratterizzato da un maggior numero di imprese individuali (64%) , seguite da società di capitali (18,1%) e società di persona (13,7%). Tuttavia nell'ultimo decennio la composizione per forma giuridica 'tende' alla composizione percentuale nazionale, ovvero registriamo costantemente un divario sempre minore tra la numerosità delle società di persona e quella delle società di capitali. Da notare come la composizione per forma giuridica della provincia di Cosenza sia molto diversa dalla media Regionale. In particolare i valori regionali attuali delle ditte individuali e delle società di capitale sono molto simili ai valori registrati 5 anni fa nella nostra provincia, quasi a testimoniare che la dinamica in atto di tendenza verso la composizione nazionale è più veloce nella nostra provincia rispetto alle altre provincie calabresi". I dati 2013 sulla numerosità degli addetti delle imprese iscritte al registro imprese, conclude la Camera di commercio, sono allarmanti: nell'anno appena trascorso ci sono circa 12.000 addetti in meno. La riduzione più consistente degli addetti si è registrata nel gruppo delle imprese individuali, che comunque rappresentano il 41,04% degli addetti complessivi. Gli addetti nelle società di capitale nel 2013 hanno rappresentato il 32,10% del totale, seguite a distanza dalle società di persona (14,46%) e dalle cooperative, consorzi ed altre forme (12,39%).

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