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    Confindustria Reggio: Unicti con De Masi contro malaffare

     

     

    Confindustria Reggio: Unicti con De Masi contro malaffare

    13 dic 14 -"L'appello lanciato da Nino De Masi nel corso della manifestazione dei sindacati di Reggio merita di essere accolto e condiviso da tutte le parti sociali. È per questo che lo facciamo nostro e, sul fronte della lotta alla criminalità organizzata e della corruzione dilagante, siamo pronti a metterci al fianco delle organizzazioni dei lavoratori e di quanti altri hanno intenzione di far uscire il Paese e la Calabria dall'eccezionale situazione di emergenza socio - occupazionale che viviamo". E' quanto si afferma in un documento di Confindustria Reggio Calabria. "Si possono avere visioni differenti sulle soluzioni da dare ai problemi, a partire dallo Jobs act e dalla riforma del mercato del lavoro - prosegue la nota - ma alcune battaglie devono accomunarci tutti. La guerra senza quartiere alla 'ndrangheta, pur nel rifiuto di qualsiasi forma di pregiudizio anticalabrese, e il contrasto alle forme di malversazione che inquinano la pubblica amministrazione e il libero mercato, appartengono a tutti coloro i quali hanno a cuore il bene comune. A prescindere dal colore politico o dal ruolo svolto ai tavoli delle relazioni industriali". Ecco perché Confindustria Reggio Calabria "risponde positivamente all'appello lanciato da De Masi, un imprenditore la cui vicenda - riporta ancora la nota - è l'emblema di una mai risolta questione meridionale: uno Stato leviatano, che storicamente vessa il Mezzogiorno, che soffoca ogni positiva intrapresa socioeconomica e che invece volta le spalle a chi ha effettivamente bisogno di essere sostenuto. Ferma restando la posizione del sistema confindustriale nazionale sul tema dello Jobs act e del mercato del lavoro, posizione che condividiamo, siamo dell'avviso che lo sciopero generale di ieri abbia assunto in Calabria un significato ulteriore rispetto a quello attribuito nel resto del Paese. Vogliamo considerarlo una chiamata a raccolta per quanti, superando barriere e steccati ideologici ormai anacronistici, stanno dalla parte di chi intende salvare un tessuto socio-economico sfilacciato e quasi consunto. Quella stessa parte da cui siamo convinti si collocherà anche il neopresidente della Regione Oliverio, chiamato a una sfida difficile che potrà essere vinta solo se tutti i calabresi ne comprenderanno la portata e ne condivideranno lo spirito". A parere degli industriali reggini "il presunto tasso di crescita dell'1% del numero delle imprese rischia di essere falsato se non si prende in considerazione l'apertura delle procedure fallimentari: da gennaio a settembre 284 imprese della provincia di Reggio Calabria sono state costrette a portare i libri in tribunale. Noi industriali non riusciamo proprio a cogliere segnali positivi, in un contesto nel quale il tasso di occupazione si attesta al 38%, mentre la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 62,6%. Siamo una regione in gravissimo ritardo di sviluppo come dimostra il Pil procapite che è appena il 62,8% della media nazionale, ormai nettamente al di sotto del 75% di gran parte dei Paesi europei, anche dell'Est. Rischiamo di uscire dall'obiettivo Convergenza solo perché, dopo il ciclo di programmazione 2014-2020, l'ultima chance per la Calabria, l'Unione europea non finanzierà più l'allineamento delle regioni negligenti"

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