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    Gip Catanzaro rigetta interdizione e sequestro per Squillacioti e Orlando

     

     

    Gip Catanzaro rigetta interdizione e sequestro per Squillacioti e Orlando

    03 feb 14 Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Giuseppe Perri, ha rigettato la richiesta di interdizione dai pubblici uffici e di sequestro di alcune somme nei confronti dell'ex direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, Rosanna Squillacioti, e dell'ex dirigente regionale del dipartimento salute, Antonino Orlando, coinvolti in una inchiesta per il reato di truffa. L'inchiesta della Procura di Catanzaro riguarda la presunta incompatibilità di Rosanna Squillacioti nell'incarico di direttore generale dell'azienda sanitaria. La Squillacioti, difesa dall'avvocato Nunzio Raimondi, si è dimessa nei mesi scorsi dall'incarico e la Giunta regionale, la settimana scorsa, ha nominato un commissario. Nel provvedimento con il quale il giudice rigetta le richieste della Procura viene evidenziato che "non si può sottacere come tale stato di incompatibilità sia stato affermato da tutti gli uffici che si sono occupati della vicenda, senza che però alcuno abbia saputo indicare un riferimento normativo che, anche implicitamente, tale incompatibilità determini. Risulta semmai evidente che la normativa regionale di riferimento, non disciplinando fattispecie come quella in esame, e cioè casi in cui chi accede all'esodo ha già altri contratti in corso con l'Ente regionale, e prevedendo solo il divieto di instaurare rapporti lavorativi per i cinque anni successivi con l'Ente medesimo - ma a ben vedere non anche l'obbligo di recedere da quelli in atto - finisce irragionevolmente per 'tradire' proprio la sua stessa ratio". Il Gip si sofferma anche sugli uffici regionali sostenendo che c'e' stata una "mancanza di linearità, coerenza e soprattutto determinazione avuta in tale vicenda da detti uffici (in un preoccupante stato di confusione e incertezza, reso ancora più evidente dal ricorso ad espressioni come 'perplessità')". "A giudizio dello scrivente - prosegue il Giudice - l'ipotesi accusatoria sarebbe stata fondata se il provvedimento di decadenza della Squillacioti dall'incarico di Dg dell'Asp fosse stato emesso dalla Giunta prima della sottoscrizione del contratto di risoluzione anticipata, cioè prima dell'assunzione da parte dell'indagata del divieto di instaurare nuovi rapporti di lavoro con l'Ente regionale".

    "L'ipotesi della Squillacioti è una incompatibilità non prevista dalla legge". Lo ha detto l'avvocato Nunzio Raimondi, difensore dell'ex direttore generale dell'azienda sanitaria di Reggio Calabria, Rosanna Squillacioti, nel corso di una conferenza stampa. "Nel provvedimento del giudice - ha aggiunto Raimondi - viene fuori una immagine abbastanza mortificante degli uffici regionali. E' del tutto evidente che è stato montato un caso senza alcun fondamento giuridico. Nella ricostruzione fatta dal giudice emerge la completa estraneità di Rosanna Squillacioti alle ipotesi accusatorie". "L'immagine professionale di Rosanna Squillacioti - ha proseguito - è stata messa a repentaglio. La persona deve essere sempre rispettata e non bisogna mai criminalizzare i suoi comportamenti. Squillacioti non ha retto più ed ha deciso autonomamente di dimettersi e la decisione della Giunta regionale di commissariare è giunta due giorni prima del deposito del giudice". "Sono felice - affermato Rosanna Squillacioti nel corso della conferenza stampa - per la decisione del giudice. Ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Sono ovviamente amareggiata per l'eco mediatica spropositata rispetto alla vicenda. È stato un periodo non felice della mia vita, ma ho continuato a lavorare sempre con grande impegno. Ora, dopo la decisione del giudice, torno a casa dai miei figli a testa alta, consapevole di non aver mai truffato nessuno".

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